L’offerta espositiva estiva ed autunnale della cittadina di Aosta spazia dall’inedita mostra temporanea sull’Impressionismo tedesco, allestita al Museo archeologico regionale, alla celebrazione della tradizione e della cultura immateriale valdostana con “Memorie di terra – Storie ordinarie di persone straordinarie” al Centro Saint-Bénin. Un connubio in grado di suscitare grande curiosità e interesse da parte del pubblico attratto dall’originalità e dalle tematiche meno note.


“La verità artistica non si fonda sulla riproduzione quanto più esatta e fedelmente oggettiva della natura, ma piuttosto sulla resa soggettiva dell’impressione che essa suscita. Ciò che l’artista traduce in immagine non è altro che la sua visione della realtà.”
Max Liebermann
L’impressionismo, tra le correnti più amate di sempre, può essere considerato il primo fenomeno di portata mondiale nella storia dell’arte occidentale e, agli inizi del XIX secolo, seppur con meno rilevanza, si sviluppò anche in Germania grazie ad un rinnovato interesse per la natura e la pittura en plein air, con il cosiddetto “triumvirato dell’Impressionismo tedesco”: Max Liebermann, Lovis Corinth e Max Slevogt, i principali esponenti del movimento.


Il progetto espositivo inedito, proposto per la prima volta in Italia, è il frutto della collaborazione istituzionale tra la Struttura Attività espositive e promozione identità culturale della Soprintendenza regionale per i beni e le attività culturali e il Landesmuseum di Hannover in Germania che vanta una delle collezioni di Arte tedesca dell’Ottocento e del Novecento tra le più celebri al mondo: la mostra si sviluppa in ordine cronologico su 3 aree tematiche, dai pionieri tedeschi della pittura di paesaggio fino al 1890 ai capolavori del triumvirato, sino ai successori attivi fino al 1930. Sarà possibile ammirare quest’evoluzione attraverso 72 opere tra dipinti, stampe e sculture realizzate anche dalle “piccole stelle”, quegli artisti poco conosciuti caduti troppo presto nell’oblio come Leonhard Sandrock e Max Feldbauer, per citarne alcuni.
È presente anche un omaggio all’Italia, in particolare alla Toscana, con una serie di quadri distinti da toni più luminosi, freschi e vivaci tipici dell’Impressionismo tedesco “del bel tempo” e “dello svago” come “Sulla spiaggia di Viareggio” di Philipp Klein, scelta come immagine rappresentativa dell’esposizione.


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“Narrare una storia è sempre un progetto ambizioso e audace, narrare una vita intera lo è ancor di più. “Memorie di Terra” si propone di raccontare le vite di alcuni Valdostani alla luce delle loro esperienze di vita e di lavoro: una musicista e un pittore, un viticoltore e una guida alpina, un agricoltore e una merlettaia compongono una narrazione corale che si dipana tra storie personali e memoria collettiva, cultura immateriale e senso di appartenenza.”
Daria Jorioz, dirigente della Struttura Attività espositive


La mostra, ideata da Davide Bongiovanni dello Studio Arsenale di Quart (Ao) assieme ai suoi giovani collaboratori – il fotografo Jean-Claude Chincheré, l’autrice Rossella Scalise e l’aiuto regista Simone Lattanzi – ha come protagonisti 6 Valdostani “doc”: l’insegnante di musica Liliana Bertolo di Aymavilles, la Guida alpina Renzino Cosson di Courmayeur, il viticoltore Dino Darensod di Aymavilles, la merlettaia Graziella Perret di Cogne, il pittore Etto Margueret di Saint-Rhémy-En-Bosses e l’allevatore di mucche Piero Elex di Nus che, attraverso 6 video emozionali, sveleranno il proprio testamento spirituale, ossia le loro confessioni più intime e profonde.
Il pittore Etto Margueret Il viticoltore Dino Darensod La guida alpina Renzino Cosson
Ogni spazio è decorato con una serie di ritratti, fotografie e i loro strumenti del mestiere, dalla piccozza alla tavolozza, pensati come contenitori di storie di vita dal taglio immersivo, in grado di far percepire valori puri, tenacia e la determinazione. Un bel viaggio alla scoperta dell’autenticità e della tradizione valdostana che riflette l’importanza dei piccoli gesti, degli antichi saperi, del bagaglio culturale dei nostri avi e della loro memoria, una fonte d’inestimabile valore che va preservata e tramandata nel tempo, per non rischiare di perderne qualche prezioso frammento.
“Il mio percorso su questa Terra è stato duro, ma meraviglioso. Vostra nonna mi ha reso un uomo felice, completo… vi amava terribilmente. Ora è arrivato il vostro tempo di creare ricordi incredibili, che renderanno la vostra vecchiaia più dolce. Un giorno, quando il mio tempo sarà finito, potrete ritrovarmi nelle vigne in cui sono cresciuto, nel sorriso di vostra madre, in ogni albero intorno e vi proteggerò ad ogni passo che farete, ogni giorno.”
Le parole del viticoltore Dino Darensod, rivolgendosi ai nipotini

“Sono sempre stato accanto a voi anche quando il lavoro mi portava altrove, il mio cuore volava a casa, oltre ogni distanza. Niente è mai stato più prezioso di un vostro sorriso o di un abbraccio nato all’improvviso, da quando siete nate ho capito un valore che non avevo mai compreso fino in fondo: diventare papà, che sfida meravigliosa!”
Un pensiero della Guida alpina Renzino Cosson, alle proprie figlie
Renzino Cosson con il Monte Bianco alle spalle Ritratto di Renzino Cosson
“Non dimenticatevi mai da dove venite, le radici sono l’ancora della vostra esistenza, non potrete mai spiccare il volo senza una base solida da cui partire ed un porto sicuro dove poter sempre ritornare, non c’è posto più bello di quello che potete chiamare casa. Con le mie poche parole d’amore vi ho svelato le regole del mio cuore, se sarete tanto saggi da seguirle dipingerete il quadro più bello e importante di tutti: la vostra vita!”
Un consiglio da parte del pittore Etto Margueret
L’esposizione sugli Impressionisti tedeschi è visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 19 sino a domenica 25 ottobre mentre “Memorie di terra” è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18 fino a domenica 29 novembre (chiuso il lunedì).
Per chi fosse interessato ad entrambe le mostre è possibile acquistare un abbonamento a prezzo agevolato che comprende 2 ingressi a 10 euro (6 euro ridotto), mentre l’entrata è gratuita per i minori di 18 anni e per i possessori della tessera Abbonamento Musei Torino e Lombardia. È inoltre possibile acquistare i biglietti e prenotare la propria visita online collegandosi alla piattaforma Mida al link diretto https://ticket.midaticket.it/mostreaosta/Events
Se volete sentirvi veri Valdostani vi consiglio di provare i sapori tipici della montagna con uno squisito tagliere con i prodotti del territorio a partire dai formaggi come la Fontina dop, la Toma di Gressoney e il Bleu d’Aoste (erborinato) accompagnato dai salumi tipici come i boudin (insaccati), il Jambon de Bosses dop (prosciutto crudo stagionato in quota), la motsetta (carne essiccata) e il Lardo di Arnad dop accompagnato da una fetta di pane nero e miele.. da leccarsi i baffi! E poi un vero valdostano non rinuncia mai ad un buon “Torrette”, il rosso locale per eccellenza! Il Vallée d’Aoste Torrette doc è infatti il vino prodotto in maggior quantità nella regione, la sua area di produzione conta ben 11 comuni tra cui Aymavilles dove, accanto al Castello, sorge la Cave des Onze Communes, importante azienda vinicola e cantina sociale presieduta da Dino Darensod, tra i protagonisti della mostra “Memorie di Terra” sopracitata. Il disciplinare prevede che per la sua vinificazione venga utilizzata una quantità non inferiore al 70% di uve Petit Rouge, vitigno autoctono molto resistente detto “Pitchou rodzo” nel dialetto locale. Buon aperitivo, santé!

Ciao a tutti, mi chiamo Caterina e sono giornalista, accompagnatrice turistica e guida museale. Nel tempo libero mi dedico alle altre mie passioni: l’arte, i viaggi e la promozione della mia amata regione, la Valle d’Aosta, un piccolo scrigno tutto da scoprire! Seguite i miei consigli per conoscere le curiosità e le meraviglie custodite tra le montagne più alte d’Europa. Siete pronti a partire?
Non esitate a contattarmi: libellulatour@gmail.com