Liguria da scoprire – “I canyon della Val Gargassa”

Sospesa tra cielo e mare, la Liguria è una celebre meta turistica per lo splendore della riviera e delle sue spiagge. Alle spalle della costa però non si sviluppa un mero confine orografico a protezione del litorale, bensì un entroterra altrettanto ricco di meraviglie e gemme nascoste. Terre di eroici contadini e antiche tradizioni, affettuosamente celebrate da Italo Calvino se pur nell’amara consapevolezza del loro essere sconosciute e dimenticate. Un territorio ruvido, dove piccole valli si susseguono in un avvicendarsi caotico e imprevedibile, guidate dallo scorrere dei tanti rivoli che inseguono la via del mare.

Tra queste spicca certamente la Val Gargassa, una valletta sospesa tra Liguria e Piemonte che custodisce tra i suoi versanti un ambiente unico e di notevole pregio naturalistico. Situata a pochi km di distanza da Genova, la Val Gargassa non solo è parte integrante del Parco Naturale Regionale del Beigua ma ne rappresenta uno dei siti di maggior interesse e che più hanno contribuito all’inserimento del parco nella prestigiosa lista degli Unesco Global Geoparks. Trattasi di un riconoscimento internazionale che certifica il valore del patrimonio geologico e geomorfologico del sito in termini di qualità scientifica, rarità, rilevanza estetica e valore educativo.

L’esplorazione di questo angolo appartato del parco è consentita da un anello escursionistico, denominato Sentiero Natura, perfettamente tracciato e segnalato nel rispetto della peculiare segnaletica geometrica, elemento distintivo del territorio genovese.

Segnavia del Sentiero Natura della Val Gargassa

Fin dai primi passi saltano agli occhi i segni della travagliata attività tettonica nelle varie epoche geologiche. A prevalere sono i conglomerati oligocenici della “Formazione di Molare, ovvero dei ciottoli ofiolitici legati tra loro da sabbie, marne e argille. La loro formazione risale a circa 35 milioni di anni fa, quando un antico mare ricoprì progressivamente le terre emerse. I conglomerati che si possono osservare lungo il percorso sono quindi i resti del deposito detritico accumulatosi nella zona lagunare oligocenica. Non mancano però i più classici affioramenti di rocce dai riflessi verdi (serpentiniti e calcescisti) del cosiddetto “Gruppo di Voltri”.

Il sentiero si addentra nel canyon

La continua azione erosiva dell’acqua, con effetti differenti, imposti dalla diversa natura dei materiali rocciosi interessati, ha modellato in modo spettacolare l’impluvio, creando veri e propri canyons con profonde e scure bastionate, guglie e marmitte dei giganti.

Il rio scorre tra incombenti pareti

La roccia sembra prendere vita nelle forme più stravaganti: un curioso torrione nero localmente noto come “u muru du gattu” (il muso del gatto) sembra gettarsi nella fauci dell’impervia gola, mentre in alto sulla cresta si susseguono arditi pinnacoli tra i quali si apre un suggestivo foro roccioso denominato in dialetto “u barcun dla scignûa” (il balcone della signora). Un’antica leggenda narra che nel medioevo una nobildonna si suicidò buttandosi da quella rupe perché il consorte alle crociate l’aveva abbandonata per una giovane musulmana. Da allora ogniqualvolta soffia il vento in quella fessura risuona in tutta la valle un sibilo straziante…il lamento della povera sventurata!

Foro nella roccia noto come “Balcone della Signora”

Al cospetto di queste incombenti pareti di scura roccia conglomeratica il rio scorre placidamente, formando una serie di pozze e laghetti smeraldini decisamente pittoreschi.

Pareti conglomeratiche custodiscono laghetti smeraldini

Un ambiente ristretto, caratterizzato in primavera dalle variopinte fioriture delle specie serpentinofite, inserite in un quadro floristico tipicamente mediterraneo che però accoglie anche elementi della flora subalpina. Una flora che dimostra di non conoscere confini, così come le acque del torrente Gargassa che pur sorgendo in Liguria appartengono al bacino idrografico del Po.

Cerastium utriense, serpentinofita endemica della zona

La zona presenta inoltre una ricca entomofauna ed erpetofauna, offrendo pertanto la possibilità di scattare qualche bella foto a Odonati e Lepidotteri in volo o a rettili intenti a crogiolarsi al sole, succulenti prede per i vari rapaci della zona.

Gheppio (Falco tinnunculus)

La prima parte del Sentiero Natura segue fedelmente il corso del torrente e termina presso i ruderi di Case Vereira. La piccolissima borgata, oggi comprendente un nuovo rifugio non custodito di proprietà dell’Ente Parco, venne fondata in funzione delle attività di estrazione della quarzite volte alla fabbricazione del vetro (da cui deriva il toponimo). Queste attività rimasero fiorenti fino al XV secolo, dopo di che iniziò un lento declino in favore dei centri di lavorazione di fondovalle, maggiormente adeguati a una produzione su larga scala. Lo sfruttamento dell’area continuò comunque nei secoli successivi, in primis per lo svolgimento di attività agricole testimoniate dai numerosi resti di vecchi muretti di pietre a secco.

Case Vereira

La seconda parte dell’anello risale l’erto pendio ghiaioso del versante sinistro idrografico, fin sotto le gialle pareti della Rocca Giana e in seguito al culmine del percorso: un panoramico colletto dove lo sguardo si apre sul crinale occidentale, i cui verdi altipiani punteggiati di cascine fanno da dolce contraltare alle strette gole scavate dal torrente.

L’ultima discesa avviene così immersi in un paesaggio in armonioso equilibrio, “nel bel verde speranza di quei monti, d’una roccia rossa così in contrasto col fresco celeste del fiume” (Giorgio Caproni).

Le pareti di Rocca Giana
Verdi altipiani sul crinale

Un’escursione in una porzione di territorio tanto suggestiva quanto ancora poco conosciuta. La Val Gargassa è un ricco concentrato di elementi di notevole interesse naturalistico e storico-culturale che merita assolutamente di essere scoperta.

Per ulteriori informazioni o se decidete di visitarla con me non esitate a contattarmi!

Luca Caviglia – Hike&Climb


Sono Luca Caviglia, Accompagnatore di Media Montagna iscritto al Collegio delle Guide Alpine del Piemonte e membro del gruppo di accompagnatori e guide alpine “Hike&Climb Liguria”.
Nato a Genova nel 1991, mi sono prima laureato in “Scienze Naturali” presso l’Università degli Studi di Genova e successivamente ho conseguito il titolo Magistrale in “Evoluzione del comportamento animale e dell’uomo” presso l’Università degli Studi di Torino, con specializzazione in ricerca e gestione di carnivori e ungulati.
Amo la montagna in tutti i suoi molteplici aspetti e ogni mia escursione vuole essere una tavolozza piena di colori, con cui dipingere insieme ai partecipanti le meraviglie del nostro territorio.
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