Un luogo incantato sotto la città
Cripta, Foro, criptonite (?!), criptoforno (!!) …sono solo alcune delle improprie e bizzarre parole usate dai turisti per chiamare il Criptoportico forense di Aosta: in effetti il nome è abbastanza complicato da ricordare, deriva dal greco criptos e dal latino porticus. Ma cosa s’intende esattamente per portico nascosto?
Nell’architettura romana fungeva da corridoio/passaggio coperto solitamente seminterrato, a supporto di una struttura come un foro o una villa romana ed era spesso ricoperto a volta, con qualche apertura per aerare e illuminare gli ambienti sotterranei.
“Non rappresenta certamente l’unico esempio del nostro paese di questa caratteristica categoria di monumenti della Romanità, ma quasi certamente ne è l’esempio più cospicuo e più spettacolare sia per lo sviluppo del suo impianto, come per il suo stato di conservazione.”
Prof. Carlo Carducci
Il Criptoportico di Aosta è infatti uno dei monumenti sotterranei romani meglio conservati che poche città al mondo possono vantare ed è anche uno dei pochi accessibili al pubblico: la sua specifica funzione strutturale ha suscitato però molti dubbi.
Esclusa la destinazione d’uso a magazzino e granaio militare (horreum), probabilmente costituiva una struttura di contenimento e di regolarizzazione del terreno che in quella zona della città doveva essere in leggera pendenza da nord a sud, creando un dislivello tra l’area sacra e l’adiacente platea forense.
Ci troviamo nel bel mezzo del foro romano di Augusta Prætoria Salassorum – la “Roma della Alpi” fondata nel 25 a.C. dall’imperatore Ottaviano Augusto – a ridosso dell’intersezione dei due assi principali della viabilità: il cardo e il decumanus maximi.


Il forum era il fulcro della vita politica e religiosa della città, suddiviso in due parti ben distinte: a nord l’area sacra, destinata al culto religioso, a sud la platea forense (l’odierna piazza Severino Caveri) nella quale si svolgeva l’attività commerciale e amministrativa della colonia, con la grande piazza dalla superficie in marmo bardiglio, le botteghe, le tabernæ e gli uffici amministrativi.
L’area sacra (davanti alla Cattedrale) si trovava volutamente e scenograficamente a una quota sopraelevata rispetto al piano di calpestio della città romana ed era costituita da due templi gemelli centrali con fronte a sei colonne (uno dedicato ad Augusto divinizzato e il secondo alla dea Roma, madre dell’Impero o alla triade capitolina Giove, Giunone e Minerva) sopraelevati su un alto podio e circondati da un triportico sorretto lungo tutto il perimetro dal sottostante criptoportico.

Il monumento, essendo già interrato in epoca romana, oltre a contenere il pendio e sostenere il colonnato superiore, poteva avere anche una funzione politico-liturgica, ospitando cortei e processioni solenni legate al culto imperiale in compagnia delle più illustri personalità locali.
Ma proviamo ad entrare in questo luogo così denso di fascino e magia…
Accanto alla Cattedrale di Aosta appare un grazioso giardino all’ombra di un rigoglioso tiglio probabilmente piantato ad inizio Novecento dall’egittologo biellese Ernesto Schiaparelli (direttore del Museo Egizio di Torino dal 1894 al 1928), colui che intuì la vera identità del monumento.
Il tiglio in autunno I fiori del giardino
Alla destra dell’aiuola centrale si scorge l’ingresso al Criptoportico, dove spesso ad accogliere i visitatori, oltre alle guide museali, c’è anche Pippi la gatta “custode”.



Scendendo qualche scalino ci si immerge nel sottosuolo, entrando in un mondo altro, quasi parallelo, distinto dal silenzio e dall’armonia, da giochi di luce e ombra, da un’atmosfera insolita…
Si sprofonda in un ambiente di totale suggestione visiva, quiete e incanto, davanti agli occhi appaiono le splendide arcate ribassate della galleria orientale e nella penombra ci accorgiamo che vi sono ben due corridoi con volte a botte sostenute da robusti pilastri in blocchi calcarei di travertino. Le pareti, in epoca romana, erano finemente intonacate con una tonalità chiara.
Dal punto di vista planimetrico il monumento si sviluppa su tre lati (est, nord e ovest) disposti a ferro di cavallo e in origine i due accessi dovevano aprirsi alle estremità delle ali laterali, ai lati della scalinata centrale dell’area sacra del foro.
La timida luce trapela da una serie di finestrelle a bocca di lupo poste a distanza regolare che assicurano anche un idoneo ricambio dell’aria, nel corso dell’anno la temperatura interna si mantiene mite e costante.
Continuando a camminare si scopre anche l’altra galleria, quella più lunga, che lascia davvero estasiati per l’ottimo stato di conservazione e per quel non so che di misterioso che avvolge l’intero sito archeologico.
All’interno sono esposti dei pannelli esplicativi ed è possibile guardare (Coronavirus permettendo) anche un interessante video sulla ricostruzione del foro romano di Aosta. I visitatori più attenti scorgeranno anche la “S” dello Schiaparelli impressa su una parete.

Il percorso di visita prevede infine il passaggio su una passerella sopraelevata nella porzione meridionale del braccio est che permette di apprezzare le trasformazioni urbanistiche, architettoniche e soprattutto storico-sociali dell’area: durante il IV secolo infatti, con la diffusione della religione cristiana, sul Criptoportico romano si insedia il primo edificio destinato al nuovo culto, che darà poi origine alla Cattedrale.
Ritornando in superficie, nel curato giardino, si possono ancora osservare i resti del podio in travertino dei due templi gemelli, dove ora sorge la casa dell’Arcidiaconato.

Oggi la maestosità del Criptoportico e dell’intero complesso forense è celata dalle numerose costruzioni che si sono susseguite e sovrapposte nel corso dei secoli. Per la sua intrinseca scenografia, il monumento è stato spesso utilizzato come suggestivo luogo per rappresentazioni teatrali, concerti e serate a tema.
Cosa ci attende in futuro?
Attualmente il visitatore non coglie appieno né l’ubicazione del Criptoportico in epoca romana, né tantomeno la sua originaria funzione, in quanto risulta “soffocato” dal contesto urbano moderno: pur ammirando l’opera non riesce a ricostruire a e comprendere appieno di trovarsi nel cuore pulsante della città romana.
Per questo motivo, è stato richiesto dalla Regione autonoma di realizzare, tramite un appalto pre-commerciale, delle soluzioni innovative per la comunicazione dei beni culturali di difficile fruizione, con speciale riferimento a quella fascia di pubblico alla ricerca di visite emozionali e immersive e non unicamente tradizionali.
I contenuti multimediali, fruibili in almeno quattro lingue (italiano, francese, inglese e tedesco) riguarderanno la ricostruzione virtuale tridimensionale del foro romano (area sacra e platea) e delle diverse fasi evolutive dal complesso forense di età romana (I secolo a.C. – III secolo d.C.) sino alla nascita del primo edificio di culto (IV secolo).
È prevista inoltre la creazione di un’App specifica, scaricabile su smartphone, per coinvolgere lo spettatore in un gioco di scoperta, collegando i diversi siti archeologici di Aosta con un tour ludico sul modello geocaching (caccia al tesoro) con GPS.
Intanto proseguono i lavori di riqualificazione dell’area forense…
Nel mese di luglio 2020 è iniziata la seconda fase dei lavori di riqualificazione dell’area di piazza Giovanni XXIII (piazza della Cattedrale), un progetto che prevede anche la realizzazione di un corridoio scoperto o tunnel di collegamento con il Criptoportico da piazza Severino Caveri (l’antica platea forense) e della biglietteria del sito archeologico. Le due parti del foro romano saranno nuovamente unite o perlomeno comunicanti!
Il sottosuolo di Aosta, si sa, custodisce importanti testimonianze del passato peraltro spesso ben conservate. Gli scavi archeologici della piazza hanno riportato alla luce, nello stato più profondo, inattesi ed emozionanti ritrovamenti d’epoca romana: la parte terminale del corridoio che collegava il Criptoportico alla platea forense con le pareti ancora ben intonacate, un orecchio bronzeo appartenuto probabilmente a una statua dell’imperatore Ottaviano Augusto (o di un membro della dinastia giulio-claudia), un grande ambiente in muratura a servizio dell’Augusteum (lo spazio dedicato al culto di Augusto) e recentemente un frammento di laterizio con un’impronta di cane di più di 2.000 anni fa!

Le scoperte non finiscono mai! 😊

Info utili: il Criptoportico forense è uno dei siti archeologici più apprezzati di Aosta e si trova in piazza Giovanni XXIII (piazza della Cattedrale). Per visitarlo, è necessario acquistare il biglietto cumulativo al Museo Archeologico nella vicina piazza Roncas o al Teatro romano, in quanto il monumento è sprovvisto di biglietteria.
Il ticket costa 7 euro (5 euro il ridotto) e comprende 4 siti archeologici (Criptoportico, Teatro romano, Museo Archeologico e Chiesa paleocristiana di San Lorenzo). Esso ha la durata di un anno.
Ecco un video esplicativo con la ricostruzione del foro romano:
Ciao a tutti, mi chiamo Caterina e sono giornalista, accompagnatrice turistica e guida museale. Nel tempo libero mi dedico alle altre mie passioni: l’arte, i viaggi e la promozione della mia amata regione, la Valle d’Aosta, un piccolo scrigno tutto da scoprire! Seguite i miei consigli per conoscere le curiosità e le meraviglie custodite tra le montagne più alte d’Europa. Siete pronti a partire?
Non esitate a contattarmi: libellulatour@gmail.com
Articolo molto istruttivo su un aspetto di Aosta che non conoscevo. A questo punto direi che è meglio visitare tutto in un’unica giornata per scoprire più cose possibili. Mi piace molto l’idea di far conoscere i vari siti archeologici tramite la caccia al tesoro.
La caccia al tesoro, in effetti, è un’idea molto originale!
A Vinadio mi è capitato di giocare un’avventura con un’apposita app muovendomi tra le mura del forte alla ricerca degli indizi indicati sulla mappa. Da appassionata di geocaching ho apprezzato questo modo alternativo di vivere la visita del posto.