Il complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore rappresenta una delle testimonianze più limpide della stratificazione storica, architettonica e culturale di Napoli.
Grazie alle straordinarie testimonianze archeologiche e artistiche presenti è possibile, infatti, ripercorrere le tappe fondamentali dello sviluppo della città, dalla Neapolis greco-romana fino all’età moderna.

La visita del complesso di San Lorenzo è dunque un viaggio nel tempo. Partendo dall’area archeologica si ripercorre la storia di Napoli dallʼagorà greco al foro romano, dallʼinsediamento della basilica paleocristiana alla cittadella conventuale Francescana che ha convissuto per un lungo periodo con il Tribunale di San Lorenzo e con la sede del governo cittadino.
I resti archeologici oggi visibili sono in gran parte riferibili alle fasi di età imperiale. Il tracciato stradale è del V secolo d.C., momento al quale risale il basolato oggi percorso dai visitatori. In due stretti vani intercomunicanti in cui si aprono una porta e una finestra munita di spessa inferriata, si riconosce lʼerario della città, il luogo in cui era custodito il tesoro pubblico. Sul porticato si affacciano una serie di tabernae dove, a testimonianza della destinazione commerciale dellʼarea, si conservano un forno e alcune vasche di una fullonica (lavanderia).
Il piano superiore è occupato dal macellum ovvero lʼedificio destinato alla vendita di generi alimentari, costituito da uno spazio porticato che termina con il padiglione circolare della Tholos al centro.
Lʼattuale basilica costruita sulla chiesa paleocristiana del VI secolo d.C. fu eretta per volere del Re Carlo d’Angiò tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo e rappresenta il primo splendido esempio del gotico francese a Napoli.
Testimonianze dell’originaria struttura trecentesca sono date dalla presenza di affreschi di Montano d’Arezzo e di altri pittori di scuola giottesca nonché dal portale marmoreo.
Nel periodo tra il 17° e 18° secolo lʼarchitettura della Basilica fu trasformata in stile barocco in voga in quel periodo arricchendosi di stucchi e sculture in marmo. Successivamente “ripulita”, oggi è possibile ammirare queste decorazioni solo in due cappelle tra le quali quella dedicata a Sant’Antonio, nel transetto sinistro, con il magnifico altare barocco opera di Cosimo Fanzago e ornata dai dipinti di Mattia Preti.

Molte le opere di grande interesse artistico presenti nella basilica tra cui il Sepolcro di Caterina d’Austria con sculture di Tino di Camaino, L’altare in marmo con i Santi Francesco, Antonio e Lorenzo opera di Giovanni da Nola e uno splendido altare in terracotta della seconda metà del 400.


Il Chiostro è caratterizzato dalla presenza del pozzo cinquecentesco sormontato dalla statua di San Lorenzo opera del Fanzago.

Particolarmente interessante dal punto di vista storico ed artistico è la Sala Capitolare, risalente alla fine del XIII secolo e affrescata successivamente dal pittore messinese Luigi Rodriguez, così come la Sala Sisto V decorata con antiche vedute della citta’ di Napoli e delle diverse province del Regno nonché da una serie di stemmi, arabeschi ed allegorie.

Gli ambienti cinquecenteschi del complesso ospitano il Museo dellʼOpera di San Lorenzo Maggiore che offre uno straordinario spaccato della storia di Napoli in un arco temporale ampio 25 secoli. Sono esposti, infatti, molti dei reperti ritrovati nel sottostante sito archeologico e opere relative al periodo angioino ed aragonese. Il quarto livello espone un’ampia collezione presepiale composta da pastori realizzati tra il XVIII e XIX secolo.
Dal 1302 in San Lorenzo fu creato lo Studio Teologico, sede distaccata dell’Università di Napoli e per un lungo periodo il Convento rappresentò un vero centro di vita spirituale. Per la sua importanza storica e culturale fu frequentato da studiosi e letterati tra i quali il Petrarca, Giambattista della Porta, il filosofo Vico, nonché da Giovanni Boccaccio che proprio in questo luogo incontrò e si innamorò della famosa Fiammetta.
Molti gli eventi storici che ebbero vita in San Lorenzo in quanto il complesso ospitava il Tribunale ed il Parlamento napoletano: nel 1647 dalla sala del parlamento Masaniello in persona arringò la folla raccolta nella sottostante piazza dando inizio ai famosi moti rivoluzionari e nel 1799 in questo luogo si insediarono i responsabili della “Repubblica Partenopea”.
Dopo la visita di San Lorenzo è consigliata una sosta culinaria presso una dei tanti locali caratteristici della zona tra i quali si segnala ‘A Lucianella, trattoria informale con piatti tipici a base di pesce, la Trattoria Enoteca Campagnola per gustare salsicce e friarielli o una porzione di polpette al ragù o infine dalla storica Pizzeria Di Matteo per una classica pizza a portafoglio.
Mi chiamo Michele Carneglia, vivo a Napoli e sono una guida turistica abilitata della Regione Campania. Animato da passione ed entusiasmo e con una consolidata esperienza nella gestione e conduzione di tour sia per individuali che per gruppi, propongo una vasta gamma di visite guidate, itinerari tematici e tour su richiesta. Opero in particolare nella città di Napoli, nei siti archeologici dell’area Vesuviana, nei Campi Flegrei e in Costiera Amalfitana.
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