Sicilia carattere mediterraneo – Due chicche da non perdere a Palermo!

Palermo è una città in continua evoluzione e dalle mille sfaccettature e la sua rinascita è iniziata da parecchi decenni: è stata Capitale italiana della cultura nel 2018, ha un centro storico diventato patrimonio UNESCO ed ha ospitato Manifesta, la biennale di arte contemporanea più importante d’Europa (giugno 2018).

Insomma, visitare Palermo oggi è un’esperienza totalmente diversa rispetto a prima. Le cose da fare e da vedere sono tantissime, ma ciò che è sorprendente sono le piccole chicche nascoste tra i suoi vicoli vivaci  e che rappresentano una parte integrante della personalità creativa di Palermo.

Nel mio primo articolo vi ho raccontato la storia di due bellissime chiese che fanno parte dell’itinerario “ palermo-arabo-normanna,” oggi voglio suggerirvi la visita di due luoghi abbastanza vicini l’uno dall’altro.

La prima chicca è il Museo delle maioliche Stanze al Genio. Si tratta di una Casa Museo ubicata in un appartamento privato di Palazzo Torre Pirajno nel quartiere storico della Kalsa, l’edificio costruito all’inizio del XVII secolo si trova nell’antica via Porta Termini oggi via Garibaldi.

Le Stanze del Genio a Palermo

Qui vicino c’è Piazza Rivoluzione con la piccola fontana del Genio che ha dato origine al nome del Museo.

La fontana del Genio a Palermo

Non lasciatevi impressionare dal portone d’ingresso perchè una volta entrati non ve ne pentirete. Parola di guida!

Il restauro all’interno delle sale del Museo ha permesso di recuperare i decori originali e le pavimentazioni d’epoca. Nel 2008 è nata l’Associazione Culturale Stanze al Genio con lo scopo di rendere fruibile al pubblico questo patrimonio storico e culturale.

La collezione principale è costituita da mattonelle maiolicate siciliane e campane realizzate tra il XV ed il XX secolo. Ci sono quasi 5000 esemplari esposti nelle otto sale del Museo suddivisi in base all’epoca ed alla provenienza geografica e le pareti delle sale sono interamente ricoperte da mattonelle e porzioni di pavimenti maiolicati decorati nei modi più svariati.

È una casa accogliente piena di charme che ancora pochi conoscono ma che merita di essere vista. Potete prenotare la visita all’indirizzo e-mail: stanzealgenio@yahoo.it

L’altra chicca palermitana che vi suggerisco è il Museo del costume Raffaello Piraino, ubicato in via dell’Università 54, a due passi dalla centralissima Piazza Pretoria e la bellissima fontana della “vergogna”. È un’altra Casa Museo accogliente ricca di storia e di bellissimi costumi appartenuti all’aristocrazia e alla borghesia siciliana.

Il Museo del Costume di Palermo
La Casa museo del costume Raffaello Piraino

Ma chi è il protagonista di questa storia?

Raffaello Piraino è considerato uno degli artisti più raffinati della Sicilia di oggi, che ha il merito di avere raccolto una collezione di capi di vestiario che dice della storia della società siciliana e dei suoi rapporti con quelle italiane ed europee. Nasce a Casteldaccia (Pa) nel 1938 e dopo gli studi universitari presso la facoltà di Architettura, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Palermo. I suoi maestri furono i pittori Pippo Rizzo ed Eustachio Catalano e l’amicizia con lo scrittore Leonardo Sciascia ha stimolato la sua sete di conoscenza.

Raffaello Piraino

Il “Professore”, così lo chiamano gli amici, ha alternato l’attività di pittore a quella di studioso e docente di Storia del Costume presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Nell’ultimo trentennio si è dedicato alla raccolta di una collezione personale, composta da cinquemila pezzi tra abiti e accessori d’epoca che vanno dal 1700 al 1940.

Tra gli abiti della collezione ce n’è uno che è appartenuto a Donna Franca Florio, un abito da pomeriggio in velluto rosso granato.

Non conoscete Donna Franca Florio?

Non basta un articolo per parlare di lei che è stata e resta una delle più leggendarie figure di primo Novecento. Di nobile famiglia siciliana – suo padre, il barone Pietro Jacona di San Giuliano, sua madre Costanza Notarbartolo di Villarosa- Francesca Paola Jacona nasce a Palermo nel 1873. Si sposa giovanissima con don Ignazio Florio, primogenito ed erede di Ignazio senior e destinato alla successione della grande famiglia di armatori.

Palermo all’inizio del Novecento è al massimo del suo splendore, la città è uno dei centri più accreditati della società cosmopolita e non c’è personaggio di rilievo internazionale che non si fermi in Sicilia ospite dei Florio. Donna Franca era una donna piena di fascino e per rimanere in tema di abiti riforniva spesso il suo guardaroba, e non solo a Parigi, ma a Napoli, a Torino e a Firenze dove aveva fatto ricamare il suo corredo. Si parlava di abiti mai indossati una seconda volta da questa gran dama palermitana, che sembrava passar la vita tra incontri mondani e impegni di rappresentanza. Come lei anche i suoi vestiti e i suoi gioielli hanno avuto fama leggendaria: ebbe in dono dal marito un lunghissimo filo di perle che si può ammirare nel Ritratto di donna Franca Florio eseguito dal pittore Giovanni Boldini.

Ritratto di Donna Franca Florio di Giovanni Boldini

Scusate la digressione su Franca Florio ma parlando di abiti e accessori era d’obbligo!

Per prenotare una visita alla Casa Museo del Professore Piraino potete scrivere a questo indirizzo e-mail: piraino.raffaello@gmail.com

Sarà lui stesso a guidarvi!

Le due Case Museo si trovano nel cuore del centro storico e non sarà difficile trovare dei posticini carini dove mangiare piatti tradizionali come la pasta con le sarde o le sarde a beccafico, vere e proprie delizie palermitane. Ve ne suggerisco uno che si trova nella centralissima via Vittorio Emanuele, 176 e si chiama la Buatta che in siciliano vuol dire la scatola.

Il ristorante La Buatta

Adesso non vi resta che esplorare e volendo farlo con una guida non esitate a contattarmi!


Mi chiamo Paola Ponte e sono una guida turistica dal 1997, laureata in Storia dell’Arte, parlo francese, inglese e spagnolo. Vivo a Palermo dove svolgo principalmente la mia professione, abilitata inoltre per tutta la Sicilia.
Le tre parole che descrivono meglio il mio lavoro sono: passione, condivisione, bellezza. E’ un lavoro emozionante e non avrei potuto scegliere di meglio. Ogni giorno è diverso, nuove opportunità, straordinarie esperienze, la fortuna di conoscere persone nuove e condividere con loro l’amore per la mia terra.
La Sicilia è una terra antica, fatta di storia, arte, leggende, tradizioni e con una natura esplosiva. Ecco perché un viaggio in Sicilia è sempre una buona idea!
Per saperne di più leggi gli articoli che ho scritto per il blog e troverai tanti consigli utili per vivere un’esperienza unica!

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