Napule è – Le scale di Napoli: antichi percorsi pedonali, oggi itinerari turistici sostenibili

Napoli non è solo una città di mare ma è anche una città collinare. Proprio per la sua particolare orografia, l’elemento caratterizzante l’urbanistica della città è la presenza di rampe e gradoni, se ne contano più di 200, con la funzione di collegare le colline con il centro e la costa.

“Non è piana non è verticale è una linea che sale in collina, è una strada che parte dal mare il percorso della città obliqua”, così cantava Eduardo Bennato che ci restituisce forse l’immagine più bella del mondo custodito dalle scale di Napoli.

La Pedamentina – Napoli

L’esigenza di costruire scale poteva dipendere dall’interramento di torrenti e sorgenti, infatti, diversi erano i corsi d’acqua che in passato scorrevano appena fuori la città. Le costruzione delle scale serviva anche a rendere raggiungibili i vari monumenti religiosi, in particolare chiese e monasteri. Basti pensare alla Pedamentina, una delle rampe più antiche risalente al XIV secolo e progettata da Tino di Camaino, che con i suoi 414 gradini congiunge la Certosa di San Martino con corso Vittorio Emanuele. La Pedamentina non solo rappresenta un’importante testimonianza storico artistica, ma è straordinaria anche da un punto di vista paesaggistico regalando rampa dopo rampa i più bei scorci sulla città. Tra le tante scale che si possono intercettare per scendere al centro, colpisce il monumentale scalone ottocentesco di Montesanto. Quasi in parallelo con la Pedamentina, scende il Petraio, un percorso che sfiora la Vigna di San Martino, che con i suoi 7 ettari rappresenta uno dei vigneti urbani più grandi d’Europa.

Gradini del Petraio

Tuttavia il numero di scale costruite si è accresciuta con lo sviluppo della città stessa. Basti pensare allo sviluppo urbanistico avvenuto nel XVI secolo con Don Pedro de Toledo che aveva progettato di espandere la città verso le pendici de Vomero con i Quartieri Spagnoli, oppure allo sviluppo verso ovest avvenuto tra fine ‘700 e inizio ‘800 col quartiere di Chiaia. È proprio durante queste trasformazioni urbanistiche che sono nati i gradoni di Chiaia e le Rampe Brancaccio.

Gradoni di Chiaia

Molte delle scale presenti in città hanno sofferto per lungo tempo di abbandono ma oggi si stanno riscoprendo sempre di più grazie alle tante associazioni che lavorano sul territorio, creando nuovi percorsi turistici valorizzando scalinate come quelle della Principessa Jolanda nei pressi delle Catacombe di San Gennaro o come quelle del Moiariello che da via Foria conducono all’Osservatorio Astronomico e alla Reggia Capodimonte. 

Le scale del Moiariello
Le scale della Regina Jolanda

Le scale di Napoli non solo rappresentano un collegamento con i più importanti punti turistici della città, per esempio Le scale di san Marcellino da piazzetta Portanova nei pressi di Corso Umberto conducono a Spaccanapoli, ma possono dar vita a percorsi turistici alternativi, e costituiscono un esempio di mobilità sostenibile, meccanismi che portano fuori dal groviglio di auto e di idee, una strada che parte dal mare e un futuro da immaginare…

Dove Mangiare

Pescheria Azzurra, via Porta Medina 5, Napoli 80134
Dal banco alla tavola, prodotti sempre freschi.

Al Vecchio 53, Piazza Dante 53, Napoli 80135
Da tre generazioni, i sapori della cucina tradizionale napoletana
http://ristoranteal53.business.site/


Arcangelo Pisano, Guida Turistica Regione Campania
Flegreo di nascita e napoletano per identità culturale, ho maturato un’ esperienza decennale nell’accompagnamento di singoli e gruppi alla scoperta dei tesori del territorio campano. La passione per il trekking urbano e quello naturalistico mi permette di offrire servizi di guida che spaziano a 360 gradi su quella che è l’offerta culturale del territorio, con particolare attenzione all’ artigianato e all’enogastronomia. Svolgo da diversi anni laboratori di teatro e scrivo articoli per magazine che si occupano di turismo.

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