Calabria Terra da Vivere – Trekking di Castel Brancato (CS)

L’altopiano di Campotenese, un’ampia area pianeggiante che si sviluppa tra il Massiccio del Pollino e quello del Pellegrino è una zona che regala tanti e diversi itinerari a chi vuole conoscere i molteplici aspetti dell’area protetta più grande d’Italia. Tra questi, vi è l’itinerario indicato con il codice sentiero del CAI (Club Alpino Italiano) 633 che conduce al punto panoramico di Castel Brancato (922 m), un luogo dal fascino impareggiabile e dalla vista privilegiata sulla famosa Valle dell’Argentino.

E’ importante sapere, prima di procedere lungo questo percorso che vi troverete all’interno di una Riserva Naturale Integrale dove l’attenzione alle specie animali e vegetali è massima. Consiglio innanzitutto di procedere in autonomia solo se già con esperienza e capacità di orientamento. Oltre questo è fondamentale, lungo il percorso, non arrecare alcun danno e disturbo né alla flora né alla fauna che potreste fortunosamente avvistare! Il rispetto di queste aree garantisce la loro integrità e la loro stupenda bellezza. Questa venne istituita ancor prima del Parco Nazionale, perché ben si conosceva la sua importanza dal punto di vista naturalistico e ambientale: un vero e proprio santuario per le tante specie che vi trovarono rifugio a seguito dell’azione dell’uomo sul resto del territorio circostante.

Faggeta nella Riserva

Il percorso conduce subito in faggeta per risalire fino alla sella dove si supera un cancello, che delimita proprio la Riserva. Una volta attraversato aggirandolo senza difficoltà, si procederà su un’ampia sterrata in leggera discesa, con diversi tratti panoramici, alternati al bosco misto: colori e forme saranno l’indice diretto della grande biodiversità e dell’estrema varietà di questo luogo unico.

I punti panoramici della Schiena della Garagotta, tra Timpone Grugoleio e Timpone Corriolo anticipano la grande meraviglia che si potrà ammirare una volta arrivati a destinazione.

Il sentiero si sviluppa così in un tratto che spesso, in funzione dell’esposizione, varia da macchia mediterranea a faggeta, oltre che rimboschimenti di conifere avvenuti nei decenni passati. Un tratto in particolare, denominato “La Salviosa” rende onore e suggerisce la facilità di rinvenire grandi quantità di salvia spontanea che si può trovare proprio a ridosso del sentiero, oltre che di altre specie botaniche di interesse similare come corbezzoli, timo, origano, ecc.

Con la giusta dose di fortuna e con una buona capacità di attraversare gli ambienti naturali, nel rispetto e con attenzione, sarà possibile incontrare una delle specie più rare e importanti del Parco Nazionale del Pollino: il Capriolo italico (Capreolus capreolus italicus), una sottospecie presente solo in questa zona, nel Gargano, in Toscana meridionale e nella Tenuta di Castelporziano. Leggermente più piccolo del parente più diffuso in Europa, si è nascosto ed adattato ad ambienti boschivi più fitti per poter scampare al pericolo.

Una piccola gemma della biodiversità che si è conservata nello scrigno della Valle dell’Argentino e che ora per fortuna è in costante diffusione anche nel resto del territorio del Parco.

Capriolo italico (Capreolus capreolus italicus)

Giunti in località “Masseti” si potranno notare delle piccole baracche di legno, ancora utilizzate come deposito degli operai forestali, ed una pittoresca area destinata alla pausa giornaliera, dotata di barbecue, fontana e tavolino con panche: un piccolo paradiso in mezzo alla natura incontaminata. Da qui, manca solo mezz’ora di cammino per raggiungere la nostra meta: Castel Brancato. Questo toponimo è molto particolare. Diverse sono le storie legate a questo sito. Si racconta che il termine di “Castello” sia stato aggiunto successivamente alla costruzione di due punti di controllo sulla valle, uno proprio in questa località, e l’altro su un picco gemello denominato “Castel Santo Noceto“, praticamente di fronte ad esso.

Si attraversa l’area superando gli edifici e un caratteristico cipresso, e si procede lungo il sentiero che, conduce in leggera salita, tra i punti panoramici che anticipano in parte quello del nostro arrivo, e un basso bosco di lecci.

Da lì non si può che procedere per altre poche decine di metri e ritrovarsi sul picco di Castel Brancato e poter godere dell’immensità che si apre agli occhi: tutta la sempreverde Valle dell’Argentino fino al Mar Tirreno da un lato, e il possente Massiccio del Pellegrino con le maestose pareti di roccia a picco sulla valle dall’altro.

Panorama dalla cima con lo sguardo al Tirreno

Percorso che regala sensazioni e suggestioni indescrivibili, alla portata anche di chi è meno allenato. Se vuoi visitare questo luogo con me, e ammirare le sue meraviglie, contattami subito. Ti racconterò le tante altre caratteristiche naturalistiche e storiche di questo luogo unico per tutto il Sud Italia. Ti aspetto!

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Ciao, sono Andrea. Vivo nell’area protetta più grande d’Italia: il Parco Nazionale del Pollino, tra Calabria e Basilicata. E proprio qui, amante della mia stupenda e controversa terra, sono diventato prima Guida ufficiale del Parco (2013), e poi Guida Turistica abilitata (2019). Ho intrapreso questa strada con passione e voglia di fare perché credo nel valore di questo territorio che ha conservato luoghi ricchi di arte, storia e natura davvero unici.
Ti aspetto per visitarli insieme!

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