La Calabria accoglie tre Parchi Nazionali e un Parco Regionale, morfologicamente quasi al centro della Regione. Questi possiedono caratteristiche complementari ed altre specifiche, tali da rendere il comprensorio regionale, una delle realtà più importanti in termini di habitat e biodiversità.
Da nord a sud incontriamo il Parco Nazionale del Pollino, il Parco Nazionale della Sila, il Parco Regionale delle Serre e il Parco Nazionale d’Aspromonte: scrigni di biodiversità. Ed è proprio nella prima area protetta l’itinerario che oggi vi proporrò.
Lacerta bilineata Erica multiflora
Una passeggiata immersi nella natura, nel territorio di Morano Calabro (CS) tra i Borghi più Belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club, che vi condurrà su antichi percorsi che dai terreni coltivati prossimi al centro abitato conducevano alle aree montane.
Lungo questi percorsi, un tempo si incontravano decine e decine di persone: pastori, agricoltori, taglialegna, cacciatori, monaci. Oggi sono diventati percorsi escursionistici e proprio questo in particolare racconta molto bene la ricchezza di ambienti e l’importante storia del circondario.
Si raggiungono nel primo tratto del percorso una serie di casolari e masserie, che testimoniano la presenza passata dell’uomo. Nasce e si sviluppa proprio qui l’Agriturismo Colloreto, meta di partenza e di arrivo di questo itinerario ad anello che in parte si sviluppa nella proprietà dello stesso.
Casali lungo il cammino Aree rurali di passaggio Strutture dell’agriturismo – foto dal web
Si procede lungo il percorso che seguendo il “Vallone di Colloreto“, attraversa i terreni una volta di proprietà dei monaci dell’ormai abbandonato Monastero di Colloreto.
Venne fondato nel 1546 dal Beato Bernardo da Rogliano, che di ritorno dal viaggio da Loreto e Roma, sconcertato dal malcostume che vi regnava, si ritirò proprio nell’entroterra moranese scegliendo quel luogo alle pendici del Pollino. Il nome stesso “Colloreto” si pensa sia dovuto alla modifica del nome “colorito” per indicare la bellezza e la piacevole sensazione provata dal benessere del luogo, stupendo dal punto di vista panoramico e naturalistico, ma altra teoria è che derivi da “Colle Loreto” in onore della Vergine di Loreto.
Tra i ruderi si può curiosare facendo però molta attenzione ai punti meno stabili.

Ruderi del
Convento di Colloreto
Il monastero, che assunse grande importanza nel tempo, presentava tanti locali a disposizione della struttura; un piano seminterrato dove vi era tra gli altri un forno, dispensa e cantine.
Continuando al piano superiore: i dormitori, due chiostri, un’officina da fabbro, e una speziaria (con la corrispettiva presenza del medico-speziario, cosa non da poco!). A questo si aggiungevano il porcile, i giardini, la fontana e un importante sistema di canalizzazione oltre che ovviamente la chiesa intitolata all’Assunzione di Maria Vergine.
Lo splendore del monastero però non durò con l’arrivo dei francesi che nel 1809 lo soppressero, facendo confluire le sue importanti opere verso le chiese urbane di Morano Calabro.
Parte dell’interno del Convento Vista dei ruderi lungo il percorso
Lasciati alle spalle i ruderi, il verde scuro della lecceta prima e dei pini poi, fa da compagno alle sorgenti che incontriamo lungo il percorso. La splendida cascata di Colloreto (foto di copertina) anticipa un’area ricca d’acqua che l’ha resa importante per gli antichi passaggi verso i pianori d’alta quota e intriso di storia un contesto ambientale unico alle pendici di Monte Pollino e di Pollinello. Il sentiero dalla fitta lecceta lascia via via, con l’aumento di quota, spazio alla faggeta.
Canale d’acqua creato da una delle sorgenti Arrivo in faggeta
Diversi ambienti con diverse specie fino ai 1100 m ai piedi della parete di “Murgia rossa” così chiamata dal colore della roccia, tutto in meno di 3 Km. E’ facile individuare tracce della volpe, tasso, cinghiale, istrice e scoiattolo; e se si è fortunati anche incontrarli durante il cammino.
Raggiunta la quota massima, si inizia a discendere ritornando verso la struttura avendo davanti a sé, in alternanza, i panorami verso la Piana di Sibari e i fitti boschi delle pendici del Pollino. Arrivando in prossimità della struttura si può godere anche di un ulteriore momento di relax nei pressi di un laghetto artificiale che rende il panorama davvero particolare.
Viste lungo il percorso Prospettive dal laghetto
E infine… buon cibo locale!
Compiuto tutto il percorso di circa 6 Km ci si può premiare con un ottimo pasto presso l’Agriturismo Colloreto. per gli amanti del passato, c’è da sottolineare che le strutture sono state recuperate a pieno dagli edifici originali, mentre la ristorazione è naturalmente realizzata con i tanti prodotti del territorio, combinati dalla tradizione per essere serviti agli ospiti. Di sicuro un validissimo punto ristoro dopo aver consumato le proprio energie durante l’escursione.
Buffet di antipasti Primo pasta di casa con noci pecorino e granella di pistacchio Dessert
Contattami per organizzare l’escursione in questa splendida località alla Scoperta del Pollino. Potrò così raccontarti altri dettagli sull’importante storia del territorio e sulle tantissime caratteristiche naturalistiche e ambientali dell’itinerario. Ti aspetto!
Ciao, sono Andrea. Vivo nell’area protetta più grande d’Italia: il Parco Nazionale del Pollino, tra Calabria e Basilicata. E proprio qui, amante della mia stupenda e controversa terra, sono diventato prima Guida ufficiale del Parco (2013), e poi Guida Turistica abilitata (2019). Ho intrapreso questa strada con passione e voglia di fare perché credo nel valore di questo territorio che ha conservato luoghi ricchi di arte, storia e natura davvero unici.
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