Due anime a confronto tra colori e figure
Di chiese o basiliche Roma ne è sicuramente piena, e tutte hanno il loro particolare e peculiare fascino, questo è certo. Ma ce ne sono alcune che spiccano rispetto ad altre, per decorazioni di vario genere, grandezze o curiosità. In questo caso vi vorrei parlare della storica Basilica di Sant’Andrea della Valle, una delle più conosciute di Roma, la cui peculiarità, e straordinaria bellezza, risiede nella decorazione pittorica della calotta della cupola. Una vera meraviglia!

Si immagini che stiamo parlando di una delle storiche basiliche di Roma, la cui prima pietra fu posta nel lontano 1591. Come spesso capitava, soprattutto in presenza di grandi cantieri che richiedevano molta manodopera ed una particolare attenzione, anche in questo caso i lavori si protrassero a lungo, molto a lungo. Nel 1620 il progetto fu preso da Carlo Maderno, un protagonista dell’architettura dell’epoca che, tra le altre cose, fu il fautore dell’odierna facciata della Basilica di San Pietro. Ma la chiesa in questione, quella di Sant’Andrea della Valle, è un ricettacolo di grandi nomi poiché molti maestri presero parte, con le loro abilità, alla decorazione ed abbellimento del luogo di culto. Si consideri che Carlo Maderno si preoccupò soprattutto dell’innalzamento della cupola, una delle più alte di Roma. E proprio qui, in uno dei punti di riferimento architettonici delle chiese dell’epoca, che ebbe luogo un confronto tra due grandi artisti dell’epoca: Domenichino e Lanfranco. Un confronto a suon di scuole di pensiero!
Entrambi provenivano dalla proficua bottega di Annibale Carracci, il prototipo dell’artista di fino Cinquecento ed un uomo da cui lavorarono molti artisti che poi divennero dei veri e propri maestri. Nonostante le loro comuni origini, come spesso capita, i due intrapresero direzioni diverse, vedendo l’arte in modi in parte contrapposti: il primo, il Domenichino, fu più classicista ed accademico, mentre Lanfranco fu più eclettico ed alla ricerca di nuove soluzioni. In parole povere avevano due visioni diverse della stessa cosa, di come vivere l’arte e, nel loro specifico caso, di come dipingere. La cosa interessante è che i due lavorarono praticamente allo stesso progetto, poiché al Domenichino toccò decorare i pennacchi della cupola della Basilica di Sant’Andrea della Valle, mentre al Lanfranco fu affidata la calotta della cupola. E le differenze si notano…

Il Domenichino, come scritto precedentemente, si occupò dei pennacchi della vela (le sezioni triangolari poste al di sotto della calotta), che decorò con le figure degli Evangelisti. I quattro uomini sono inclusi entro una leggera impostazione architettonica dipinta che li inquadra con precisione, simmetria ed estremo rigore. Vediamo poi la sezione interna della cupola, in cui ci perderemo tra colori, dinamismo e vorticanti figure.
L’affresco, chiamato “Gloria del Paradiso”, raffigura in particolare l’Assunzione della Vergine, la Madre di Dio ben visibile poco sopra il bordo della cupola. Ma ciò che colpisce di più è l’estremo dinamismo dell’affresco, un movimento incessante di varie figure e di elementi come le nubi i quali, combinati con la luce dipinta e quella naturale, creare un effetto davvero dirompente e di grande energia. Dinamismo e movimento sono i capisaldi di questo affresco del Lanfranco che prefigurò uno stile diverso da quello del Domenichino, così relegato in modelli in qualche modo fissi ed immobili. Lanfranco dona un’energia tutta nuova, quasi rompendo il muro con questo scorcio di cielo e di nubi, creando un’illusione prospettica magnifica. Questo ci ha lasciato il connubio tra i due artisti: un modo per comprendere quanto l’arte stesse cambiando virando verso nuove soluzioni. L’affresco del Lanfranco, infatti, ispirò altre opere decorative simile presenti in altre basiliche della stessa epoca. Ed infine, per dare un tocco di costume, sappiate che i due non erano solo diversi dal punto di vista artistica, poiché le loro differenti vedute si manifestarono anche nel lavoro di tutto il giorno, nel cantiere della basilica. Pare, infatti, che i litigi ed i dispetti tra i due fossero all’ordine del giorno, tanto che una volta uno (il Domenichino) rischiò di cadere dall’impalcatura a causa di una spinta (voluta?) del suo rivale. Ah, questi artisti…
Chi sono io? Mi chiamo Gianluca e sono una guida turistica ufficiale di Roma. Il motivo di questa scelta? La mia passione per una città incredibile come Roma! Per questo il mio percorso di studi e le materie che più amo, come storia dell’arte o archeologia, hanno come unico scopo quello di approfondire la conoscenza di questa città. Volete farlo anche voi? Per saperne di più, su me e Roma, CLICCA QUI!
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