Se fem en Brianza – Carnate

Carnate è un comune della Brianza, situato alle pendici a sinistra del torrente Molgora. A settentrione, ha invece come sfondo la collina di Montevecchia e il San Genesio.

Il nome del comune pare derivare dal latino “Carinus” o “Carnus”, nome di persona che presenta  la radice celtica “karn” che significa pietra. Un’altra versione vuole che il nome derivi da una tribù di Galli Carnuti che avevano occupato la zona sotto la guida di Belloveso, mitico fondatore di Milano.

Carnate e i carmelitani

Affresco Fiammenghino dal libro “Carnate le sue Chiese” di Salvatore Longu

Il primo documento ufficiale in cui compare la relazione dei Carmelitani con Carnate, è una pergamena del 23 maggio 1494, con cui si dichiara l’annessione del Convento Carmelitano di Carnate a quello di Santa Maria del Carmine a Milano. Un decreto del 1769 costrinse però i religiosi al ritorno nei rispettivi conventi; fu in seguito il clero secolare a reggere la parrocchia di Carnate.

La fondazione della prima chiesa nel comune risale al secolo X, dedicata ai Santi Cornelio e Cipriano. L’attuale edificio risale al 1881 e fu costruito a ridosso dell’abside dell’antica chiesa parrocchiale adiacente al convento dei Carmelitani. Restaurata e ampliata ancora nel 1933, è dedicata anche alla Beata Maria Vergine del Carmelo. Sulla volta della cappella ricavata nella parte absidale dell’antica chiesa, sono conservati alcuni affreschi attribuiti a Giovanni Mauro della Rovere, detto Fiammenghino. L’artista, già operante in Milano, fu chiamato a Carnate dal celebre padre Dioniso Banfo. Un documento del 1620 rivela come il Fiammenghino si disse miracolato dalla Madonna del Carmine di Carnate, rimanendo illeso dopo una paurosa caduta da un ponteggio da lui montato, mentre stava decorando. Ancor di più fu lieto di dipingere le pareti. Oggi rimane ancora visibile qualche sua pittura.

Villa Fornari Banfi

Foto da merateonline.it

Nonostante la forte necessità di restauri, la Villa e il suo parco sono il più importante monumento storico-artistico di Carnate. L’edificio era appartenuto a tre ricche famiglie: i fondatori Fornari, i Prinetti, i Banfi. Fu acquistato dal Comune negli anni ’70.

Alcuni locali interni interni della villa presentano soffitti finemente affrescati e camini.

Nel cortile principale, verso il parco, fu collocato un coperchio di sarcofago romano, recuperato durante uno scavo nella vicina Bernareggio.

La costruzione iniziale del 1685 fu ampliata nel 1732, con l’aggiunta di una cappella barocca dedicata a San Probo: la leggenda afferma come nel passato i contadini indirizzassero al Santo suppliche di aiuto nei momenti di siccità.

Il Parco comunale è esteso 55.000 mq circa, ed è ricco di alberi secolari.

Ricorda sempre di controllare con il Comune di Carnate le aperture di questo edificio!

La produzione della seta

Verso la fine dell’Ottocento la principale fonte di reddito di Carnate era la coltivazione dei gelsi per la bachicoltura. I principali produttori di seta locale erano i Banfi. In un edificio annesso la Villa, sono stati conservati i castelli di legno con i graticci e le stufe per mantenere la giusta temperatura negli ambienti, oltreché dei tritafoglia per triturare le foglie dei gelsi per nutrire i bachi. Affinché i bachi producessero buon frutto, i carnatesi, ogni anno, al suono delle campane nella notte di Natale, bagnavano d’acqua i graticci. I Banfi fallirono con la diffusione delle fibre sintetiche.

Il monumento degli Alpini

Foto da mbnews.it

Dal marzo 2017, è visibile il Monumento degli Alpini. È realizzato in marmo Botticino delle valli bresciane, in parte lavorato e in parte grezzo. Sul lato levigato sono stati posti il cappello degli alpini e una targa con il simbolo dell’Associazione Nazionale Alpini. Davanti al monumento, appoggiata su un leggio,è posta la Preghiera dell’Alpino. I materiali utilizzati sono in gran parte stati offerti da artigiani locali al Gruppo Alpini Carnate, che hanno contribuito con la loro manodopera alla realizzazione del monumento. L’intento è stato quello di creare un simbolo a memoria del gruppo stesso, che si mobilita in diverse attività di volontariato nel paese.

Viale dei Giusti

Foto da gariwo.net

Il 24 marzo 2018 è stato inaugurato il Viale dei Giusti e delle Giuste di Carnate per celebrare la prima Giornata dei Giusti dell’Umanità. In questa occasione è stato dedicato un ciliegio a Lea Garofalo, collaboratrice di giustizia uccisa a Monza dalla ‘ndrangheta.

Le altre figure onorate sono Gino Bartali – il campione che salvò gli ebrei; Luz Long – l’atleta tedesco che suggerì la strategia vincente all’avversario di colore Jesse Owens, divenendo così simbolo universale della fratellanza tra i popoli.

Infine non è da dimenticare che Carnate vanta la presenza di un pittore locale, Marco Carnà, le cui opere sono visibili in diversi luoghi della città.

Dove mangiare a Carnate

Antica Trattoria del Borgo

Caratterizzata da un’atmosfera famigliare, offre quotidianamente i migliori piatti della tradizione regionale italiana, con particolare attenzione alla cultura gastronomica Lombarda e Toscana. Ingredienti semplici e leggeri, sempre freschi e naturali, vengono combinati dallo chef Vito Chionna che quotidianamente crea ricette tipiche della cultura italiana.
Sito web:
https://www.anticatrattoriadelborgodicarnate.com/

Apicoltura Zuzzi

Piccola Azienda Agricola, nata dalla passione del bisnonno nel lontano 1975 e portata avanti di generazione in generazione.

Allevare le api è un mestiere a cui ci si appassiona nel tempo sempre più. L’ape attrae l’apicoltore per due motivi fondamentali: la complessità della sua vita sociale e biologica e per l’attitudine a produrre le molteplici risorse naturali quali: miele, polline, propoli, cera e pappa reale.
Sito web:
https://www.apicolturazuzzi.it/


Sono Laura Valleri, guida turistica abilitata in Milano, Monza e Brianza.
Lo scopo del mio lavoro è questo: far sì che le persone possano sapere di più dei luoghi in cui abito, affinché la loro storia, i monumenti, le tradizioni possano continuare ad essere tramandati.
Svolgo servizi di visite guidate da più di 10 anni in italiano, spagnolo e inglese,  per diversi target di clienti.
Al lavoro di guida turistica affianco il progetto di rivelare scritti locali oramai persi e dimenticati nel tempo: promuovo e consiglio la lettura di svariati libri o articoli sul mio territorio.

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