Un tuffo nel liberty

Ho pensato di scrivere un articolo sul quartiere in cui vivo, un atto d’amore verso un luogo che per me è di straordinaria bellezza e che per tutti i palermitani è il principale svago estivo. Mondello è la spiaggia di Palermo, si trova a pochi chilometri dal centro della città e questa vicinanza fa si che venga frequentata anche da chi ha poco tempo a disposizione da trascorrere al mare. La baia semicircolare è racchiusa tra il Monte Pellegrino e Capo Gallo, la sabbia è bianca ed il mare è di uno azzurro cristallino.
Noi palermitani diciamo sempre: “Mondello è meglio dei Caraibi” quando in primavera o in autunno la spiaggia è meno affollata ed il mare è il protagonista assoluto di questo angolo di paradiso.
Dovete sapere che da giugno a settembre la spiaggia ha un volto totalmente diverso rispetto ai mesi invernali e primaverili, infatti oltre ai lidi attrezzati sorti in epoca recente, troviamo le famose “capanne” che rappresentano una vera e propria istituzione.


C’è chi le considera come vere e proprie case al mare, vengono arredate, personalizzate e all’interno c’è di tutto: sedie, tavoli, ombrelloni, mensole, specchi, set di piatti e bicchieri, maschere, materassini. Disposte in modo da formare dei cortili, sono state e sono ancora il cuore della vita balneare di Mondello. Pensate che una capanna può essere usufruita da più famiglie in modo tale da contenere il costo dell’affitto e così amici e parenti condividono lo stesso cortile, dove tra un bagno e un altro i bimbi giocano, i genitori chiacchierano, giocano a carte, mangiano e bevono fino a tarda sera.
Questa è la tradizione!
Da qualche anno, il numero delle capanne è stato ridotto in favore di lidi attrezzati, spazi per attività sportive e baretti di ogni tipo. Amate e odiate, le cabine di legno colorate di rosso e di azzurro hanno fatto la storia di questa famosa località di villeggiatura palermitana.
Il turista che sceglie di visitare Palermo in estate può godere della spiaggia di Mondello e nello stesso tempo scoprire che qui, inoltre, si trovano numerose ville in stile Liberty legate al periodo della Belle Époque e progettate da valenti architetti tra cui il palermitano Ernesto Basile.

Un itinerario floreale che si snoda tra i principali viali della borgata marinara: viale Regina Margherita di Savoia, viale Regina Elena, viale delle Palme, viale Principe di Scalea e viale dei Pioppi. I nomi delle ville sono tutti nomi di donne: Franca, Sofia, Fernanda, Luisa, Teresa in una successione non sempre e solo Liberty.
Ma come è possibile che l’antica palude di Mondello sia diventata agli inizi del Novecento meta ideale di villeggiatura della borghesia palermitana?
Facciamo un viaggio di svariati secoli e scopriamo cosa è successo.
Nel periodo della dominazione araba ( sec. X d.c.) la zona di Mondello veniva chiamata “Marsâ at Tin”, che vuol dire “porto di fango” e questo nome rimase fino al XII secolo. I depositi alluvionali e i detriti formati dalle acque provenienti dai monti vicini, infatti, non defluivano liberamente in mare e trasformarono il terreno in una palude. In questo periodo sorse anche il primo villaggio di pescatori.
L’origine del nome “Mondello” è ricondotta da alcuni alla parola siciliana munneddu che era una unità di misura araba con cui si misuravano i campi (Modd/Mudd). Altri ritengono che il nome derivi dal latino Mons Deli ( monte di Apollo) qui anticamente venerato dagli abitanti in memoria del monte Delo dove nacque.
I tentativi che vennero fatti per bonificare Mondello furono tanti e alcuni luoghi vennero persino destinati a saline che erano di fondamentale importanza, date le grandi quantità di sale richieste per il tonno. Risalgono al XV secolo le due torri fatte edificare dal Senato palermitano, ancora oggi esistenti, una nella piazza del paese (legata alla tonnara) e l’altra all’interno dello stabilimento balneare chiamato “La Torre” (torre di avvistamento).
I primi lavori di bonifica iniziarono nel 1773 per volere del Senato palermitano e proseguirono nei decenni successivi con scarsi risultati. Nel 1865 il Principe Francesco Lanza di Scalea costituì un “comitato di propaganda” allo scopo di bonificare le paludi in modo definitivo con conseguente debellamento della malaria.

Fu scelto un sistema di bonifica “per colmata” con il riempimento di tutti i canali e fu costruito un collettore a ferro di cavallo che raccogliesse le acque a monte per scaricarle a mare. I lavori iniziarono nel 1891 e furono portati a termine in pochi anni. Ai primi del Novecento, completata la bonifica, Mondello cominciò ad essere frequentata dai palermitani che vi andavano in carrozza. Ma la vera crescita della borgata marinara avvenne solo con la nascita del tram, che consentì rapidi collegamenti tra la città e il mare.
Altra data importante è quella del 1909, quando a Bruxelles venne firmato ufficialmente l’accordo con gli imprenditori della società “Les Tramways de Palerme” con l’impegno di realizzare importanti opere urbanistiche fra le quali un Grand Hotel, uno stabilimento balneare, una chiesa e una rete di collegamento tranviario con la città. Alcune delle opere elencate, purtroppo, non furono mai realizzate per decorrenza dei termini. Nel 1933 la società cambiò denominazione in “Mondello Immobiliare Italo Belga S.A.”, in seguito alla cessione dei trasporti al Comune di Palermo ma ottenne in concessione la spiaggia, che gestisce ancora oggi.
Tra le opere realizzate ai primi del Novecento spicca al centro del golfo, l’edificio più rappresentativo di Mondello, lo stabilimento balneare della società Italo-belga costruito sul mare e progettato da Rudolph Stualker nel 1911. Raggiungibile da una breve jetée promenade, lo stabilimento presenta un colonnato ad emiciclo ovale, un ingresso monumentale che invita alle attività ludiche e alla balneazione. L’edificio in cemento armato ha un corpo centrale, provvisto di un’ampia terrazza sul mare, con grandi fornici ribassati fra avancorpi angolari a torre e corpi laterali per cabine a schiera. La decorazione è ispirata alla flora e alla fauna marine come i grandi delfini in facciata, le mattonelle policrome, i nastri a coronamento degli elementi strutturali e i colori blu, rosso, giallo. Tutti dettagli che riflettono quel gusto floreale tipico delle architetture effimere delle mostre internazionali.
Lo stabilimento balneare è comunemente chiamato dai palermitani il Charleston, dal nome dello storico ristorante frequentato per decenni dall’élite cittadina e che nel 2010 ha cambiato sia gestione che nome. Oggi il ristorante si chiama “Alle Terrazze” e resta uno dei locali più esclusivi di Palermo.


Alla fine del XIX secolo la vocazione ludica, storicamente appannaggio della classe nobiliare locale, si estese anche alla media e piccola borghesia consolidatesi economicamente e divenute vere protagoniste delle dinamiche urbane. Nei primi decenni del Novecento Mondello si è abbellita sempre più acquistando un fascino particolare, con i suoi villini, alcuni in stile liberty, immersi in un verde rigoglioso di palme, pioppi e pini. Saranno gli allievi della scuola di Ernesto Basile a progettare le ville liberty della nascente città giardino tra cui: Salvatore Caronia Roberti, Pietro Scibilia, Antonino Lo Bianco, Lucien Françoise (belga) e lo stesso Ernesto Basile. Non tutti i villini sono in stile liberty, alcuni sono fuori dal gusto basiliano e presentano tutti gli stili, dall’elvetico al moresco, dal neogotico al neopompeiano.
Per arrivare a Mondello dal centro città vi consiglio di attraversare il bellissimo Parco della Favorita e dopo averlo attraversato vi troverete lungo il viale Regina Margherita di Savoia, fiancheggiato da bellissimi Ficus microcarpa, che scende verso la spiaggia. Qui ci sono alcuni dei villini non solo modernisti più belli di Mondello.
Salvatore Caronia Roberti è l’architetto che ha realizzato un discreto numero di ville tra cui: villino Fernanda (1912), villino Sofia (1912), villino Luisa (1912), villa Franca (1912). Ispirate ai modi della secessione viennese presentano torrette scalari o belvedere, tetti a padiglione, fregi, mattonelle di ceramica decorativa ed elementi in ferro battuto.


Dopo avere percorso tutto il viale giungerete nella piazza Valdesi sulla quale prospetta Villa Gregorietti (1924), progettata da Ernesto Basile per il pittore Salvatore Gregorietti. Caratterizzata da un avancorpo a torre e dall’uso del mosaico, lo si trova nei capitelli delle finestre, nei pennacchi dell’arco, nella terrazza e negli ovali con cartigli del prospetto.

Altro gioiello Liberty è il villino Lentini, via Alvise Ca’ da Mosto, progettato da Ernesto Basile nel 1910. Le pareti sono state dipinte dal pittore Rocco Lentini, proprietario della villetta. Una bellissima fascia floreale su fondo azzurro, grandi riquadri color ocra e tralci stilizzati riuniti in un medaglione centrale.

Ritornate verso la spiaggia e lungo il viale Regina Elena vedrete tanti altri villini stagionali tra cui il villino della società canottieri di Loria, opera di S. Caronia Roberti e databile intorno al 1915. Qui il carattere English Domestic Revival è stemperato da una bicromia tipicamente mediterranea.

Raggiungete la piazza del paese al cui centro è posizionata la fontana della Sirenetta, realizzata nel 1976 dallo scultore palermitano Nino Geraci. Qui troverete tante trattorie di pesce, bar e friggitorie dove gustare alcune delle specialità palermitane.

Oltrepassando la piazza di Mondello, lungo la via Piano di Gallo, vi segnalo il villino Barresi (oggi Fragalà) progettato dall’architetto S. Caronia Roberti nel 1910. Posizionato sulla scogliera, ha una bellissima terrazza e discesa privata al mare.

Adesso aguzzate bene la vista perché da questo preciso punto di Mondello e in condizioni atmosferiche eccezionali vedrete la sommità dell’Etna. Incredibile ma vero! Visto con i miei occhi più volte e soprattutto in inverno, quando la cima del vulcano innevata si staglia a sinistra delle Madonne e in corrispondenza della dorsale occidentale dei Monti Nebrodi.
Tornate indietro dal viale Principe di Scalea lungo il quale di fronte l’ingresso del Mondello Palace Hotel c’è la cosiddetta “villa dei fantasmi” ed è ovviamente la più famosa. È una villa in stile pompeiano, costruita nel 1920, di proprietà della famiglia Di Fazio. Nel dopoguerra fu affittata alla Olivetti che la utilizzava come circolo ricreativo, mentre successivamente sembra sia stata trasformata in bisca clandestina.

Ma qual è la storia? La diceria popolare vuole che una donna, attorno agli anni Venti, si sia suicidata per amore all’interno della casa e che il suo spirito aleggi ancora nella villa manifestando la sua presenza con gemiti e fuochi. Negli anni Settanta la villa fu messa in vendita e un noto dottore palermitano, prima di comprarla, volle dormirvi alcune notti. Non successe nulla e così concluse l’acquisto. Come sappiamo le credenze popolari sono difficili da sradicare, infatti ancora oggi, sono molti i passanti che sbirciano all’interno alla ricerca del fantasma.
Dopo questa panoramica delle ville Liberty, spendo ancora due parole su questa località turistica palermitana. Mondello per noi palermitani è anche sinonimo di sport; qui ci sono tanti circoli privati sorti parallelamente alla nascita della spiaggia. Il più antico fra essi è il Club Canottieri Roggero di Lauria, fondato nel 1902, prese il nome che apparteneva al grande ammiraglio di origine lucana nato a Lauria nel 1245.

La prima sede del club fu nel porticciolo della cala di Palermo e nel dopoguerra fu aperta una nuova prestigiosa sede in una villa di Viale delle Palme a Mondello. Oggi il club “Roggero di Lauria” continua a mantenere alta la bandiera dello sport e a svolgere la sua intensa attività mondana e sociale.
L’Albaria Windsurfing Club Mondello è invece il più famoso. Sorto nel 1981 il circolo “Albaria” ha raggiunto numerosi successi organizzativi ed agonistici nel mondo del windsurf collezionando vittorie in tutto il mondo. Tra i tanti eventi organizzati dal club non posso non menzionare il Windsurf World Festival, contenitore di diverse manifestazioni sportive quali vela, beach volley e di spettacoli di varia natura, capaci di raccogliere nella spiaggia decine di migliaia di persone.

Vi state chiedendo che cosa significa il termine Albaria? Ve lo svelo subito. È un’antica espressione dialettale della Sicilia occidentale che descrive il nascere del sole in uno scenario marinaro dove la tranquillità del luogo è raffigurata dal riflettersi delle cose sul mare.
È evidente che per me Mondello è casa, benessere ed energia pura, sia in estate che in inverno. Ho cercato di mettere insieme in questo articolo un po’ di storia, arte, natura e sport che sono anche le mie passioni.
Vi invito a visitarla al più presto…adesso sapete che Mondello non è solo la spiaggia dei palermitani!
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Mi chiamo Paola Ponte e sono una guida turistica dal 1997, laureata in Storia dell’Arte, parlo francese, inglese e spagnolo. Vivo a Palermo dove svolgo principalmente la mia professione, abilitata inoltre per tutta la Sicilia.
Le tre parole che descrivono meglio il mio lavoro sono: passione, condivisione, bellezza. E’ un lavoro emozionante e non avrei potuto scegliere di meglio. Ogni giorno è diverso, nuove opportunità, straordinarie esperienze, la fortuna di conoscere persone nuove e condividere con loro l’amore per la mia terra.
La Sicilia è una terra antica, fatta di storia, arte, leggende, tradizioni e con una natura esplosiva. Ecco perché un viaggio in Sicilia è sempre una buona idea!
Per saperne di più leggi gli articoli che ho scritto per il blog e troverai tanti consigli utili per vivere un’esperienza unica!