A pochi chilometri da Torino, in Valle di Susa, c’è un villaggio medievale dal nome di Avigliana. E’ un luogo molto conosciuto dalle popolazioni locali per la presenza di due laghi di origine glaciale: il lago Piccolo, oggi riserva naturale, e il lago Grande, caratterizzato da spiagge, passeggiate e ristoranti. Qualcuno dice che il nome Avigliana venga da “Villana”. Si narra infatti che un tempo, dove ora sorgono i laghi, ci fosse un paese molto bello e prospero. Gli abitanti, che vivevano negli agi, erano divenuti duri di cuore ed una sera di tempesta e di freddo rifiutarono di accogliere un povero viandante venuto a chiedere ospitalità. Solo una vecchia che viveva ai margini del paese condivise con lui quel poco che aveva. Il viandante altri non era che il Signore e la mattina seguente, quando l’anziana donna si svegliò, uscendo dalla sua umile dimora non trovò più il paese: al suo posto c’erano due laghi.



Le ipotesi storiche sul nome sono diverse. Avigliana potrebbe avere un’origine gentilizia: Avelius o Avilius, oppure l’origine del nome potrebbe essere Aviliana o Viliana, dal celtico Aveglie, che significa api. Per questo motivo lo stemma di Avigliana è una croce argento in campo azzurro accantonata da 4 api.
Il Borgo sorge attorno al monte Pezzulano (467m) e su questo, ancora oggi, sono visibili i resti del castello secentesco abbattuto durante le guerre tra i Savoia e i Francesi nel 1691.

La prima fortificazione potrebbe risalire al X secolo ad opera di Arduino il Glabrone vittorioso sugli invasori Saraceni che avevano occupato i territori della Valle di Susa. Nel 1368 nel castello fu imprigionato Filippo II del ramo Savoia – Acaja. Durante le numerose contese per il potere, Filippo si era ribellato ad Amedeo VI di Savoia, conosciuto come il Conte Verde. Quest’ultimo, dopo aver fatto un processo sommario a Filippo, decise di condannarlo a morte, annegandolo nel lago Grande. C’è chi dice di aver visto il suo spirito tormentato aggirarsi nella zona in cerca di pace o di vendetta….
Perdersi nelle vie del Borgo è un’esperienza da provare. Ci sono angoli di gran bellezza e panorami incantevoli. Avigliana aveva 2 cinte murarie e numerose porte.
La passeggiata può cominciare dal Borgo Vecchio, più precisamente dalla sua Casaforte, possibile residenza dei Savoia e casa natale di Umberto III di Savoia, detto il Beato per i suoi slanci mistici.

Poco distante la casa Senore, dal nome degli ultimi proprietari, è di origini trecentesche, anche se nel XIX secolo ci sono stati degli interventi di restauro in stile neo medievale, com’era in uso in quel periodo.

Salendo verso il cuore del Borgo si attraversa la Porta Santa Maria e si giunge nell’omonima piazzetta, caratterizzata da diverse case del XV secolo restaurate rispettando l’architettura originale. Le facciate sono decorate in cotto e si scorgono ancora dipinti e insegne di antiche botteghe. Un sentiero ciottolato conduce alla chiesa di Santa Maria Maggiore, dalla facciata barocca, ma originaria del XII secolo.

Passata la casa di Porta Ferrata, si giunge nel cuore del Borgo Nuovo, la piazza Conte Rosso. Il Conte Rosso è il nome con il quale era conosciuto Amedeo VII. Si dice che sua madre, la duchessa Bona di Borbone, andò a pregare presso il pilone della Madonna dei Laghi di Avigliana chiedendo la grazia di rimanere incinta. La Madonna ascoltò le sue preghiere e così nel 1360 nacque Amedeo VII. C’è chi dice che il lieto evento sia avvenuto proprio ad Avigliana. La piazza è caratterizzata dai portici, da un pozzo profondo, dalla chiesa di Santa Croce e dal Municipio, da dove si erge una torre del XIII secolo e dal cui cortile retrostante si gode di una splendida vista sui laghi.

La piazza ci permette una pausa nei diversi ristori, oppure qualche acquisto presso le botteghe artistiche, come l’atelier di Vinicio Perugia, incisore e pittore, oppure quello di Piero della Betta, ceramista.
Poco oltre la piazza, la chiesa di San Giovanni che fu inaugurata nel 1324, in sostituzione della Parrocchia di San Pietro, troppo decentrata per le esigenze degli Aviglianesi. Nell’atrio diverse pitture quattrocentesche, mentre nell’interno c’è la raccolta più importante di tavole cinquecentesche di Defendente Ferrari presenti sul territorio.

Un altare conserva le reliquie del Beato Cherubino Testa, patrono di Avigliana ed autore di diversi miracoli.
Poco distante dalla piazza, la torre dell’orologio. Il nome deriva da un’altra torre, non più esistente, che già nel Trecento aveva un orologio a pendolo che batteva le ore su una campana.

Attraversando la porta San Giovanni si scende dal Borgo Nuovo per raggiungere Borgo San Pietro. La chiesa di San Pietro è antichissima e al suo interno un tripudio di affreschi, alcuni completi altri semplici lacerti, ma le datazioni vanno dal XI al XV secolo. È nel terreno consacrato a lato della chiesa che sorge l’antico cimitero.

Andando ai laghi vale la pena entrare nella chiesa della Madonna dei Laghi. Questo è un vero scrigno di tesori: un dipinto di Guido Reni, un Caravaggesco e la stele con l’affresco della Madonna di inizio Quattrocento, famosa per il già citato miracolo di Bona di Borbone.

Se il tempo lo permette, consiglio una passeggiata lungo la passerella galleggiante sul lago, per godere della bellezza della natura e della quiete lacustre.
Dopo tanta fatica, qualche ghiottoneria è lecita. Perché non provare le bignole? Si tratta di piccoli “bigné” ripieni di crema: pasticcera, al gianduia, al pistacchio, allo zabaione. Avigliana è ricca di pasticcerie famose, tutte ubicate su Corso Laghi.
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Ciao, sono Donatella. Avete sentito dire che Torino è una città industriale, grigia? O che in Piemonte non c’è molto da vedere, salvo le montagne? Allora il mio obiettivo sarà quello di farvi innamorare del mio territorio, non solo con gli articoli che scrivo, ma anche con delle visite pensate ad hoc per ogni esigenza. Mi piacciono la storia, l’arte, l’enogastronomia, le curiosità legate alla mia Regione e le lingue. È per me fantastico lavorare con turisti di altre Regioni d’Italia e con stranieri. Soprattutto quando tornano a casa con un po’ di Piemonte nel cuore.