Venezia d’autore – Aldo Manuzio

L’invenzione dell’editoria moderna

Aldo Manuzio è considerato il più importante tipografo del Rinascimento italiano, nonché il primo editore in senso moderno.

Aldo Manuzio

Nato a Bassiano (odierna provincia di Latina) intorno al 1450, arriva a Venezia nel 1490 dove apre la sua prima tipografia. Il suo logo rappresenta un’ancora e un delfino, con il motto ‘festina lente‘ cioè ‘affrettati con calma‘.

Festina Lente

La sua ambizione era preservare la letteratura greca e latina dall’oblio, diffondendone i capolavori in edizioni stampate.
Ma il suo vero capolavoro fu l’ Hypnerotomachia Poliphili, (“amoroso combattimento onirico di Polifilo”) sogno di qualunque bibliofilo!  Pubblicato nel 1499 e corredato di 170 splendide xilografie (di cui una copia originale è conservata alla Biblioteca Marciana di Venezia).

Libro esoterico-allegorico (da molti considerato il primo “graphic novel” della storia), conserva intatta la sua aura di affascinante enigmaticità, e non cessa di suscitare stupore, interrogativi e polemiche.
Polifilo ritrova in sogno l’amata Polia superando una serie di prove iniziatiche: un viaggio dell’anima, intrapreso in lotta con Amore per raggiungere la vera Sapienza, un pellegrinaggio onirico fatto di trabocchetti e prodigi, meraviglie e incubi, rovine classiche e giardini di delizie, fantastiche e iperboliche architetture, inquietanti e fascinose personificazioni allegoriche, ma anche una eruditissima enciclopedia di miti, iscrizioni, emblemi, dotte ossessioni filologiche, mirabili lapidari, erbari e bestiari.
Manuzio è ricordato anche per la creazione del carattere corsivo, che prese il nome di carattere aldino; e, fuori Italia, di italico o di lettere veneziane o cancelleresco (perché imitazione del carattere amanuense in uso nelle cancellerie dell’epoca).

Si dice che Manuzio volle ispirarsi alla perfetta scrittura di Francesco Petrarca, che lo stampatore ebbe modo di ammirare da manoscritti originali, restandone affascinato.

E fu sempre Manuzio ad utilizzare, per la prima volta, la stampa ‘in ottavo‘, che rese i libri più piccoli, quindi maneggevoli, leggeri e facilmente trasportabili. Ma soprattutto meno costosi e quindi accessibili ad una fascia di popolazione ben più ampia rispetto a prima.

Fondò, inoltre, l’Accademia Aldina insieme a Pietro Bembo, il cui intento era di dare impulso allo studio dei classici greci in Italia ed in Europa.

Venne pertanto definito con l’aggettivo patronimico di aldino tutto ciò che rese Aldo Manuzio famoso nei secoli e che individua una precisa tipologia di libro uscito dalla sua officina grafica: il carattere da stampa aldino, le edizioni aldine e le rilegature aldine.

L’arte del Manuzio ebbe così vasta eco anche grazie all’amore e all’interesse che i veneziani sempre dimostrarono per i libri.

Per darvi un’idea: nel Cinquecento in città si contavano circa 200 tipografie, più di quante ne avevano Parigi e Lione insieme (Roma ne aveva 37, Firenze 22 …).

La Tipografia Manuzio

Il libro veneziano inoltre era particolarmente apprezzato per la qualità della stampa e la rilegatura raffinata quanto durevole, tanto che quando un libro si presentava di particolare pregio si diceva ‘legato alla veneziana‘.

Legato alla veneziana

Spetta infine ad Aldo Manuzio il merito della definitiva sistemazione della punteggiatura: il punto come chiusura di periodo, la virgola, l’apostrofo e l’accento impiegati per la prima volta nella loro forma odierna, nonché dell’invenzione del punto e virgola.


Walter Fano, nato da padre piemontese e madre veneta, ha vissuto per lo più tra Torino, Milano e Venezia, ma è in quest’ultima che si sente a “casa”. Appassionato di storia dell’arte decide di diventare guida turistica, ma con un’impronta meno accademica e più narrativa (le date e i nomi si dimenticano facilmente, le storie no). Crea l’associazione “L’altra Venezia” con l’intento di mostrare ai viaggiatori più sensibili e curiosi una Venezia meno turistica e più autentica.
Sito web: http://www.laltravenezia.it/

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