Che tu sia a Bruxelles, nelle Fiandre o in Vallonia, quando vai al bar per bere un caffè, hai la certezza che:
- non sarà (quasi mai) buono come quello che bevi in Italia
- costerà come minimo 1.80€ (e prima che lo chiediate, non si tratta di un caffè «pregiato» o servito in una location mozzafiato…siamo al bar sotto casa)
- la tazzina ti sarà servita con uno Speculoos accanto.

La forma attuale risale ad Hasselt in Belgio intorno al 1870 e, almeno inizialmente si trattava di un prodotto preparato in occasione delle Festività invernali (San Nicolas e Natale)
Lotus inizia a produrre la propria versione « industriale » nel 1932 e l’azienda di famiglia diventa rapidamente il marchio di Speculoos più popolare della nazione.
Siete stanchi della solita Nutella ?
Provate la crema spalmabile agli Speculoos (versione « classica » e « crunchy » con i pezzettoni di biscotto incorporati) !
La bilancia non ringrazierà di certo, soprattutto se avete il vizio di mangiarla direttamente dal barattolo, ma che bontà!

Siete solo di passaggio a Bruxelles e alla ricerca di un pensierino gustoso per qualsiasi occasione ?
Non mancate allora la Maison Dandoy, biscottificio nei pressi della Grande Place, creato nel 1829 (Rue au Beurre, 31 1000 Bruxelles).
Perché parlare allora degli Speculoos, al di là del fatto che siano un prodotto tipico ?
Perché, a rifletterci bene, per i Belgi (notoriamente divisi tra Valloni e Fiamminghi) si tratta di uno dei pochi elementi di vera «unità nazionale».
Gli altri sono le patatine fritte (frites), la birra e la nazionale di calcio (i Red Devils). No, non si tratta di un’esagerazione. La prova?
L’AD di Lotus Bakeries (ricordiamolo: l’azienda che produce gli Speculoos) ha recentemente annunciato l’intenzione di eliminare il nome Speculoos dal marchio a favore di un più globalizzato «Bischoff ».
Non lo avesse mai fatto! L’indomani, in Belgio il Web è impazzito.
Si è parlato di boicottaggio e c’è stata praticamente un’insurrezione dei consumatori.
Giù le mani dalla denominazione Speculoos!!
Tanto per capirci: il cittadino medio belga non ha battuto ciglio durante i 16 mesi passati senza un Governo eletto, ma è salito sulle barricate per un biscotto.

Meditate gente.
Magari sgranocchiando uno Speculoos!
Bonjour à tous, mi chiamo Erika e sono nata e cresciuta a Milano e a 11 anni sono rimasta «folgorata» dal mio primo viaggio a Parigi.
Da lì ho «preso una decisione da grandi»: avrei studiato le lingue e accompagnato le persone in giro per il mondo. Beh, diciamo che non è andata proprio esattamente così, ma quasi!
Durante gli anni di Liceo ho studiato francese e inglese e nel frattempo, ho arricchito il curriculum con diversi tirocini a chiamata in Fiera Milano e altri enti turistici locali (Info Point Parco di Monza, per esempio). Non contenta, attraverso il gruppo scout di cui facevo parte, ho viaggiato «sostenibilmente» in vari paesi europei (Bosnia con una ONG, da Strasbourg a Köln in bicicletta, Altavia in Veneto e Liguaria, valle dell’Ardèche a piedi e in canoa). Subito dopo la triennale in Scienze del Turismo però, le mie passioni mi hanno portata “altrove”.
Dopo una breve parentesi di 2 anni a Parigi, dove ho lavorato per una compagnia aerea, mi sono trasferita in Belgio. Ormai sono qui da quasi 10 anni e ho sempre lavorato fino a poco tempo fa al Reparto Booking di un operatore turistico locale.
Pur non essendo guida di professione penso di possederne diverse peculiarità: curiosità, entusiasmo e voglia di trasmettere agli altri la mia passione per l’arte, la cultura e le tradizioni culinarie del mio paese d’adozione.
Se capitate a Bruxelles, non esitate quindi a contattarmi. Una birra e un tour del centro città non si rifiutano a nessuno! A bientôt!
Email: maviebelge@gmail.com
Guai a toccarci i biscotti! Non sapevo che esistesse anche la crema spalmabile…