Roma ha innumerevoli chiese, questo è certo. Dopotutto basta trovarsi su di un belvedere per ammirare le numerose cupole che punteggiano il cielo dell’Urbe. Ovviamente, essendo Roma una città antica, di chiese ce ne sono innumerevoli, tutte con una propria peculiarità, ognuna diversa l’una dall’altra per periodo di fondazione, tipologia di restauro, conservazione delle opere d’arte al proprio interno, maestri o artisti in genere che vi hanno lavorato. In questo caso, quando parliamo della Chiesa di Santa Maria della Pace, è giusto sottolineare come questo luogo di culto sia un fulgido esempio del Rinascimento romano, mostrato con grazia da alcuni dei massimi maestri del periodo tra cui il celebre e celebrato Raffaello, che qui ha lasciato tracce di sé. È tempo, dunque, di scoprire qualcosa in più su questa bellissima chiesa rinascimentale.
Incastonata come un gioiello tra i vicoletti del rione Ponte, oggi la chiesa di apre su un piccolo slargo. Subito l’occhio ricade sulla magnifica facciata, preceduta da questo portico semicircolare che non è assolutamente fuori dal contesto urbanistico del luogo in cui la piazzetta sorge. Questo portichetto è un esempio bellissimo del Barocco romano, ed il suo progetto lo dobbiamo a Pietro da Cortona, uno dei grandi architetti dell’epoca. Siamo già, però, nel ‘600, un secolo abbondante dopo la vera origine della Chiesa di Santa Maria della Pace. Il motivo di questo nome particolare? Fondamentalmente esso è tutto politico! La chiesa, nelle sue forme attuali, fu eretta per volere di Papa Sisto IV (il celebre pontefice della Cappella Sistina da cui prende il nome). Siamo nella seconda metà del ‘400 e Sisto IV volle festeggiare, se così possiamo dire, la cosiddetta Pace di Bagnolo che, in quegli anni e per qualche tempo, portò ad alleggerire, e di molto, le tensioni politiche e militare tra lo Stato della Chiesa, il Regno di Napoli e la Repubblica di Venezia. Un modo come un altro per capire come, a volte, le chiese a Roma sono erette anche per questioni meramente politiche…
Come spesso capita, inoltre, c’è da dire che la Chiesa di Santa Maria della Pace fu eretta partendo da una precedente chiesetta posta qui, quella dedicata a Sant’Andrea in Acquarenaeris (strano nome che indica coloro che, nei secoli passati, portavano l’acqua del Tevere di casa in casa, dopo averla spurgata e resa potabile). Poi la chiesa fu restaurata e per fare ciò Sisto IV non badò certo a spese! Come era sua uso e costume chiamò tra i più grandi architetti e artisti dell’epoca. Colui che disegnò e realizzò il progetto della prima Chiesa di Santa Maria della Pace fu Baccio Pontelli, un uomo che si fece un nome realizzando anche altre opere architettoniche nella Roma dell’epoca. In seguito il luogo di culto fu abbellito ulteriormente, e qui entrano in gioco i grandissimi nomi del Rinascimento italiano. Proviamo ad entrare all’interno…
Subito a destra, alla prima cappella, noteremo dei bellissimi affreschi che corrono lungo il muro esterno che, ad arco, divide lo spazio della cappella dalla navatella in cui ci troviamo. Ebbene, le pitture in questione, raffiguranti le Sibille, furono realizzate da Raffaello, il Divin Pittore di cui ricorre, quest’anno, il cinquecentenario della sua morte. È sempre un’emozione sostare per un poco dinanzi alla leggiadria e la grazia degli affreschi di Raffaello, vero? Questa che abbiamo di fronte è la Cappella Chigi, dalla nobile famiglia senese che, in particolare agli inizi del ‘500, “usò” molto Raffaello per abbellire i loro possedimenti. Oppure provate a girarvi, ammirando la prima cappella a sinistra. In questo caso il progetto e gli affreschi che la decorano sono su disegno, mano e ingegno di Baldassarre Peruzzi, un altro grande esponente del Rinascimento Romano degli inizi del ‘500. Proseguendo oltre arriverete allo spazio ottagonale rivestito dagli stucchi di Pietro da Cortona (quindi siamo nel ‘600) e ornato da altre mirabili opere d’arte pittoriche. Una profusione di colori e di bellezza che rende la Chiesa di Santa Maria della Pace semplicemente splendida. E se volete godere di un’ultima sorpresa provate ad andare nell’attiguo chiostro: quello è il celeberrimo Chiostro del Bramante, su progetto del più grande degli architetti del Rinascimento…

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