Oltre i confini della routine – Ogni escursione è un viaggio

Ciao, sono molto contento di incontrarti!
Lo so, non è forse la forma più usuale di iniziare l’articolo di un blog, ma essendo la prima volta che scrivo all’interno di questo spazio, vorrei prima di tutto salutarti e farmi conoscere un po’ più da vicino.

Non mi dilungherò troppo, lo prometto. Non sono certamente io l’elemento che ti ha spinto ad iniziare la lettura di questo post. Penso sia stato merito principalmente della foto che lo accompagna; e forse del titolo se, come me, sei un appassionato di escursionismo o una persona che vuole scoprire qualcosa in più di questo magico mondo.

In perfetta sintonia con lo scopo del blog, qui si parlerà prevalentemente di posti: luoghi, scorci e panorami. Raggiungeremo il cuore di valli incontaminate e ambienti selvaggi, camminando su sentieri unici e crinali mozzafiato. Lungo percorsi già esplorati e attraverso itinerari per ora solo disegnati. Accompagnati da momenti e attimi che, pur se per poco tempo, sono in grado di lasciare un segno indelebile dentro di noi.

Perché questo, prima di tutto, ritengo sia il valore più grande dell’escursionismo. È come un viaggio che non avevi programmato, magari organizzato da altri e del quale quasi avresti fatto a meno. Le aspettative sono scarse e la consapevolezza iniziale ti dice che non resterà molto al ritorno da questa esperienza. Ma poi, pian piano, qualcosa cambia nella tua percezione: l’atmosfera è diversa da quella che credevi, ciò che ti circonda nuovo e sorprendente, il contatto con le persone è sincero. La tua voglia di esplorare e conoscere prende improvvisamente il sopravvento, così come quella sensazione di benessere ed equilibrio dentro di te. Il tuo viaggio prosegue, lasciandoti assaporare davvero il gusto unico della libertà: priva di condizionamenti, pregiudizi, modi di fare ed essere. Lontana dal tempo scandito da orari rigidi e abitudini consolidate. Fino a rimpiangerla, disperatamente, una volta di ritorno.

L’escursionismo è questo: il modo più autentico per emozionarsi ogni volta in modo nuovo e sempre diverso. La forma più sincera di indagare sé stessi, entrando in sintonia con ciò che ci circonda e dando forma ai pensieri che affollano la mente, senza sentirne più il peso.

Raggiungere questa consapevolezza richiede tempo e predisposizione, come in un viaggio.
Il mio è iniziato su iniziativa di altri, come per molti: due genitori appassionati di montagna ed escursionismo che, improvvisamente, hanno dovuto aggiungere uno zaino sulle spalle. Uno zaino che non trasportava abiti di ricambio o barrette energetiche. Bensì la speranza e la voglia, egoistica ma umana, di trasferirmi la loro passione. Una forma di condivisione naturale e spontanea quando qualcosa ci fa sentire a nostro agio.
Così, prima senza far fatica, poi imparando a mettere i piedi nel modo giusto, ho iniziato a camminare lungo strade e sentieri, prima ancora che a casa. Ma il vero valore di ciò che stavo facendo l’ho compreso tanti anni più tardi.

All’inizio camminare rappresenta solo un mezzo per raggiungere uno scopo: un rifugio, una tappa, una vetta, un luogo particolare. La fatica viene ripagata da un panorama o da un bel pasto all’ombra delle montagne. Se sei ragazzo, a tutto questo aggiungi il desiderio di arrivarci prima degli altri, facendo mostra di abilità fisiche che gli altri non hanno.

Lentamente, crescendo, dell’escursionismo ho colto invece la sfaccettature più profonde. Caratteristiche talmente uniche e accentuate che segnano profondamente il modo di essere e, talvolta, quello di agire. Soprattutto al momento dell’impatto, forte, con la realtà di ogni giorno. Ci si ritrova catapultati, come sottosopra, in un mondo parallelo così bello da sembrare quasi “finto” ai nostri occhi. È un’alterazione del tutto normale, abituati come siamo a vivere ogni giorno in contesti completamente differenti: frenetici, chiusi, stressanti e molto spesso ripetitivi.

Camminare, indipendentemente da dove e quando, risveglia la nostra parte più essenziale, quella di cui ognuno di noi è fatto, facendoci riscoprire valori e sensazioni primordiali che avevamo abbandonato inconsapevolmente troppo in fretta.

Ogni aspetto dell’escursionismo, in questo modo, prende forma e assume un significato più ampio: la fatica non è mai fine a sé stessa, il tempo è un bene prezioso da sfruttare al massimo, ogni piccolo cambiamento diventa un’opportunità o una lezione da cogliere e ciò che ci circonda qualcosa cui dedicare un’attenzione particolare, per portarne via un piccolo pezzetto.

È un viaggio, verso la nostra destinazione e dentro di noi. Da fare con calma assecondando il desiderio forte di conoscere e scoprire. Prima di tutto sé stessi.  


Sono Paolo, guida e vagabondo pieno di sogni e speranze. Non ho un’unica origine e la natura, in ogni sua sfaccettatura, è il luogo dove mi sento più a mio agio. La mia casa è ovunque e da nessuna parte, conseguenza di una vita trascorsa in posti diversi: l’Emilia, la mia terra natale; la Liguria, la mia casa; la Sicilia, a cui una buona parte delle mie origini è legata; l’Alto Adige, le cui montagne mi hanno catturato influenzando molte delle mie scelte. Tra cui quella più recente e forse più importante: diventare una guida. Perché come ogni buon vagabondo e chiacchierone, ho un sacco di cose che vorrei condividere e raccontare. Venite con me?!

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