Non solo Ancona – Numana e Sirolo

La Signora e la Perla dell’Adriatico

Benvenuti nel tratto di costa più affascinante delle Marche: la riviera del Conero, di cui andremo a scoprirne le due cittadine più importanti: Numana e Sirolo.

Entrambe hanno una storia antica, abitate già da prima dell’avvento dei romani, dall’antico popolo dei piceni, (VIII sec A.C) i cui resti, sono stati rinvenuti a partire dagli scavi degli anni ’60, nelle numerose necropoli ritrovate sia a Numana che a Sirolo.

Numana, la Signora dell’Adriatico

Proprio a Numana, grazie soprattutto agli scambi commerciali che i Piceni ebbero con i Greci e grazie al piccolo porto che avevano fondato, possiamo oggi ammirare i loro resti (armi, monili, vasi attici, fibule, …) c/o il Museo Archeologico Antiquarium “La Fenice”, al centro del paese, dietro l’attuale palazzo Comunale, in passato l’antica residenza dei Vescovi di Ancona e sino a metà secolo scorso, sede di una fabbrica di fisarmoniche.

Purtroppo però, l’antico e illustre splendore di Numana “la Signora dell’Adriatico” diventata Municipio in epoca romana, nei secoli medievali, decadde. Le invasioni barbariche ne furono la prima causa… ma a completare la distruzione dell’uomo, ci si mise anche la natura con violentissimi terremoti; soprattutto da ricordare quello che, secondo la leggenda, qualche secolo prima dell’anno 1000, fece sprofondare la città antica in mare, che sorgeva dove oggi sorge il moderno porticciolo.

Il porticciolo di Numana

Il declino continuò inesorabile, tra saccheggi, carestie, pestilenze e intorno al XV secolo Numana era ridotta a poche casupole, rimasta in vita ed ancora frequentata solo grazie  al palazzo residenziale dei Vescovi anconetani e grazie al “Crocefisso Miracoloso”, un crocefisso in stile bizantino in legno,  a grandezza naturale, che secondo la leggenda venne scolpito a Gerusalemme, da San Luca e Nicodemo, dopo che quest’ultimo aveva deposto Cristo dalla croce, e che giunse in città via mare, con Carlo Magno, intorno all’800 prima del mille. Dopo essere andato disperso con le distruzioni e le macerie provocate dai terremoti fu di nuovo grazie al mare che venne recuperato casualmente da alcuni pescatori, sul finire del 1200.

Da allora venerato dai cittadini numanesi e non solo, basti pensare che sino a tutto il 1800 e fino a metà 1900, chi andava in pellegrinaggio a Loreto, passava anche al Santuario di Numana a pregare il Crocefisso che ancora oggi desta stupore a chi lo va a vedere o venerare per la sua maestosità ma anche perché, se visto dal corridoio di sinistra, appare con gli occhi semi chiusi e spenti, da quello di destra, con gli occhi aperti e vivi!  La Chiesa attuale venne ricostruita intorno al 1970, proprio in onore del Crocefisso, al quale anche tanti miracoli sono stati attribuiti nel corso dei secoli.

A pochi passi dal Santuario del “Cristo Re” (Cristo Re perché il crocefisso è incoronato con un diadema e non con la corona di spine), si trova “Piazza Nova”, i giardinetti di Numana, con vista mozzafiato sulle spiagge sottostanti e verso il Conero e con i sentieri in mezzo al verde che conducono, nella bella stagione, nelle spiagge al di sotto.

Le spiagge di Numana

Dalla parte opposta della cittadina, dopo una passeggiata in via Roma con i vari negozietti aperti nelle serate estive e il bel vialetto panoramico sulla “spiaggiola” sottostante, abbellito con antiche panchine in pietra, aiuole di fiori e oleandri, arriviamo in un altro dei posti più caratteristici e frequentati l’estate, nella passeggiata serale: La Torre. Si tratta in realtà di un rudere, restaurato nel corso degli anni, forse dei resti di un’antica torre di vedetta o del campanile di un’antica chiesa…secondo la leggenda si tratterebbe invece della porta d’entrata dell’importante città antica, sprofondata, a seguito del terribile terremoto nei secoli precedenti l’anno 1000, in mare. Fatto sta che oggi appare come simbolo civico di Numana!

La Torre di Numana

Dalla piazzetta su cui sorge, si gode di un magnifico panorama su tutta la costa sud delle Marche e si possono riconoscere le cittadine di Porto Recanati, Civitanova Marche e sulle colline prossime al mare, spicca imponente la cupola del Santuario di Loreto.

Il panorama dalla Torre di Numana

Prima di lasciare Numana dobbiamo ricordare la caratteristica scalinata in pietra bianca del Conero, chiamata “la Costarella”, l’antico borgo dei pescatori, che collega la cittadina storica “Numana alta”, con il porticciolo e il lungomare “Numana bassa”. Particolarmente suggestiva in estate, quando tutti gli abitanti della Costarella, mettono cocce fiorite d’avanti le loro case, per allietare la vista dei tanti turisti che passeggiano e che dal lungomare, salgono al centro del paese.

Sirolo, la Perla dell’Adriatico

Attaccata a Numana, sorge Sirolo, la “Perla dell’Adriatico”, famosa per le sue spiagge molto frequentate in estate, alcune raggiungibili solo via mare, anch’essa abitata in epoca picena. Secondo la tradizione venne fondata da Sirio, da cui deriverebbe il nome Sirolo, valoroso condottiero bizantino, che scacciò i goti dal territorio e ottenne così in dono, dal re Belisario, quella terra dove fondò la cittadina. In realtà la città giunta sino a noi, è quella fortificata intorno all’anno 1000 dai conti Cortesi, signori di Sirolo anche quando intorno al 1200, passò sotto l’influenza e il dominio della vicina e potente Ancona. Nei secoli, in molti tentarono di assediare e conquistare la cittadina che però era inespugnabile: da un lato le alte pareti calcaree a picco sul mare, dall’altro, lato terra, le possenti mura con bastioni e scarpata, che cingevano e proteggevano tutto il paese.

Il panorama da Sirolo

Entrando dall’antica “porta Numana” che si apriva sulle mura, con antico arco gotico in pietra, si arriva nella panoramica piazza “Vittorio Veneto” dove ammirare da un lato il Conero, immerso nel verde, in tutto il suo splendore a picco sul mare con le sottostanti spiaggette e baie, nella parte opposta, la costa che scende a sud delle Marche e nelle giornate più limpide, si riesce a scorgere addirittura la Croazia!

Sirolo, Piazza Vittorio Veneto

Vi domina anche la 700sca chiesa parrocchiale dedicata a San Nicola di Bari, patrono e protettore di Sirolo, costruita in pietra bianca del Conero, in parte inserita dove correvano le antiche mura di cinta. 

Da non perdere una passeggiata tra gli stretti vicoli e le viuzze che ne caratterizzano il centro storico, dove si può respirare ancora un’atmosfera d’altri tempi…  Merita una visita, appena entrati a Sirolo da porta Numana, in corso Italia, anche la Chiesetta del Ss.mo Rosario, di piccole dimensioni in stile barocco, dove ammirare una bella tela di Pompeo Morganti, dedicata alla Madonna della Misericordia tra San Nicola di Bari e Sant’Agostino  e dove si trovava ed era venerata fino a qualche anno fa, poi purtroppo è stata rubata, una piccola  statua di Gesù Bambino, arrivata a Sirolo, secondo la leggenda, con il Beato Pietro da Treia, frate francescano, vissuto tra il 1200 e il 1300, di ritorno da una missione in Terra Santa, le cui spoglie mortali sono seppellite proprio in questa chiesa. Era detto “bambinello del Perdono”, perché in passato perdonava i mezzadri che rubavano, per sfamarsi, parte del raccolto al loro padrone, per andare poi a chiedere il perdono alla statuina di Gesù Bambino che con lo sguardo dolce, mostrava il suo perdono verso tutti!

Infine, nella strada che collega le nostre 2 cittadine, sorge, a picco sul mare, Villa Vetta Marina, oggi residenza privata che era invece nel passato, fino a prima dell’unità d’Italia, un antico convento francescano, dove, intorno al 1215, passò e rimase per alcuni giorni proprio San Francesco, che parlò con gli uccelli e i pesci del mare e piantò 2 olmi, tuttora esistenti e visibili dietro la cancellata che da’ sul “viale san Francesco”, con la targa che ne ricorda l’evento. Accanto alla Villa, la piccola chiesa del Divino Amore, voluta sul finire dell’’800 dal proprietario che era entrato in possesso dell’antico convento, dopo aver sognato San Francesco rattristato perché il suo convento non esisteva più. il portale che vi fu collocato era proprio quello dell’antica chiesa del convento, dove si ammirano ancora delle pietre scolpite: una con la Madonna con il bambino, un’altra con l’antica chiesa francescana ed un pesce (simbolo di Gesù e simbolo civico di Sirolo).

La vista sul Conero da Sirolo

Prima di lasciare la “Perla dell’Adriatico”, ricordiamo che nei pressi del centro storico, vicino porta “Numana”, sorge anche un teatro, il Teatro Cortesi, edificato a fine ‘800, su un antico torrione delle mura, con soli 220 posti e chiamato “Teatro Bomboniera”.

Prima di concludere voglio sottolineare che le nostre due cittadine, oltre alle rinomate spiagge, l’antica e importante storia e le bellezze appena raccontate, sorgono nel cuore del Parco del Conero, il primo parco regionale ad essere istituito nelle Marche nel 1987, con 6.000 ettari di territorio protetto con tante specie di flora e fauna, inoltre, ogni anno, anche nella stagione estiva, si prevedono iniziative atte proprio a promuovere e rispettare l’ambiente.
Vi aspetto per visitarlo insieme!


Ciao, mi chiamo Cristina, lavoro nel turismo da 30 anni e dopo aver viaggiato qua e là per il mondo, per lavoro, sono tornata nelle Marche, nel mio paese, in collina, decisa a restare e far conoscere agli altri le meraviglie di questa discreta terra. 
“L’Italia in una regione”. così la definiva Guido Piovene nel suo libro “Viaggio in Italia” e non si sbagliava, infatti in pochi km di territorio troviamo di tutto: dalla costa con il suo mare e le sue spiagge di sabbia o le baie rocciose del Conero, alle affascinanti montagne dell’Appennino Umbro-Marchigiano, ricche di tradizioni e leggende, alle dolci colline con le “città balcone”, da cui godere di panorami mozzafiato!
Poi ci sono le città, ricche di arte, di storia, le chiese, quelle discrete e affascinanti romaniche, le abbazie nascoste, gli importanti santuari, come quello di Loreto, i parchi archeologici, i parchi naturali protetti, i piccoli incantevoli paesini e i borghi di collina e a completare e deliziare il tutto, l’ottimo cibo tipico di questa terra e i vini bianchi (in primis il Verdicchio) e rossi, prodotti nelle colline, a darci un po’ d’allegria.
Premesso tutto ciò, svolgo con passione il mio lavoro di guida turistica, anche in lingua francese, da 20 anni, da Ancona, a Loreto e Recanati, Jesi, Fabriano, Arcevia, Corinaldo, Numana, Sirolo, e tutto il territorio della provincia di Ancona, compresi i musei o le raccolte d’arte sparse nel territorio un po’ ovunque.
Collaboro anche con i Traghettatori del Conero e in estate potrete approfittare di un’escursione in barca per ammirare dal mare, delle bellezze della riviera del Conero.
Infine, da alcuni anni, sono anche istruttore guida in italiano, alle Grotte di Frasassi, tra i complessi ipogei più belli al mondo.

Contatti
E-mail: crifabbretti@tiscali.it
Cell: 3474795292
Sito web: http://www.anconaguideturistiche.it/ita/index.php

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