UNA PASSEGGIATA NEL CENTRO STORICO
Seregno è riconosciuta come una delle città più popolate della bassa Brianza.
Nel corso del tempo sono state effettuate diverse supposizioni riguardo l’origine del nome della città. Si suppone che il toponimo Seregno derivi dal nome di Serena, nipote dell’imperatore romano Teodosio, moglie del generale Stilicone, vissuta nel V secolo. In epoca antica il territorio era attraversato dalle strade romane che collegavano Milano con le città comasche e la Valchiavenna.
Il primo documento che cita Seregno risale però al 1087: un insediamento agricolo che divenne a seguito un vero e proprio borgo. Fu poi città di consolidata vocazione manifatturiera e di antica vocazione di rappresentanza nobiliare.
Passeggiando per il centro della città, è possibile vedere e scoprire diversi monumenti che hanno caratterizzato la storia di Seregno. Ce ne sono di diversi: in questo articolo di parlerò dei principali!
Tra di essi, spicca certamente la Basilica Romana di San Giuseppe.

La chiesa fu edificata nel 1769, in una piazza nuova, per far fronte alle controversie tra due chiese vicine poi soppresse.
Il progetto originale di Ermenegildo Pini vedeva la realizzazione di una grandiosa cupola sopra una struttura circolare, quasi a creare un Pantheon locale. La cupola sarebbe stata la sesta per grandezza di tutto il mondo. Questioni economiche obbligarono rivedere il progetto che venne ridimensionato.
La cupola odierna fu realizzata solo dopo i restauri del 1975. All’interno l’altare maggiore è quello donato dalla chiesa di Santa Caterina di Brera in Milano. L’edificio fu decorato nell’Ottocento. Si conservano all’interno le sepolture di alcuni prelati. Spicca quella del cardinale Paolo Angelo Ballerini.

Paolo Angelo Ballerini (Milano, 14 settembre 1814 – Seregno, 27 marzo 1897) è stato un patriarca cattolico italiano, arcivescovo di Milano che però non riuscì ad ottenere il consenso governativo a prendere possesso della sua sede dal Regno d’Italia.
Il 20 giugno 1859 papa Pio IX lo scelse come arcivescovo di Milano.
Nel frattempo, però, Milano era stata liberata: gli austriaci erano usciti dalla città e la Deputazione municipale aveva approvato un indirizzo che rinnovava l’annessione della Lombardia al Regno di Sardegna già votata nel 1848. Il giorno prima della nomina papale l’esercito austriaco era stato sconfitto nelle battaglie di Solferino e San Martino. La popolazione milanese aveva visto la nomina del Ballerini come un ultimo sopruso austriaco e decise di impedire l’entrata del neoeletto arcivescovo a Milano. Il governo piemontese sostenne la nullità della nomina ed impedì, anche militarmente, la presa di possesso dell’arcidiocesi.
Nonostante tutto, l’8 dicembre 1860 il Ballerini ricevette l’ordinazione episcopale dal vescovo Carlo Caccia Dominioni. La questione si risolse nel 1867, con la nomina del Ballerini a patriarca titolare di Alessandria dei Latini. Decise di rifugiarsi a Seregno, dove ebbe buona accoglienza.

Non molto lontano dalla Basilica, si apre la piazza del Municipio, il palazzo Landriani Caponaghi. Fu sulle proprietà delle famiglie citate nel nome che appena dopo l’Unità d’Italia si decise di edificare il palazzo municipale.
All’interno, spicca la sala del cerimoniale dove sono notabili il soffitto a cassettoni, delle vetrate e stemmi di araldica locale: sono presenti lo stemma di Seregno in uso fino alla seconda guerra mondiale, quello podestarile, quello della famiglia reale Savoia e quello della provincia di Milano all’inizio del ‘900.
Particolarmente conosciuta, di fronte al palazzo, la fontana detta del Mangia Bagaj, copia dell’originale conservata oggi a Bellinzona, dove si riconosce il simbolo dei duchi di Milano Visconti: il serpente che mangia un uomo/bambino. Una delle numerose leggende sullo stemma afferma che il serpente fosse il drago Tarantasio, creatura mitologica che terrorizzava gli abitanti delle sponde del lago Gerundo, mangiando i bambini.
La vicina Piazza Italia consente di osservare la facciata di Villa Odescalchi Silvia. La dimora risale al Seicento, riconosciuta come proprietà del generale Giorgio Manriquez. Al XVII secolo risalgono anche le decorazioni di alcuni ambienti interni. Nel 1943 si stabilì l’illustre maestro di musica Ettore Pozzoli, per sfuggire ai bombardamenti della guerra. Dopo la morte del maestro si tiene regolarmente ogni due anni un concorso di pianoforte a lui dedicato, di rilevanza internazionale.
Nella stessa piazza è visibile il monumento a Re Umberto I. Subito dopo il regicidio di Monza, i seregnesi costituirono un comitato di privati cittadini per realizzare il monumento commemorativo. Fu inaugurato nel 1903 ed è opera dello scultore milanese Francesco Confalonieri.
Nella piazza Vittorio Veneto sorge invece il Monumento ai Caduti di tutte le Guerre. Fu costruito tra il 1922 e il 1924 e presenta sui quattro lati in bronzo, quattro temi legati alle Guerre.

In via Cavour è possibile invece scoprire la famosa Torre del Barbarossa: è una torre campanaria situata nel centro storico cittadino, accanto all’abside dell’antica chiesa di San Vittore demolita prima della costruzione della Basilica di San Giuseppe. Viene detta “del Barbarossa” dal momento che la leggenda vuole che sia stata fatta costruire dall’imperatore Federico I detto Barbarossa per scopi di protezione del territorio brianteo.
In realtà, sembra che la Torre del Barbarossa fosse il campanile della chiesa di San Vittore, la più antica di Seregno, costruita con uno stile romanico-gotico e attestata dalla fine del duecento. Nel XV secolo subì degli interventi ad opera di Francesco Sforza, durante la guerra per la conquista del potere a Milano. La Torre del Barbarossa conteneva infatti uno dei campanoni di Brianza, utilizzati per la comunicazione di messaggi di emergenza ad altri campanili di tutto il territorio brianzolo.
Sempre nella via è possibile scoprire anche l’oratorio dei Santi Rocco e Sebastiano. L’edificio fu completato nel 1610. in origine piccola cappella, il monumento fu ampliato dopo che Seregno fu colpita dalla peste del 1576. La bellezza dell’oratorio è che, sebbene ad unica navata e unico altare, è completamente affrescato. Le opere di carattere religioso spaziano a scene del Nuovo Testamento, personaggi e specialmente il ricordo di San Carlo Borromeo.

Dalla parte opposta della strada una bellissima opera contemporanea: il murales di Andrea Ravo Mattoni, inaugurato all’inizio del mese di settembre 2020, su una muratura di oltre 150mq. Il tema dell’opera combacia con la rivisitazione dei Musici di Caravaggio.

Con il percorso ‘Arte Intorno’, il Comune vuole portare l’arte fuori da spazi e schemi convenzionali, perché le proposte possano arrivare ad un pubblico sempre più vasto. Non ci si limita a sistemare ciò che è brutto, ma anche portando bellezza nella città.
DOVE MANGIARE A SEREGNO
Ristorante al Pertegà → Il Ristorante Al Pertegà è un locale storico di Seregno nato un secolo fa con la famiglia Borgonovo e gestito oggi dalla famiglia Boz. Sin dalle origini è caratterizzato da una cucina che propone piatti tipici brianzoli, in aggiunta a un ottima scelta di carni alla griglia e alla proposta, in alternativa e in giorni dedicati, di ottimi menù di pesce.
La cucina tipica brianzola, realizzata con materie prime stagionali e di qualità: il brasato, il cotechino con lenticchie, il risotto con ossibuchi. In estate si possono gustare arrosti freddi, roastbeef, vitello tonnato, cima ripiena, rotoli di frittata, insalatone con uova e pollo a filetti, il tutto accompagnato da ottimi vini.
Sito web: http://www.alpertega.it/
Ristorante Pomireau – Giancarlo Morelli → Pomireou è parola dialettale che significa pometo,
la parte di Seregno un tempo nota per la ricchezza delle coltivazioni di mele.
Da questo legame con la terra e con la tradizione è nato, nel 1994 in un’antica osteria attiva fin dal 1850, il ristorante Pomiroeu. La verve creativa dello Chef Giancarlo Morelli, la sua esperienza e la sua attenzione per prodotti naturali e stagionali, la sua cura e una filosofia basata sul rispetto e su una cucina sostenibile sono la fonte inesauribile dell’esperienza gastronomica custodita in questo angolo di mondo.
Attraverso ingredienti semplici, freschi e spontanei, si generano sapori che parlano intensamente delle nostre origini e del nostro ambiente.

La vecchia ghiacciaia della locanda si è trasformata nella cantina del Pomiroeu. Un angolo riservato dove cenare in un ambiente unico.
Sito web: http://www.pomiroeu.com/
Spero che questo articolo ti abbia fatto venire voglia di fare un bel giro culturale nel centro di Seregno. Se vuoi, posso accompagnarti anche io e darti maggiori informazioni.
Ti aspetto!
Sono Laura Valleri, guida turistica abilitata in Milano, Monza e Brianza. Vivo in Brianza e sono convinta che questo sia un territorio dotato di tante sfaccettature, che merita di essere maggiormente valorizzato, conosciuto, fruibile. Lo scopo del mio lavoro è questo: far sì che le persone possano sapere di più del luogo in cui abito, affinché la sua storia e il bello che l’ha caratterizzato possa continuare ad essere tramandato. Svolgo servizi di visite guidate da diversi anni e sarei lieta di accompagnare anche voi in luoghi unici e poco conosciuti.
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