L’aquila e dintorni con Carla – Il 6 aprile, anniversario del terremoto

“Alla mia città”

UNA STRADA PER RICORDARE

La città dai palazzi squarciati
è una vasta ecografia domestica.
Vediamo tavoli, divani, vediamo
i quadri appesi ai muri.
Mi piacerebbe che qualcuno di questi palazzi
rimanga leso, offeso, aperto, squarciato.
Non mi piace che tutto sia ricostruito
o demolito, mi piace che resti un segno
dell’oltraggio, mi piace che resti traccia
della ferita.
L’Aquila è bellissima e sarà ancora più bella
se avrà il coraggio di non cancellare
il terremoto, se avrà la forza di tenere dentro
il cuore una strada di rovine, una strada
dove non si commercia e non si vive,
una strada per ricordare che l’attimo terribile
è sempre in agguato
per ognuno di noi, per i nostri cari,
per i luoghi in cui viviamo.

Franco Armino

Prima di raccontarvi della chiesa di Santa Maria del Suffragio voglio ringraziare di cuore Greta che ha accettato la mia proposta di far uscire questo post il 6 aprile anniversario, ahimè, del terremoto di 12 anni fa che alle 3:32 di notte portò morte e devastazione. Non ho più lacrime per ricordare i 309 martiri!

Credo che il modo migliore per tenere vivo il loro sacrificio sia contribuire alla rinascita della città, ognuno a modo suo e io, per rendergli omaggio, vi voglio portare a scoprire la chiesa di Santa Maria del Suffragio popolarmente detta delle Anime Sante, una delle più importanti de L’Aquila che gli aquilani vollero fortemente in memoria dei morti terremoto del 2 febbraio del 1703.

La Chiesa di Santa Maria del Suffragio popolarmente detta delle Anime Sante

Le Anime Sante, come nessun’altra chiesa aquilana, ricorda l’implacabile consuetudine che la città ha con i devastanti terremoti che nel corso della sua storia l’hanno contrassegnata e persino forgiato l’indole resiliente del suo popolo. Il monumento religioso sorge sul lato meridionale della piazza del mercato oggi diventata del Duomo, una delle tre più grandi d’Italia insieme a piazza Navona a Roma e a piazza del campo a Siena.

La chiesa vista da una finestra

La sua costruzione incominciò esattamente 10 anni dopo il sisma, nel 1713 ma il cantiere si aprì solamente nel 1715. Essa fu progettata da uno dei migliori allievi di Carlo Fontana, Carlo Buratti ma poi il progetto passò nelle mani dell’architetto aquilano Giovan Francesco Leomporri e il cantiere fu affidato a delle maestranze lombarde già presenti in città da diverso tempo. La mia città è come l’araba fenice che rinasce dalle sue macerie sempre più bella, e in quell’occasione per costruire questo monumento si decise di rimpiegare il materiale degli edifici crollati a causa dell’evento sismico. La chiesa di Santa Maria del Suffragio fu inaugurata nel 1726 anche se i lavori continuarono ancora all’800.

La facciata fu portata a termine nel 1775 come riportato sul portone. Essa è in stile tardo-barocco ed è di autentica ispirazione borrominiana movimentata da strutture concave e convesse, ritmate da paraste corinzie con edicole e nicchie all’interno delle quali ci sono le statue di San Gregorio e San Sisto, Sant’Antonio da Padova e San Nicola da Tolentino è su due livelli e l’ultimo culmina in una calotta concava cassettonata, raccordata ai lati della chiesa da un coronamento curvilineo, mentre quello inferiore presenta un tondo all’interno del quale è scolpita la Madonna seduta sulle fiamme dell’inferno. Sul portale d’ingresso uno scheletro regge un’iscrizione in latino che dice: IUVETUR MORTUUS NON LACRYMIS, SED PRECIBUS, SUPPLICATIONIBUS, ET ELEMOSINA (ai morti non giovano le lacrime, ma preghiere, suppliche ed elemosine).

La chiesa di Santa Maria del Suffragio e la piazza del Duomo

A completare la bellezza di questa chiesa, nel 1805 fu chiamato il grande Giuseppe Valadier per portare a termine la cupola che già il Buratti aveva progettato, la più bella della città nella sua classica conformazione. La cupola, suo malgrado, è diventata il simbolo della catastrofe del 6 aprile 2009, perché crollò in diretta televisiva.

L’interno è a croce latina. L’altare maggiore fu realizzato da Orazio Antonio Bucci e da Giovanni Pirri mentre il ricco polittico seicentesco in legno dorato, che è stato posizionato sopra di esso, è di Francesco Bedeschini.

Polittico di Francesco Bedescini

Lungo i bracci del corto transetto sono conservati due grandi e preziosi altari marmorei del 1701 che provengono dalla vecchia chiesa del Suffragio che si trovava lì dove oggi c’è un altro gioiello della nostra arte, l’oratorio di San Giuseppe dei Minimi. Lungo i lati laterali si aprono delle piccole nicchie, e poi ci sono due porte che ci introducono in due cappelle, quella di sinistra è sempre chiusa perché custodisce i corpi dei morti del terremoto del 1703 mentre l’altra, oggi, è diventata la cappella della memoria; vi sono state collocate due epigrafi marmoree che riportano i nomi dei 309 martiri del 6 aprile 2009.

Chiesa simbolo di morte e di rinascita, è stata restaurata con l’aiuto dello stato Francese e i lavori sono terminati nel 2015. Ad inaugurarla vennero il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro della cultura francese, ma l’intera cittadinanza volle che davanti al sagrato di questo emblema ci fossero i bambini aquilani nati nel 2009 che con i loro coloratissimi palloncini verdi e neri, i colori comunali che la città ha adottato dopo il 1703, rappresentano oggi più di ieri la voglia di rinascita e di vita della mia amata città.


Ciao, sono Carla, archeologa e guida turistica della regione Abruzzo e della provincia di Roma.
Sono nata a L’Aquila nel 1975 in pieno centro storico, in una delle strade più belle di questa meravigliosa città.  L’Aquila mi ha formato, ha sviluppato il mio gusto per il bello e il piacere di scoprire l’antichità. È proprio questo mio amore che mi ha fatto decidere di diventare archeologa e poi guida turistica prima della regione Abruzzo e poi della provincia di Roma.
Alla mia città, a volte antipatica, a volte madre tenera, a volte respingente come quella notte di 11 anni fa che ha cambiato per sempre la mia vita e quella di tutti gli aquilani, ho promesso che avrei contribuito alla sua rinascita e fedele a questo impegno da quest’estate ho deciso di farla conoscere ai turisti ma soprattutto agli aquilani organizzando,  almeno due volte a settimana, tour di un’ora circa che mi permettono di scoprire ogni giorno la ricchezza non solo storico-artistica ma anche gastronomica.
Che tipi di passeggiate organizzo? Cerco sempre di mostrare palazzi o monumenti difficili da visitare se non si è in compagnia di una guida amante dell’inedito; oltre alle passeggiate cittadine organizzo anche quelle nei dintorni non solo a piedi ma anche in bicicletta perché, da un paio di anni, ho deciso di abbandonare la macchina per i due pedali e io, il mio cagnolino Gerry, e la mia bici Guendalina andiamo ovunque alla ricerca del particolare.

Contatti
Email: levisitedicarla@gmail.com
Cellulare: 3497820922
Sito web: http://www.guidaturisticacarlaciccozzi.it/
Facebook: Guida turistica Carla Ciccozzi

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