Le Marche, terra sconosciuta e per questo affascinante, misteriosa ed intrigante, è soprattutto terra di grandi donne che hanno scandito il tempo della storia con la loro storia autentica, singolare e, a volte stravagante, sovvertendo schemi e antiche tradizioni confezionate dagli uomini per gli uomini.
Donne forti, determinate, talentuose e intelligenti che nei secoli sono state: eroine, letterate, poetesse, pittrici, attrici, cantanti, archeologhe e sportive: donne che hanno contribuito a scrivere un pezzo di storia italiana.

Eroine marchigiane
Parlando di donne eroiche Stamyra è il nome che emerge prepotente dalla pieghe della storia. Figura che si colloca tra storia e leggenda, l’eroina anconetana è la protagonista dell’assedio della città del 1174 da parte delle truppe di Federico Barbarossa, via terra, e della flotta veneziana via mare. “Andò una donna abbastanza giovane ma già vedova, di nome Stamyra. Con una scure squarciò la botte per poi appiccare il fuoco che, in un attimo, si propagò rapidamente. Le fiamme avvolsero una torre mobile e si propagarono ad altre macchine da guerra disposte nell’assedio, gettando nello sconcerto le truppe degli assedianti. Fiaccati nello spirito e stretti nella morsa della fame, gli anconetani, vedono nell’accaduto un grande segno. Si rincuorano a tal punto da tentare con successo una fulminea sortita, approfittando del disordine e riuscendo a procurarsi dei viveri. Condussero dentro la città molti cavalli sia vivi che morti, dei quali nemmeno le intestina gettarono via”. La completa liberazione di Ancona venne ultimata dall’arrivo di un’altra grande donna Aldruda Frangipane contessa di Bertinoro che a capo delle sue truppe mise in fuga gli assedianti.
Le eroiche gesta di Stamyra sarebbero state dimenticate se Boncompagno da Signa, cattedratico a Bologna, non avesse raccontato, pregato dal collega dell’università Ugolino Gosia, podestà di Ancona nel 1201, l’epopea dell’assedio nel suo “Liber de obsidione Ancone”.
Spostandoci dalla Marca Anconitana alla città di Ascoli Piceno, ecco che si affacciano alla memoria molte altre donne, temerarie e allo stesso tempo colte nobili per titolo e d’animo. Elisabetta Trebbiani visse oltre il 1397 e fu una poetessa e donna di lettere molto vocata nel componimento poetico tanto da essere annoverata tra le petrarchiste marchigiane. Fu però anche una guerriera, una donna di raro coraggio, forte ed abile nel combattimento e partecipò attivamente agli alterchi che si venivano a creare in città in cui il marito era chiamato ad intervenire. In abiti da uomo, armata di tutto punto, oppure in tenuta da soldato, seguiva il marito “come un angelo custode” e lo accompagnava anche nei momenti di pericolo. Era in amicizia e corrispondenza epistolare con la poetessa Livia Chiavelli di Fabriano alla quale inviò e dedicò l’unico sonetto che è stato ritrovato:«Trunto mio che le falde avvien che hacie».
Di lei si diceva che avesse “fama immortale”e così fu, perché, nella città di Ascoli Piceno, ancora oggi, uno dei personaggi del corteo storico della quintana la rappresenta sempre e, ovviamente, in abiti maschili.
Restando nella zona dell’ascolano, in quelle Marche più autentiche e meno conosciute, la storia locale vede altri grandi nomi femminili come quello di Flavia Guiderocchi, che venne educata dal padre alla vita militare e, stando alle cronache dell’epoca, capeggiò addirittura la milizia Ascolana contro il castello di Controguerra, dominio piceno occupato dal Duca di Atri. In alcune cronache si dice che sia arrivata persino a pugnalarlo. Flavia Guiderocchi è affiancata da Menichina Soderini, amazzone ascolana che sconfisse il conte bolognese Lodovico Malvezzi in una competizione a cavallo in Piazza Arringo durante la festa in onore di Sant’Emidio, Patrono della Città. A lei è dedicata una caratteristica Rua, una via di Ascoli Piceno. Virginia, Luchina, Bianca di Ripatransone sono altri nomi illustri di donne che seppero difendere la loro patria dalla tracotanza di truppe straniere ed invasori con il coraggio che allora era attribuito solamente ai più valorosi cavalieri.
Proseguendo nel lungo elenco di grandi donne non si può non ricordare la famosa Battista Sforza nata a Pesaro e rappresentata in uno dei quadri più celebri del rinascimento italiano il“Dittico dei Duchi di Urbino” di Piero della Francesca. Questa donna, che sposò Federico Da Montefeltro e visse nella splendida corte di Urbino, amava la cultura: viveva circondata da letterati e uomini di scienza ed aveva spiccate doti governative tanto che amministrava la città quando il marito era a combattere qualche guerra lontana.
Altre due donne amanti della letteratura furono Laura Battiferri vissuta tra prima e la seconda metà del Cinquecento, paragonata dai suoi contemporanei alla poetessa greca Saffo e Margherita Sparapani, nata a Camerino nel 1735 appassionata di scienze naturali, entrò a far parte dell’importante Accademia dell’Arcadia insieme ai più colti letterati del tempo. Un nome conosciuto da tutti e che ha dato il volto alle famose mille lire è quello di Maria Montessori, nata a Chiaravalle, in provincia di Ancona. A cavallo tra l’Ottocento e la metà del Novecento fu la prima donna italiana a laurearsi in medicina e, come pedagogista, contribuì a rinnovare la scuola italiana: il metodo educativo che prende il suo nome è utilizzato ancora oggi in molti istituti di tutto il mondo.
Sempre nel campo della medicina non dobbiamo dimenticare Edmea Pirami nata ad Ascoli Piceno alla fine dell’Ottocento, laureatasi in pediatria nel 1964 divenne vicepresidente del Medical Women’s International Association (MWIA). La città di Porto San Giorgio ha dato i natali all’archeologa Alessandra Nibbi che ha contribuito alle ricerche per delineare la reale geografia dell’Antico Egitto, lo diciamo spesso…L’aria di mare fa bene alla mente!
Donne di arte
L’arte con la “A” maiuscola nelle Marche è troppo spesso declinata al maschile come se all’altra metà del cielo manchino doti come creatività, ambizione e sviluppo del pensiero astratto, ma così non è e lo dimostrano donne come Nori de’ Nobili, pittrice e poetessa nella Pesaro dei primi anni del XX secolo. La sua arte energica, colorata ed estremamente femminile è conservata nel Museo e Centro studi di Ricerca sulla Donna “Nori de’ Nobili”a Trecastelli, dove è esposta la mostra permanente delle sue opere più importanti.
Sempre nel campo dell’arte ma con una funzione diversa, ricordiamo Agostina Segatori: da Ancona arrivò fino a Parigi, dove alla fine dell’Ottocento, iniziò la sua carriera come modella e musa ispiratrice posando per celebri pittori come Eugène Delacroix, Vincent Van Gogh e Édouard Manet.
Ascoli Piceno vanta una pittrice e poetessa patriottica, Giulia Centurelli, che non esitò a sostenere le organizzazioni mazziniane nella metà dell’Ottocento: l’amore per la patria e l’energia si ritrovano nella sua pittura e nelle sue composizioni letterarie. Anche Agugliano ha la sua artista famosa in tutto il mondo, Stefania Massaccesi, una delle esponenti più importanti del figurativismo europeo: è pittrice, scultrice ed amante dell’incisione, negli ultimi anni ha esposto le sue opere in molti musei internazionali.
Donne di musica
Le sentite queste voci soavi? Sono tutte marchigiane!
Iniziamo da Angelica Catalani nata nella città della spiaggia di velluto, Senigallia. Visse a cavallo tra il Settecento e Ottocento diventando una grande soprano notata e apprezzata persino da Napoleone Bonaparte!
L’aria frizzante delle colline maceratesi ha giovato alla crescita professionale di un soprano, l’indimenticabile Anita Cerquetti. Nata nel borgo medievale di Montecosaro, questa cantante ha calcato i più famosi palcoscenici italiani del Novecento ed è stata proprio lei a sostituire Maria Callas nel 1958 quando, al Teatro dell’Opera di Roma, abbandonò la scena dopo il I atto della Norma.
Donne di cinema
Dalla musica passiamo al cinema e al teatro con Ave Ninchi, la sua famiglia di attori, drammaturghi e impresari è particolarmente legata al Teatro delle Muse di Ancona. L’attrice ha recitato insieme a grandi nomi del cinema come Totò, Aldo Fabrizi e Alberto Sordi.
Il capoluogo marchigiano ha dato i natali anche ad un’altra straordinaria e indimenticabile interprete del cinema italiano, la divina Virna Lisi, che ha vinto per ben sei volte il prestigioso Nastro d’argento e due David di Donatello.
Valeria Moriconi di Jesi, è un altro grande nome che segna il grande cinema ed il teatro italiano del ‘900 lavorando con i mostri sacri dell’arte dramaturgica italiana come Eduardo De Filippo.
Porto Sant’Elpidioè invece la patria di Sara Pichelli, fumettista e disegnatrice del protagonista Miles Morales nel film “Spider Man – Un nuovo Universo” che ha vinto come miglior film d’animazione alla Notte degli Oscar 2019.
Donne di sport
Non potevano mancare in questa sorta di lunga memoria che attraversa i secoli, le nostre grandi campionesse marchigiane che negli anni si sono contraddistinte per tenacia, forza e passione come Valentina Vezzali di Jesi e il suo inseparabile compagno: il fioretto. Valentina è la prima schermitrice al mondo che ha vinto ben tre medaglie d’oro olimpiche in tre edizioni consecutive, è stata anche premiata numerose volte nelle competizioni a squadre ed ha vinto per ben undici volte la Coppa del Mondo.
Altro nome celebre che conferisce lustro alla tradizione jesina della scherma è quello di Giovanna Trillini. I suoi successi sono iniziati nel 1986 con l’argento a squadre vinto ai Campionati di Sofia vincendo per quattro volte laCoppa del Mondo.
La giovane promessa della scherma italiana è Elisa Di Francisca, già stata premiata sei volte come Campionessa Mondiale e dieci volte come Campionessa Europea, Elisa ha vinto anche la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra nel 2012.
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Mi chiamo Daniela, abito nelle Marche e precisamente a Macerata e lavoro come guida e accompagnatrice turistica da 25 anni. Svolgo la professione di guida turistica principalmente da Ancona fino ad Ascoli Piceno passando per piccoli ed incantevoli borghi dell’entroterra e adoro condurre i visitatori nel cuore autentico delle Marche svelando loro suggestivi ed infiniti angoli sconosciuti delle Marche “….ove per poco il cor non si spaura”.
Amo narrare la bellezza della mia terra in modo insolito con letture e piccole teatralizzazioni affinché i visitatori conservino il ricordo di un viaggio che è vera esperienza. Se desiderate, dunque, conoscere meglio questo piccolo angolo di mondo, non esitate a contattarmi!