Paulilatino (OR), una chicca nel cuore della Sardegna

In questo articolo vorrei presentarvi Paulilatino, un piccolo paese sardo in provincia di Oristano, e Bisos, una struttura di ospitalità diffusa ecosostenibile.
A parlarvene ci siamo io e Chiara, che vive in loco e gestisce quotidianamente questo magico edificio. Iniziamo subito!

Cosa vedremo in questo articolo:
1. Paulilatino
2. Bisos, ospitalità diffusa ecosostenibile

Paulilatino

Paulilatino è un paese di 2200 abitanti nell’entroterra sardo, in provincia di Oristano, sulla costa ovest dell’isola. 

Paulilatino

Circondato da sugherete, macchia mediterranea, oliveti e vigneti, irrorati da sorgenti, occupa la parte meridionale dell’altopiano basaltico di Abbasanta. Il paese, che nel Medioevo era il centro principale del Guilcer, offre scorci incontaminati ed è famoso per le testimonianze preistoriche che custodisce.

La sua notorietà è dovuta al meraviglioso pozzo sacro di Santa Cristina, un monumento unico dell’archeologia nuragica, dedicato al culto delle acque. A pochi metri da esso, si erge il nuraghe Santa Cristina, alto sei metri e largo 13, cui si addossano capanne abitate da età nuragica al Medioevo.

Il nuraghe Santa Cristina – Foto da sardegnaturismo.it

La risorsa principale è l’allevamento, da cui derivano ottimi prodotti caseari: caciotta, dolce paulese e musinau, un pecorino tipico. I saperi antichi sono legati alla tessitura e al ‘fare’ il pane in casa, di tutti i giorni (su coccoi de tzicchi) e per le feste (su lazzaru).

La posizione del paese sulla principale arteria stradale sarda ne fa un luogo ideale per raggiungere le diverse località dell’isola. Infatti, le spiagge distano solo 30 km, mentre i maggiori aeroporti circa 125 km (Cagliari) e 180 km (Olbia).

Bisos, ospitalità diffusa ecosostenibile

Bisos, che significa “sogni” in lingua sarda, è una struttura di ospitalità diffusa eco sostenibile.

L’ingresso di Bisos

La sua originalità nasce dal fatto che è la prima dimora storica al 100% ecosostenibile: essa coniuga la bellezza di un edificio di pregio alla modernità degli impianti e delle tecniche di ristrutturazione. 

Il recupero è stato interamente curato dal proprietario, l’architetto Francesco Urgu, discendente degli antichi proprietari della casa. Gli attenti lavori di restauro hanno fatto si che la dimora conservi intatte tutte le sue peculiarità architettoniche ma, allo stesso tempo, la costruzione è diventata un edificio NZEH, ossia “Nearly Zero Energy Hotel”, a energia quasi zero. E’ una delle prime Dimore Storiche italiane il cui consumo di energia fossile è pari a zero, quindi senza emissioni di polveri e CO2, e a breve, con l’impianto fotovoltaico, sarà quasi passiva.

Ogni camera ha il nome di un colore in lingua sarda, colore che viene richiamato dalle testate dei letti, in legno, interamente ricoperte da fili di lana tinti a mano da un artigiano del luogo. 
Anche tende e i copri letti sono in lana tessuta a mano, e richiamano i motivi della tradizione.

La sala per le colazioni

Tra le attività esperienziali proposte agli ospiti di Bisos vi sono corsi di cucina sarda tradizionale e la possibilità di visitare il caseificio artigianale del paese.

Proprio in questo caseificio si produce il “casizolu”, un formaggio vaccino a pasta filata tipico di questa zona e presidio Slow Food del territorio!

Il formaggio Casizolu del Montiferru – Foto di Lucrezia Degortes

Chiara vi guiderà alla scoperta di tutti i segreti che questa casa nasconde, ricordi, profumi e sapori custoditi da secoli. Dimenticatevi lo stress e predisponete il vostro animo a un soggiorno in sintonia con la natura, la lentezza e le cose buone!

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