Vimercate è un comune di circa 26.500 abitanti. Si trova lungo la tangenziale est, al limite meridionale delle colline della Brianza e a nord-est di Milano. La città è attraversata da nord a sud dal torrente Molgora, e parte del suo territorio è inserito nell’omonimo Parco fluviale.
Di cosa parleremo in questo articolo:
– Il centro storico da visitare
– Suggerimenti su dove mangiare

L’insediamento romano dal quale deriva il toponimo Vicus Mercati è documentato a partire dal I° secolo a.C. dai numerosi ritrovamenti di are votive, cisterne, sarcofagi e monete nel sottosuolo di Vimercate; inoltre nell’impianto a maglie regolari del centro storico è tuttora leggibile la fondazione romana di un vicus che, ubicato su importanti vie di comunicazione, svolgeva il ruolo di piazza del mercato. L’attività commerciale ha rappresentato per secoli e rappresenta tuttora una delle principali caratteristiche della città.
Oggi chi si appresta a raggiungere Vimercate, non può non notare il quartiere delle Torri Bianche.

Costruito negli anni ’90 lungo la tangenziale Est, ha avuto inizialmente un ruolo di quartiere direzionale e commerciale. Nel corso del tempo gli edifici originali, alti 95 metri e realizzati con tecnologie e materiali all’avanguardia, sono stati via via ampliati e oggi ospitano, oltre ad uffici e a spazi residenziali, anche un cinema multisala, un centro commerciale. Nella stessa area vi sono poi bar e ristoranti, un hotel, negozi, un supermercato, servizi per la cura della persona. Non mancano un’area dedicata ai bambini e un centro fitness, completo di spa e piscina.
IL CENTRO STORICO DA VISITARE
Nonostante i cambiamenti urbanistici contemporanei, le superstrade e le tangenziali, ciò che sorprende oggi il visitatore è la scoperta di un centro storico ben conservato, corrispondente all’incirca al borgo medioevale che aveva inglobato l’abitato romano, cui si aggiunsero nei secoli seguenti insediamenti conventuali, ville, case da nobili e case a corte. Notevoli dunque i monumenti storici che portano chi passeggia in città a riscoprire un mondo più antico.
Ecco quindi quali sono le bellezze storico-artistiche da vedere. Ricorda sempre di controllare gli orari di apertura e di chiusura dei siti e di chiedere eventuali permessi d’ingresso. Se lo vorrai anch’io potrò accompagnarti in questo itinerario, programmando il giro turistico e dandoti delle spiegazioni più approfondite.
VILLA SOTTOCASA E MUSEO MUST
La villa emerge per la sua eleganza nel centro storico di Vimercate. Fu edificata negli ultimi decenni del XVIII secolo. Nel 1865 la villa divenne abitazione di Luigi Ponti, al momento del suo matrimonio con Elisabetta Sottocasa, per poi passare in eredità ai conti Sottocasa, di cui conserva il nome. Nel marzo dell’anno 2001 il Comune di Vimercate ha acquistato l’immobile e il parco, dando inizio agli interventi di restauro e riuso che hanno portato nel 2010 all’apertura, nell’ala meridionale della villa, del Must – Museo del Territorio Vimercatese.

Il Must è il primo museo dedicato alla Brianza-est, l’area posta tra i fiumi Lambro e Adda. Il percorso espositivo si articola in 14 sale disposte su due piani per circa 1000mq. Al piano terra si sviluppa una scansione cronologica che, partendo dall’età romana, giunge fino all’Ottocento, mentre al primo piano si trovano i temi che caratterizzano i tempi recenti: la produzione industriale, il cambiamento del territorio e gli elementi di identità e di memoria della cultura locale. Il Must ha ottenuto il Premio Icom Italia 2012 come museo dell’anno nella categoria miglior allestimento. Nel 2014 ha ottenuto il riconoscimento ufficiale come museo di qualità da parte della Regione Lombardia.
PALAZZO TROTTI
Il palazzo fu edificato dal conte Giovanni Battista Secco Borrella e da suo figlio Francesco, feudatari di Vimercate. Prende però il nome dalla famiglia degli ultimi proprietari, subentrati come detentori del feudo nel 1739, i Trotti. Il palazzo e il giardino annesso furono acquistati dall’amministrazione comunale, diventando dal 1862 sede del Municipio.
Il fascino principale dell’edificio deriva dalla decorazione pittorica degli ambienti, con affreschi di soggetto mitologico e leggendario. L’ottimo stato di conservazione delle pitture, unite ai bei soffitti dipinti, all’importante quadreria, ai camini e agli altri elementi di arredo, fanno di palazzo Trotti uno dei più ricchi e felici esempi degli interni di una dimora signorile nella Lombardia settecentesca.

La sala centrale detta di Cleopatra è l’unica interamente affrescata dal pavimento al soffitto; tra le porte e le finestre sono dipinte statue in trompe l’oeil, sovrastate da stemmi. Figure femminili a mezzo busto sono dipinte sopra le porte, entro ovali in stucco dorato. Gli affreschi nella parte alta rappresentano, entro cornici tardobarocche, le storie di Cleopatra.
IL SANTUARIO DELLA BEATA VERGINE
L’involucro novecentesco del santuario nasconde la ricchezza dell’architettura e degli apparati decorativi barocchi che ne caratterizzano l’interno. Fu edificato tra il 1622 e il 1644, sulle tracce di una chiesa romanica dedicata a Santa Maria. L’interno della chiesa, a tre navate, scorre verso il fulcro devozionale e visivo del santuario: l’altare maggiore. Questo è sovrastato dalla miracolosa statua della Vergine, una “Madonna da vestire” del 1609. È così definita poiché un ignoto scultore realizzò in legno solo le mani e il volto.

Nel santuario nota è anche la cappella del Salvatore, che si presenta come uno dei complessi artistici seicenteschi più rilevanti nel territorio brianteo, con stucchi, affreschi e dipinti su tela riguardanti le storie della Passione di Gesù. Spicca dunque il lavoro della bottega dei fratelli Nuvolone. Merita pure la cappella di Santa Caterina, ornata da raffinati ed esuberanti stucchi barocchi del 1672, che accompagnano l’opera dello Sposalizio mistico di Santa Caterina del 1565 circa, di Lattanzio Gambara.
LA COLLEGIATA ROMANICA DI SANTO STEFANO
La chiesa spicca nel centro storico con la monumentale facciata e la mole della torre campanaria. L’edificio è documentato fin dall’VIII secolo anche se venne poi modificato architettonicamente a seguito. Nella base del campanile romanico sono inseriti sarcofagi e lapidi d’età romana. L’interno si presenta a tre navate divise da pilastri decorati all’inizio dell’Ottocento assieme alle volte, che presentano motivi a finti rosoni. Spicca nel catino absidale un grande affresco realizzato ancora dal pittore bresciano Lattanzio Gambara intorno al 1566, rappresentante le Storie della Passione di Santo Stefano.
LA VIA CAVOUR
La via ricalca parte del tracciato della strada romana diretta a est. Rimangono qui tracce di antichi edifici come la Casa da Nobile quattrocentesca, a due piani, caratterizzata dalla canna fumaria a vista e da finestre a sesto acuto. Nella via è collocato anche l’oratorio di Sant’Antonio. Nel 1956 fu scoperto sulla parete nord un ciclo d’affreschi sulle storie della Passione di Gesù, che data tra il 1460 e il 1480: una pittura tardogotica influenzata dalla bottega degli artisti Zavattari, noti per le opere pittoriche nella Cappella di Teodolinda nel Duomo di Monza. Sulla controfacciata spicca invece una veduta del borgo di Vimercate ripresa a volo d’uccello. Si tratta della più antica rappresentazione conosciuta.
IL PONTE DI SAN ROCCO e IL PARCO DEL MOLGORA
Il complesso del ponte di San Rocco mantenne la duplice funzione di ponte sul torrente Molgora e nello stesso tempo porta del borgo medioevale. Si fonda su un ponte romano, edificato nel III secolo d.C lungo la strada che univa Vimercate all’importante guado sul fiume Adda posto a Trezzo. Soltanto nel XII secolo fu sovrapposta una porta difensiva, quella occidentale verso l’abitato. Nel XIV secolo fu eretta la porta orientale e soprelevata quella verso il borgo, portando il complesso vicino all’aspetto attuale. La porta assunse il nome di San Rocco alla fine del ‘500 a causa della presenza nelle vicinanze, di una cappella dedicata al santo protettore degli appestati. Subì delle modifiche nell’800. L’attuale ponte è lungo circa 28 metri.
Al di sotto del ponte scorre il torrente Molgora. È da qui che si può raggiungere parte del Parco del Molgora, che si sviluppa lungo le rive del torrente. Il Parco, costituito nel 1977, nacque con l’intento di preservare i valori di un territorio che rappresenta il punto di raccordo tra l’area collinare brianzola e la campagna martesana. Gran parte del territorio del parco è coltivato a mais e frumento e il territorio è inserito nel progetto dei tre parchi in filiera, dando privilegio alle aziende agricole locali. Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.treparchinfiliera.it
CASA BANFI – EX CONVENTO DI SAN FRANCESCO
La fondazione del convento si deve ai Francescani del vicino monastero di Oreno nella prima metà del XIII secolo. Il convento fu così posto presso l’Ospedale di San Giovanni, al margine meridionale dell’abitato. Gli edifici subirono poi varie trasformazioni ed ampliamenti, tra cui la dotazione di una nuova cappella nella chiesa, da parte di Francesco Sforza durante un suo soggiorno nel 1450. Soppresso dalla Repubblica Cisalpina nel 1798, il convento fu acquistato dalla famiglia Banfi. All’interno rimangono interessanti dipinti, risalenti specialmente al XIV° secolo.
DOVE MANGIARE
Nel centro storico è possibile trovare diversi luoghi di sosta. Ne suggerisco tre.
Il Padellone → pizzeria d’asporto aperta nel 1981, si gusta un’ottima porzione al trancio.
Bar Trattoria Basilio → Osteria vecchio stampo situata nel cuore di Vimercate e specializzata in prodotti tipici locali.
Ristorante Vico Mercati → offre un accogliente ed intimo ambiente diviso tra la sala a piano terreno e la trecentesca cantina-enoteca in pietra e mattoni. Gli ospiti sono invitati a consumare l’aperitivo in cantina, rimanendo avvolti dalla fragranza dei salumi conservati naturalmente e dei cibi che di volta in volta vengono serviti. Ingredienti selezionati, continua evoluzione delle ricette ed una disponibilità di oltre 250 etichette di vini permettono di incontrare i gusti e le esigenze più diverse.
http://www.vicomercati.it/accoglienza.html
Posto a ovest dell’abitato di Vimercate, si apre il borgo di Oreno. La presenza di importanti residenze di campagna nobiliari e l’estraneità ai grandi mutamenti economici degli ultimi secoli, la persistenza di una radicata tradizione agricola, hanno portato al provvedimento di tutela di gran parte del territorio. Oreno quindi, merita uno scritto a sé stante. Spero che la lettura di questo articolo ti abbia invogliato a visitare il centro di Vimercate, facendoti scoprire scorci inaspettati.
Cliccando sul link qui di seguito puoi scaricare una piccola mappa turistica del centro storico: https://www.comune.vimercate.mb.it/uploads/ckeditor/attachments/3/9/1/3/VIMERCATE_bassa.pdf
Ti aspetto!
Sono Laura Valleri, guida turistica abilitata in Milano, Monza e Brianza. Vivo in Brianza e sono convinta che questo sia un territorio dotato di tante sfaccettature, che merita di essere maggiormente valorizzato, conosciuto, fruibile. Lo scopo del mio lavoro è questo: far sì che le persone possano sapere di più del luogo in cui abito, affinché la sua storia e il bello che l’ha caratterizzato possa continuare ad essere tramandato. Svolgo servizi di visite guidate da diversi anni e sarei lieta di accompagnare anche voi in luoghi unici e poco conosciuti.
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