Emotional Puglia – Gallipoli (LE)

La perla dello Ionio, tra tradizione olearia e l’ostensione della santa Sindone

Nonostante il clima invernale natalizio e nonostante la situazione generale che ci costringe a restare chiusi in casa, abbiamo deciso di farvi sognare e di portarvi con noi in una meta dal clima quasi sempre piacevole attraverso le poche righe di questo articolo.

Siamo a Gallipoli, detta la “città bella”, dall’origine greca del suo nome, ovvero “Kalè polis”, nonché la perla dello Ionio.

Una cittadina di circa 20mila abitanti protesa sulle coste sabbiose del mar Ionio, un tempo un isolotto calcareo circondato da possenti mura, ormai collegato dal XII secolo alla terra ferma ed al borgo moderno tramite un ponte in pietra a sette campate.

La spiaggia di Gallipoli e le mura

Le origini del suo insediamento sono piuttosto incerte, mentre abbiamo certezza della sua appartenenza alla Magna Grecia, della quale ne fu colonia e che le permise di controllare un vasto territorio. La città comincia ad espandersi sempre più a partire dalla dominazione borbonica, infatti nel Settecento Ferdinando I di Borbone avviò la costruzione del porto trasformando Gallipoli nel più importante polo oleario del Mediterraneo per il commercio dell’olio lampante.

Appena arrivati notiamo il suo castello eretto su una precedente fortezza bizantina, con forma a pianta quadrangolare alle cui estremità si elevano torri circolari ed una poligonale. Molto particolare è il cosiddetto “Rivellino”, si tratta di una struttura a sé stante, indipendente dalla fortezza ed isolata dal mare. Questo nuovo sistema di difesa venne costruito nel 1522 dall’architetto senese Martini, su ordine di Alfonso II Re di Napoli e in questo modo il castello veniva perfezionato e adibito all’uso delle armi da fuoco.

Il possente castello di Gallipoli

Nella zona attigua notiamo la presenza della Fontana Greca, ricostruita nel ‘500 e così chiamata per la decorazione con tre rilievi che rappresentano le figure mitologiche delle tre metamorfosi di Dirce, Salmace e Biblide.

Passeggiando tra i vicoli del centro storico noteremo gli eleganti palazzi storici che sono completamente diversi dal giallo roseo del celebre barocco leccese.

Scorci del centro storico di Gallipoli

Il barocco gallipolino viene realizzato con il tufigno, cioè il carparo, una pietra locale che si presenta più rossastra nei colori e non consente quel decoro scultoreo che scandisce la tipicità del barocco leccese.

L’esempio più eclatante è la splendida Cattedrale di Sant’Agata che si erge nel cuore del centro storico in uno spazio purtroppo ristretto e che non ci permette di ammirarla in tutta la sua naturale bellezza. L’edificio internamente è paragonabile ad una vera e propria pinacoteca, data l’estensione di circa 700 mq delle sue innumerevoli tele sei/settecentesche, che raccontano in modo vibrante gli episodi della vita della santa alla quale è dedicata. La reliquia di Sant’Agata era qui conservata fino al 1380, poi furtivamente il principe di Taranto la trasferì a Galatina dove tutt’ora è conservata. Svariati e non proficui sono stati i tentativi di riportarla nella sua Concattedrale.

Data l’importanza di Gallipoli dal punto di vista del commercio di olio lampante, aggirandovi nel borgo noterete numerosi frantoi ipogei, ce n’erano circa 35, ogni palazzo nobiliare ne aveva uno, scavato nella roccia ed alcuni sono visibili e visitabili dietro pagamento di un ragionevole ticket. La visita vi permetterà di scoprire questi ambienti pregni di significato, vedere quel che resta di antiche presse e macine e ascoltare grazie alle audioguide le storie dei frantoiani e dei sistemi di lavorazione. E’ questa la Gallipoli sotterranea che vi aspetta.

Il frantoio ipogeo di Gallipoli

Le “riviere” di ponente e di levante vi faranno circumnavigare il centro storico lambito dal mare e con il naso all’insù scorgerete tanti campanili quante le chiesette e le confraternite qui presenti.

Una delle chiesette sul mare a Gallipoli

La città è celebre anche per i riti della settimana santa, praticamente abbandona il titolo di regina della mondanità salentina, per dare spazio alle tradizioni religiose.

Si comincia la Domenica delle Palme col vedere un susseguirsi di processioni davvero suggestive. I confratelli incappucciati cullano le statue della passione di Cristo portate sulle loro spalle. Forse pochi sanno che questa città conserva una delle cinque copie della Santa Sindone, esposta ogni venerdì di Quaresima sull’altare della Concattedrale di Sant’Agata, adorata assieme al sacro legno della Croce nella commemorazione delle “Piaghe del Signore”. La Santa Sindone di Gallipoli ha la particolarità di essere stata adagiata, nel 1578, sulla preziosissima reliquia originale di Torino. Questo dettaglio avrebbe fatto assumere la valenza di reliquia, in quanto, secondo i canoni ecclesiastici, è sufficiente che un oggetto sia posto a contatto con un frammento sacro perché a sua volta diventi degno di venerazione. Il lino di Gallipoli misura 4,10 metri per 1,40, ed è di colore grigio scuro. Si nota anche la riproduzione dei segni lasciati sulla Sindone originale a seguito dell’incendio avvenuto a San Chambery nel 1532. 

Come tutto il Salento, anche Gallipoli è conosciuta per i suoi vini, vi consigliamo dell’ottimo rosato proveniente dai vigneti tra Nardò e Alezio per accompagnare i piatti della tradizione locale, come le famose pittule, una pastella di farina, acqua e lievito fritta nell’olio spesso condita con l’aggiunta di verdure o pomodorini o gamberetti, la pasta fresca prodotta artigianalmente cioè, orecchiette e minchiareddhi, oppure u purpu alla pignata, il polpo cotto nella pignata (un contenitore di terracotta adatto alla cottura su fuoco) con le patate, i pomodorini, il prezzemolo, il pepe, l’olio d’oliva e l’aglio.

Questo e molto altro vi aspettano nel territorio di Gallipoli, solitamente conosciuto soprattutto per le sue splendide spiagge che nulla hanno da invidiare alle mete tropicali ed ora anche per queste piccole chicche. Mettete Gallipoli nella vostra “wish list” delle prossime vacanze. Vi aspettiamo!!!


EMOTIONAL PUGLIA
Abbiamo respirato il territorio, percorso ogni angolo di Puglia, assaporato l’arte, la natura, l’essenza di questa regione. Siamo Katia, Angela e Samantha, tre amiche, tre guide turistiche, che accompagnano da anni migliaia di visitatori italiani e stranieri alla scoperta della Puglia. Unendo l’esperienza, le competenze e la capacità organizzativa è nato Emotional Puglia, un progetto che vuole coinvolgere, emozionare i visitatori e condurli verso esperienze esclusive e itinerari inediti attraverso la nostra terra.
Clicca qui per visitare il sito

Rispondi