Piemonte da scoprire – La Morra, la Langa del Barolo

La Langa del Barolo, riconosciuta nel 2014 Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, comprende 11 comuni rinomati in tutto il mondo per la produzione del prestigioso vino che deve il proprio nome al paese di Barolo.

Panorama della Langa del Barolo

Tra gli 11 comuni merita sicuramente una visita La Morra, insignita della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.

La Morra è uno dei comuni più popolosi della Langa del Barolo, con più di 2700 abitanti, ed è situato sulla sommità di una collina a 513 mt s.l.m.

Il paese offre monumenti di pregio risalenti ad epoche differenti, che testimoniano la sua importanza e ricchezza ripercorrendone la storia pressoché millenaria, unitamente a scorci paesaggistici di grande bellezza e a piacevoli enoteche, ristoranti e cantine di produttori in cui gustare e degustare i piatti e i vini tipici del territorio.

La Morra

La dominazione romana del territorio in seguito alla fondazione di Alba Pompeia porta ad insediamenti collinari: il primo nucleo abitativo di La Morra era situato presso l’odierna frazione dell’Annunziata. Qui operano in seguito i benedettini e l’etimologia di La Morra deriverebbe dal termine Loci Murrae, che significa “recinto di pecore”, con riferimento al probabile allevamento di questi ovini da parte dei monaci.

Attorno al XII secolo, il paese viene trasferito sul sito attuale e, nel corso del medioevo, La Morra diventa dominio di varie casate, tra cui la famiglia Falletti; nei primi statuti del 1404 viene citato per la prima volta il vitigno Nebbiolo, da cui nascerà nel 1800 il vino Barolo. Nel 1631 La Morra passa sotto il dominio dei Savoia.

Nel Medioevo il paese assume la sua conformazione che ricorda un po’ quella di un ventaglio, e nascono i bei palazzi signorili e le chiese, molte delle quali facenti capo a confraternite.

Inoltre, il paese è protetto da alti Bastioni con porte e torri che però, dal 1700 circa, vengono smantellati.

La scoperta di La Morra può prendere le mosse dall’antico portico del Mercato in piazza Martiri: l’Ala del Mercato risale all’inizio del 1900 e conserva delle pitture murali dell’artista Riccardo Assom sul tema del vino e della vite. Oggi al suo interno è collocato l’Ufficio Turistico, ricco di materiale informativo e di cartine escursionistiche per coloro che desiderano abbinare alla visita del paese una passeggiata tra le vigne. Da qui partono infatti i “Sette sentieri di La Morra” che si collegano al “Sentiero del Barolo” e a quelli dell’Unione dei paesi del Barolo.

Sentieri tra le vigne

Svoltando a destra in Via XX Settembre, si può ammirare sulla sinistra la facciata del Palazzo Falletti con la Cappella della Madonna del Buon Consiglio, risalenti alla metà del 1700. Il Palazzo è oggi proprietà dei Cordero di Montezemolo, e nelle sue cantine venne prodotto il primo Barolo di La Morra.

Cappella della Madonna del Buon Consiglio

Tornando su Via Umberto, si sale verso Piazza Castello: con il naso all’insù si possono ammirare le belle facciate, restaurate con cura, degli edifici che si affacciano sulla via principale e che mostrano decorazioni in mattone a vista e particolari di pregio. Via Umberto era un tempo la via delle botteghe degli artigiani e in parte ha conservato questa vocazione commerciale poiché su di essa si aprono tipici negozi e locali che invitano a curiosare e a una pausa rilassante.

Via Umberto e i suoi negozi

Salendo si incontra sulla sinistra la Chiesa di San Sebastiano, edificata tra il 1700 e il 1708 sui resti dell’antica parrocchiale. La nuova chiesa venne intitolata a San Sebastiano Martire della Confraternita dei Disciplinati Bianchi. In facciata si notano due nicchie che ospitavano affreschi andati perduti. L’interno conserva un altare in stucco con la pala di San Sebastiano. Dopo un accurato restauro, iniziato nel 2008 e conclusosi nel 2017, che ha riportato alla luce i colori originari della facciata, al rifacimento della pavimentazione interna in cotto piemontese, alla pulizia e recupero degli altari in stucco, la chiesa è oggi utilizzata come sede di mostre e convegni.

Chiesa di S. Sebastiano

Di fronte alla Chiesa di San Sebastiano si può imboccare Via Monsignor Grassi dove, poco più avanti sulla sinistra, campeggia l’antico Ospedale Santissimo Crocifisso risalente al 1829, costruito grazie al lascito del notaio Teobaldo Barberis, come ricorda una lapide in facciata. Oggi l’Ospedale è sede di una Casa di Riposo. Poco oltre si ammira Casa Massobrio-Boffa, risalente al XV secolo e con bella finestra ogivale.

Tornando ancora su Via Umberto, si raggiunge infine Piazza Castello che si rivela come una vera e propria sorpresa agli occhi del visitatore. La piazza è stata completamente riqualificata e inaugurata nel dicembre del 2018, offrendo uno spazio arioso, aperto totalmente su un paesaggio che sa di infinito e che permette di ammirare uno dei panorami più spettacolari della Bassa Langa con mezzo Piemonte di fronte ai nostri occhi: le colline del Barolo costellate di borghi, di torri, di vigneti e noccioleti e, sullo sfondo, le colline dell’Alta Langa, del Monferrato e del Roero. Qui siamo ad un’altitudine di 513 mt s.l.m., sulla sommità di una delle colline più alte della Bassa Langa: sulla pavimentazione della piazza sono leggibili i nomi e le direzioni dei paesi che si possono osservare in lontananza.

Diamo ora uno sguardo agli edifici che circondano la piazza: guardando verso il paese, sulla nostra sinistra si trova il Palazzo delle Scuole: qui un tempo si trovava l’antico palazzo dei Falletti costruito sui resti del castello medievale. A inizio del 1700 i Falletti fecero erigere il palazzo in Via XX Settembre e questo fu ceduto a privati, poi abbattuto per fare posto al nuovo edificio scolastico inaugurato a inizio 1900. Di fronte al palazzo si trova il busto in ricordo di Giuseppe Gabetti, che scrisse la Marcia Reale, inno del Regno di Sardegna prima e poi inno nazionale italiano fino al 1946, quando fu sostituito dall’Inno di Mameli. Gabetti concluse la sua esistenza nel 1862 proprio a La Morra, che gli ha dedicato sia il busto sia la banda musicale.

Di fronte ai nostri occhi si erge uno dei simboli del paese, la Torre Campanaria costruita tra il 1709 e il 1711 sui resti del castello medievale distrutto da francesi a metà 1500. La torre è alta 31 mt, ha cinque piani e una cella campanaria accessibile nella bella stagione per ammirare il panorama a 360° gradi. Nel basamento si nota ancora il materiale costruttivo della torre del castello medievale. Sulla destra si trova un edificio neogotico, anch’esso costruito sui resti dell’antico castello, che ha ospitato per decenni un rinomato ristorante e che ora è in attesa di un nuovo futuro.

Lasciando la piazza e svoltando a sinistra in Via Carlo Alberto, si costeggia per un breve tratto il Palazzo delle Scuole: in due nicchie si possono ammirare due dipinti che rappresentano La Morra circondata da vigneti e la sua città gemella, Sulzburg, in Germania meridionale, nella Foresta Nera, in un’altra rinomata zona vitivinicola.

Nelle scuderie dell’antico Palazzo dei Falletti è ospitata la Cantina Comunale di La Morra, fondata nel 1973. Qui è possibile degustare ed acquistare i vini del territorio: Barolo, Nebbiolo, Dolcetto e Barbera di oltre 70 associati e produttori del comune di La Morra. Nelle sue sale vengono spesso ospitate mostre d’arte.

Raggiungiamo ora piazza San Martino su cui si affacciano tre edifici significativi.

La chiesa di San Rocco, costruita tra il 1716 e il 1750 in linee barocche, nata da un ex voto della Confraternita dei Battuti Turchini o Blu come ringraziamento perché La Morra non fu toccata dalla peste. La chiesa è infatti intitolata a San Rocco, protettore della peste, rappresentato nella pala d’altare con la Vergine e sullo sfondo La Morra nel 1700. Oggi l’edificio viene utilizzato come sede di mostre.

Di fronte, si ammira la semplice e lineare facciata del Palazzo Comunale ricostruito a metà del 1700 e rimaneggiato nel corso del 1900. Una lapide ricorda i soldati di La Morra periti nelle due Guerre Mondiali.

Infine, visitiamo la chiesa parrocchiale di San Martino realizzata a fine 1600 su disegno dell’Architetto Ducale alla corte dei Savoia Michelangelo Garove. Seguendo gli insegnamenti di Guarino Guarini, egli progetta una facciata movimentata da colonne, nicchie e cornici che creano effetti e giochi di luce e ombre.

Entrando non si può che rimanere stupiti sia dall’ampiezza dell’edificio, a navata unica con cappelle laterali, sia dalla sua ricchezza: ovunque trionfano dorature e marmi policromi quali il nero assoluto, il bianco di Carrara e il giallo di Siena.

Interno di San Martino

All’altare maggiore campeggia una bella pala del 1715 dell’artista Carlo Aliberti di Canelli con la Madonna e il Bambino e SS. Martino e Crispino. Suo è anche il trionfo di San Martino sulla volta dell’abside, mentre le rappresentazioni della Vita di San Martino sulla volta della navata centrale sono di Luigi Morgari, eseguite a fine 1800.

Da qui o da Piazza Castello si può ancora raggiungere Via Garibaldi, che permette di seguire il corso dei Bastioni medievali abbattuti nel 1700 e ricostruiti in parte tra il 1800-1900.

Gli amanti della buona enogastronomia, ma anche delle camminate, non possono perdere la Mangialonga di La Morra, che si tiene l’ultima domenica di agosto. Nata nel 1986 dalle chiacchierate serali di un gruppo di amici appassionati e impegnati chi nell’ambito vitivinicolo, chi in quello gastronomico, la Mangialonga propone una camminata non competitiva di 4 Km, con partenze scaglionate (data la grande affluenza) tra i vigneti di La Morra con tappe culinarie. Dall’antipasto al dolce, tutte le portate sono accompagnate dai grandi vini del territorio: alcuni esempi delle delizie servite durante le passate edizioni sono i ravioli del plin, bocconcini di vitello al Barolo con polenta, formaggi delle vallate cuneesi e l’immancabile torta alla nocciola. La manifestazione ha raggiunto ormai una tale notorietà che tanti sono coloro che anche dall’estero raggiungono le Langhe per parteciparvi.

La Mangialonga – Foto da mangialonga.com


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Mi chiamo Raffaella, sono guida abilitata per il Basso Piemonte e lavoro principalmente con ospiti stranieri, per lo più di lingua tedesca. I miei tour toccano diversi aspetti: storico-culturale ed enogastronomico, per unire le eccellenze che il Piemonte sa offrire ai suoi visitatori. Amo la mia regione ricca di cittadine piene di arte e di storia; amo la tranquilla bellezza dei paesaggi delle colline del Monferrato e delle Langhe che invitano a rilassanti passeggiate immersi nella natura, nella cultura e nelle tradizioni.
Cerco di trasmettere ai miei ospiti questo amore con passione e professionalità, mostrando attenzione e sensibilità verso le esigenze di ognuno. Insieme scopriremo le sfaccettature più o meno note di un territorio variegato: dai bellissimi scorci panoramici alle prelibatezze gastronomiche, dai prodotti vitivinicoli conosciuti nel mondo ai paesi adagiati sulle colline con le loro curiosità Spero che ne sarete affascinati e che potrete  innamorarvi e appassionarvi al  Piemonte, portando con voi e trasmettendo a chi incontrerete le emozioni e le esperienze provate!

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