La festività dell’Immacolata Concezione viene celebrata a Siviglia con particolare solennità. La città, che si è distinta da sempre per una forte religiosità e per la fervente devozione mariana, ha difeso appassionatamente il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria ancor prima che questo fosse stato proclamato dalla Chiesa.
Già nel 1570 Siviglia celebrò per la prima volta l’ottava della Concezione con la stessa solennità con cui celebrava quella del Corpus Domini.
Nelle secolari dispute teologiche, fin dall’inizio del XIV secolo numerosi esponenti dell’ordine francescano si schierarono a favore dell’Immacolata sostenendo che, a differenza di ogni altro essere umano, Maria era stata preservata da ogni macchia di peccato originale dal primo istante del suo concepimento. Tuttavia per la proclamazione del dogma da parte della Chiesa si dovette aspettare fino all’8 dicembre del 1854, quando il Papa Pio IX sancì, nella Cappella Sistina, questa verità di fede.
Il monumento in onore dell’Immacolata
Il principale monumento sivigliano eretto in onore dell’Immacolata si trova in uno dei luoghi più emblematici della città, Plaza del Triunfo e fu inaugurato l’8 dicembre del 1918.
Grazie a una sottoscrizione popolare circa 2000 persone donarono, per la sua costruzione, più di 100 milioni di pesetas (ca. 600.000 €). Uno scrigno, contenente un elenco con i loro nomi, fu collocato insieme alla prima pietra.

L’architetto Juan Talavera y Heredia elaborò il progetto urbanistico del complesso scultoreo nel 1917. L’opera si deve, invece, agli architetti Lorenzo Coullaut Valera, autore materiale della scultura e José Espiau y Muñoz che ne fu il progettista.
Il monumento è composto da un basamento su cui poggiano quattro colonne che sorreggono la scultura dell’Immacolata per la cui raffigurazione l’artista s’ispirò a un famoso quadro di Murillo, l’Immacolata dei Venerabili, oggi esposto nel museo del Prado.
Sui lati del basamento troviamo le sculture di quattro personaggi vincolati al marianismo sivigliano: il teologo gesuita Juan de Pineda, lo scultore Martinez Montañés, il poeta Miguel del Cid e il pittore Bartolomè Esteban Murillo.
Le “tunas” di Siviglia per festeggiare l’Immacolata
A Siviglia, la festività dell’Immacolata è legata alla figura dei “tunos” che ogni anno cantano, ai piedi del monumento, in onore della Vergine Maria.
I “tunos” sono i musicisti e i cantori delle “tunas”, una delle istituzioni universitarie più antiche della storia. I loro inizi sono legati alle università di Palencia (1208) e di Salamanca (1220) ma il carattere errante dei suoi membri ha fatto sì che questi gruppi si diffondessero in tutta la Spagna e ne varcassero i confini raggiungendo anche il Portogallo, l’Olanda e l’America Latina.
I “tunos” erano, in origine, studenti universitari provenienti dalle classi sociali più umili, conosciuti come “sopistas” perché cantavano serenate per divertire i presenti in cambio di un piatto di “sopa” (zuppa). Grazie al loro talento musicale questi studenti riuscivano a sbarcare il lunario coprendo almeno in parte le spese per studiare.
Con l’evoluzione dell’università cambia anche la figura dei “sopistas”, ai cui gruppi si aggregano, con il tempo, persone di qualsiasi condizione sociale.
Il termine “tuna” deriva probabilmente dalla parola “tunante”, utilizzata per fare riferimento a quei giovani studenti che conducevano una vita dissoluta. Sul dizionario spagnolo “tunante” è sinonimo di canaglia e ci riporta alla parola “tunar” cioè girovagare in libertà.
Le “tunas” si classificano in base alla facoltà universitaria frequentata dai suoi membri: “tuna” di Giurisprudenza, Economia, Magistero etc.
Tutte le università possiedono le loro “tunas” a cui appartengono, spesso, personaggi piuttosto “pittoreschi”. Molti di loro sono studenti pluriripetenti, altri hanno lasciato l’università già da tanti anni ma l’appartenenza alla “tuna” è diventata un loro modus vivendi e, in alcuni casi, anche di sostentamento.
Nel 1952 un gruppo di studenti, membri della “tuna” dei Periti Industriali, si recò ai piedi del monumento dell’Immacolata di Siviglia per cantare in onore della Vergine Maria. Da allora, tutti gli anni nella notte tra il 7 e l’8 dicembre centinaia di persone affollano le strade della città in attesa di godere dei canti dei diversi gruppi partecipanti.
Le esecuzioni delle 14 “tunas” seguono un ordine stabilito dal “Consiglio delle Tunas” creato nel 1975: la “tuna” di Giurisprudenza apre le rappresentazioni, mentre la “tuna” di Medicina, la decana, canta nel momento culmine della serata, dalle 00:05.

I canti iniziano alle 22.45 e terminano intorno alle 3.00 quando la Tuna Universitaria Femminile, l’unica composta da donne, conclude la sua rappresentazione.
Anche se il momento clou è rappresentato dai canti ai piedi del monumento, già dal primo pomeriggio le strade di Siviglia s’inondano di “tunos” che si esibiscono nei vicoli e nelle piazze del centro.

I “tunos”, come antichi menestrelli, indossano un mantello, una giubba, una camicia, una calzamaglia, scarpe o stivali e per finire una “beca”, la fascia che identifica le diverse “tunas” in base ai colori delle facoltà: rosso per Giurisprudenza, turchese per Scienze, giallo per Medicina, celeste per Lettere e Filosofia, viola per Farmacia, arancione per Economia etc.
Sull’ampio mantello vengono esibiti gli stemmi delle città e dei paesi visitati oltre che nastri colorati, che un tempo, le dame ricamavano a testimonianza del loro amore.
Questi gruppi allietano spesso celebrazione come matrimoni, addii al nubilato o al celibato, oppure animano, con le loro canzoni, le vie frequentate dai turisti, che ricompensano le loro esibizioni con un’offerta.


I canti dei “tunos” sono accompagnati dalla chitarra, dal contrabasso e dal tamburello e talvolta anche dal tamburo a cornice e dalle nacchere.
Questa tradizione, poco nota, affascina e regala momenti di gioia grazie alle divertenti e piacevoli performance.
Se ho stuzzicato la tua curiosità, non esitare a contattarmi! Sarò lieta di accompagnarti per scoprire questa e altre tradizioni di Siviglia!
Sono Giusy Serraino, guida accreditata dalla Junta de Andalucía. Nel 1994 ho iniziato la mia carriera professionale lavorando come accompagnatrice turistica in giro per la Sicilia. Nel 2008 mi sono trasferita a Siviglia. Qui, grazie alla mia professione, continuo a coltivare le mie più grandi passioni, l’arte e la storia. Accompagno gruppi e clienti individuali alla scoperta di questa splendida città, di cui mi sono innamorata fin dal primo istante. Per me sarà un piacere farti conoscere la Siviglia più autentica!