E come aprire la rubrica del “Ritorno al Futuro” se non con uno slancio di campanile?
Allora ecco la mia Città che un tempo era luccicante ed illuminata di luce Propria e che ora può vivere di quella “Eredità” che i grandi conquistatori di un tempo, hanno lasciato.
Città demaniale e Decumana dove anche cinque/sei facoltà universitarie l’hanno contraddistinta.
La fantasia e la manualità degli abili artigiani del legno (ancora alcuni tramandano la tradizione) hanno abbellito ed arredato case e palazzi nobili e non solo sul luogo.
Tradizionalmente grande città feudale dove i Nobili Blasonati gestivano le vaste aree coltivabili dalle quali i cereali, l’olio e non solo si ottenevano.

Più di quindici famiglie nobili (città detta dei 24 Baroni) facevano il bello ed il cattivo tempo, dando lavoro a tantissimi Nicosia.
Storicamente le origini sono imprecise, contraddittorie ed incerte.
Due sole notizie storiche, mettono due punti fermi a riguardo;
– la prima è quella di provenienza dallo storico “Diodoro Siculo” nato ad Agira dove da un Suo scritto si legge che: carri stracolmi di grandi massi, trainati da decine e decine di buoi, andavano in direzione nord (attraverso Agira) presumibilmente ad una distanza stimata di 100 stadi (verosimilmente 25 km tale è l’attuale distanza che separa Agira da Nicosia) e lasciavamo immaginare la costruzione di mura ed abitazioni;
– la seconda è quella dell’episodio storico dell’eccidio Saraceno ai danni della Città di Herbita (alcuni storici detta Città la considerano la Nicosia). Si legge che tanti Herbitensi scamparono a tale eccidio, scappando e rifugiandosi a Nicosia.
I normanni ed i successori, hanno lasciato tante testimonianze.
È sede Vescovile con una Cattedrale ed una Basilica e tantissimi palazzi storici alcuni chiusi ed alcuni altri diventati appartamenti di proprietà privata.
La cucina (eccoci a toccare il senso del gusto), non per niente dal posto si passa al pasto, gioca un ruolo a tuttora rilevante.
Vuoi per le dominazioni subite (a proposito si parla il Gallo-Italico) che per la fantasia dei cucinieri.
È conosciuta non solo come la “Città dei 24 Baroni” e dei “due Cristi” (avremo modo di toccare anche questo argomento) ma anche come la città dove si mangia bene.
Ai giorni nostri oltre le decine e decine di pietanze elaborate e tradizionali che si possono gustare, sono presenti:
– caseifici di trasformazione di latte Di Bufala (con allevamenti locali);
– birrificio artigianale dove si produce un’ottima birra con cereali locali e miele di ape nera Siciliana.
Contattami per un tour esclusivo della zona… ci penseremo noi ad organizzare tutto, dal trasporto alle degustazioni. Ti aspetto!
In quella Terra di mezzo dove l’Autoctono guarda e valuta tutto con indifferenza e superficialità, badando solo alla sopravvivere dell’oggi magari appeso a quei fili invisibili del “Burattinaio” di turno, ignaro che la Terra che calpesta quotidianamente, nella quale tra i due epici momenti dell’Alba e del Tramonto tanto si è perso.
Ecco è lì in mezzo che sono nato ed avendo avuto la fortuna di prendere coscienza del fatto che tra Alba e Tramonto, fantastici unici, c’è tanto tempo andato e che non torna.
Allora mi occupo primariamente di cercare di far vedere, a Persone un po’ più attente e curiose, tutto ciò che l’Indigeno, si lascia scorrere sulla propria esistenza.
Sono autonoleggiatore di nascita che a piccoli passi ha sempre cercato di promuovere l’entroterra siciliano.
Entroterra racchiuso dall’estremo Appennino Siculo, tra Nebrodi e Madonie. Ricchissimo di ogni sorta d’interesse naturalistico, storico, paesaggistico e culinario.
Luoghi dove hanno visto lungo i “Potenti” di un tempo (saraceni – normanni – svevi).
Luoghi ove l’Eredità lasciata dai Potenti di un tempo, Brama visibilità e fama.
E-mail: itinerari.ar@gmail.com