Ravenna, mosaico di storia – Teresa Guiccioli

La contessina ravennate che conquistò il poeta romantico

“Al mondo non ci siamo che noi che non possiamo e non dobbiamo cessare di amarci”

Visitare Ravenna a piedi passeggiando per il suo centro storico significa passare da un secolo ad un altro, quasi senza soluzione di continuità. Strade che ripercorrono gli antichi corsi d’acqua che attraversavano la città in epoca medievale, sono oggi tutte elegantemente ricoperte di un bel laterizio bianco che, come un tappeto, si srotola a segnare il percorso ciclabile in pieno centro. Immaginate quando la città, all’inizio del 1800 aveva ancora un selciato di terra e polvere, e attraversarla in carrozza era come arrivare oggi in jet privato in una qualsiasi città del ventesimo secolo. Un mezzo per pochi ricchi, spesso blasonati personaggi o semplicemente prestigiosi viaggiatori del Grand Tour. Se cercate bene, passeggiando verso il Mausoleo di Galla Placidia sito UNESCO, vi imbatterete in una strada dal nome davvero curioso: Gamba! Ed è sempre una gamba stilizzata che sta a corredo del civico 6 di quella via sopra il portone d’ingresso di un palazzo settecentesco. È qui che viveva un Conte ravennate a cui venne promessa e data in sposa, una giovane ragazza dai capelli biondi quando aveva forse solo 20 anni e lui 57. Teresa Guiccioli Contessa Gamba e Marchesa di Boissy, una serie di nomi a segnarne ufficialmente il percorso coniugale ma non certo quello del cuore, perché se il cuore avesse potuto, un solo nome si sarebbe dato: Teresa Guiccioli Byron!

14076 RAVENNA: PRESENTAZIONE PROGETTO DI RECUPERO PALAZZO GUICCIOLI 16-05-2012—FOTO FIORENTINI

Da Venezia a Ravenna, passando per Ferrara e Bologna dopo una prima tappa in Grecia e altre città europee, fu questo il lungo viaggio formativo del giovane e affascinante poeta inglese diventato egli stesso sinonimo di Romanticismo. George Gordon Noel sesto barone di Byron, semplicemente conosciuto come Lord Byron, il poeta amante della libertà, dal temperamento malinconico e appassionato che condusse una vita intensa all’insegna dell’anticonformismo degno di un vero Acquario. Tanti gli amori, i flirts e le belle donnine Veneziane nel suo carnet di affascinante biondo inglese, fino all’incontro fatidico con la giovane contessina della quale si innamorò perdutamente, ricambiato, e dalla quale non si separerà più fino alla dipartita patriottica in Grecia nel 1824.

Teresa Guiccioli

Era il 1819 ed essendo a Venezia con il marito la giovanissima sposa Teresa Gamba in Guiccioli, si trovò ad accompagnarlo presso il salotto della Contessa Benzoni, conosciuta in città come la biondina in gondoletta. Quella stessa sera anche Lord Byron si trovava tra gli invitati illustri, ma contro la sua volontà essendo ormai stanco di quella vita dissoluta fatta di belle donne, serate al gioco o a teatro e notti folli in giro per i caffe della Serenissima. La serata fu galeotta e i due si innamorarono all’istante. Un amore bruciante, passionale ma proibito, a meno di non volersi adeguare alla consuetudine che poteva almeno salvare le apparenze. Byron capì subito che quella dolce fanciulla originaria di Ravenna lo stava incantando e che quello sarebbe stato l’amore della sua vita. Teresa dal canto suo venne immediatamente colpita nell’animo da quell’uomo affascinante: “ Questa presentazione che ebbe tante conseguenze per tutti e due, fu fatta contro la volontà di entrambe…La nobile e bellissima sua fisionomia, il suono della voce, le sue maniere, i mille incanti che lo circondavano lo rendevano un cosi differente…” Queste le parole con cui la giovane romagnola avrebbe in seguito ricordato l’incontro nelle sue memorie. Fu quello l’esordio di un crescendo di appuntamenti, cambiamenti, dolori e gioie che avrebbero trovato dolorosa fine con la dipartita in Grecia del poeta.

Lasciata Venezia i due amanti iniziarono ufficialmente la loro frequentazione a Ravenna città che il poeta amò fin da subito e di cui spesso parlò nei suoi poemi e nei suoi scritti. Arrivò in città per la prima volta nel giugno di quello stesso 1919 trovando alloggio presso l’hotel Imperiale che oggi potrete ammirare passando in via Corrado Ricci essendo stato trasformato nella biblioteca Oriani, proprio a fianco di Piazza San Francesco e nei pressi della Tomba di Dante. Da qui ogni giorno il nostro Lord inglese, di cui tutti già parlavano in città, si muoveva per incontrare la sua giovane musa.

Il loro amore fu un’esperienza vissuta tra i luoghi del paradiso terrestre come quattro secoli prima per Dante, il poeta italiano per definizione, gli angoli di Ravenna furono di ispirazione, al tempo lo furono per il collega romantico Byron. I due amanti visitarono assieme i monumenti paleocristiani della città, le pinete che circondano ancora oggi il territorio e dove solevano rifugiarsi nei caldi pomeriggi. Spesso leggevano assieme i classici amoreggiando come due adolescenti trasformando presto il loro flirt in una relazione stabile.

Trascorso un anno Byron divenne ufficialmente il Cavalier Servente della Guiccioli, potendo all’epoca ogni sposa di rango elevato avere un amante/amico accettato anche dal marito allo scadere del primo anno di matrimonio. A quel punto la dimora ravennate di Byron divenne ufficialmente il primo piano di Palazzo Guiccioli sito in Via Cavour, edificio che sarà presto la sede della Byron Society. L’ufficializzazione del ruolo da cavalier servente avvenne invece a Palazzo Cavalli in Via Salara, 40 dove il poeta entrò accompagnato da sette domestici, nove cavalli, tre pavoni, due gatti, un mastino e un’oca.

La loro storia d’amore divenne simbolo dell’amore romantico fatto di passione, dolore, lunghe missive, attese trepidanti tanto da far piu volte ammalare di febbre la giovane donna la quale si appellava al suo amante come sola cura possibile. Il marito di Teresa ovviamente venne ben presto a conoscenza della relazione, d’altro canto ufficializzata in qualche maniera. Byron seguiva la sua musa a Bologna, presso la villa di Filetto nella campagna ravennate anche se a volte sofferente di una relazione quasi coniugale segnata anche dalla routine. Teresa presto si separò dal marito, tornando presso la casa paterna e infine seguì il suo amato a Pisa e Livorno. I due si amarono intensamente ma di un amore tutto sommato breve, unico e irripetibile per la giovane Teresa che solo 23 anni dopo la morte del suo Byron in Grecia sposò a Parigi il senatore conte Octave Rouillé de Boissy in un clima in cui la Francia era sotto Napoleone III. Byron sarebbe rimasto sempre nel suo cuore e per questo decise di scrivere una biografia del poeta “Vie de Lord Byron en Italie”, mai pubblicate e gelosamente custodite presso la Biblioteca Classense di Ravenna.

Rimasta vedova Teresa fece ritorno in Italia, era il 1866 e vi morì a73 anni.  

“Mia carissima Teresa, ho letto questo libro nel tuo giardino; amore mio, tu non c’eri. Tu non capirai queste parole inglesi, e altri non le capiranno, ecco la ragione per cui non le ho scarabocchiate in italiano. Ma riconoscerai la calligrafia di colui che ti amò appassionatamente, e capirai che, su un libro che era tuo, poteva solo pensare all’amore. In questa parola, bellissima in tutte le lingue, ma soprattutto nella tua – Amor mio – è compresa la mia esistenza qui e dopo. Io sento che esisto qui, e sento che esisterò dopo, per quale scopo lo deciderai tu; il mio destino riposa con te, e tu sei una donna di diciotto anni…Io ti amo e tu mi ami o almeno, cosi dici, e agisci come se mi amassi, il che comunque è una grande consolazione. Ma io ancor più ti amo e non posso cessare di amarti. Pensa a me qualche volta, quando le Alpi e l’oceano ci divideranno, ma non sarà cosi a meno che tu non voglia”.


Ciao a tutti, sono Silvia, appassionata viaggiatrice da sempre, lo faccio con il corpo e i cinque sensi e quando sono ferma viaggio con la fantasia. Ciò che pensi diventi e ciò che sogni arriva. Nel viaggio da soli o con gli altri puoi usare tutto questo e anche di più. Nasco in Umbria, cresco e passo la gioventù in Toscana, vivo in Emilia Romagna dove svolgo la professione di Guida Turistica e di Tour Leader in tutt’Italia. Amo condividere e chiacchierare. Scrivere e mangiare. Mi ritengo fortunata perché vivo e lavoro in un Paese Unico e Ricchissimo di tutto e ne sono ambasciatrice in qualche modo con chi viene a conoscerlo. Viaggio per passione e per vivere in ogni senso. A chi visita i miei luoghi cerco di rubare un pezzo dei loro cuori. Un mosaico incredibile si arricchisce ogni volta. 
Con questa mia rubrica desidero condividere una PASSIONE e ricordare che a volte l’essenza del viaggio è invisibile agli occhi. 
Quando cambi evolvi e quando viaggi vivi!
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