“Passiggiammo pe’ Tuledo ”: la via dello struscio napoletano
Siete appena arrivati in città e non vedete l’ora di respirare aria di Napoli? Avete voglia di immergervi nel cuore della napoletanità? Via Toledo è ciò che fa per voi!
Aperta nel XVI secolo per volontà del Viceré Don Pedro de Toledo (da qui il nome), celebrata dai visitatori del Grand Tour e dai testi della canzone napoletana, questa strada è la via dello struscio per eccellenza: il termine indica quel passeggiare un po’ ozioso che i francesi chiamano “flâner”. Tale vocazione si esprime compiutamente nel tratto tra Via Diaz e Piazza Trieste e Trento, pedonalizzato una decina di anni fa.
Ecco 5 cose da non perdere mentre vi godete la passeggiata: pronti? Andiamo!

1. Il crater de luz della Metropolitana Toledo
Il nostro itinerario prende l’avvio da un gioiello contemporaneo: la stazione della metropolitana Toledo. Si tratta di una delle cosiddette Stazioni dell’arte, nate dall’aspirazione di coniugare una mobilità più efficiente con valori estetici e intenti didattici: l’idea è di offrire all’utente un’esperienza di bellezza (l’attesa della metropolitana in un bel posto) e, insieme, un’occasione di conoscenza dell’arte contemporanea. Architetti e artisti di fama internazionale hanno concorso a questo progetto: per la stazione Toledo il catalano Oscar Tusquets Blanca ha ideato un formidabile spaccato della geomorfologia della città.
Dal livello dei binari, dominato dalle tipiche piastrelle per piscina che alludono alle profondità marine, una breve scala mobile conduce al piano superiore: qui l’installazione di Robert Wilson By the sea… you and me, con il movimento delle onde percepibile man mano che percorrerete la galleria, quasi vi trasmetterà la sensazione della salsedine sul viso.
Alla base della seconda scala mobile scoprirete il dettaglio più scenografico: lo spettacolare crater de luz, un profondo pozzo di luce che attraversa per intero la costruzione. Le tessere del mosaico su supporto in lamiera metallica dialogano vivacemente con Relative light, illuminazione artistica con LED Full Colors.
Man mano che salirete, riemergerete dalle profondità marine: dapprima sarete avvolti dalla biancheggiante spuma della cresta dell’onda e poi vi accoglierà il giallo dorato del ventre vulcanico. L’ultimo livello è caratterizzato dal nero, riferimento alla pavimentazione contemporanea, attutito dai due mosaici del sudafricano William Kentridge.
Sarete d’accordo con chi l’ha giudicata una delle stazioni più belle del mondo!



2. Gli ombrelli di Talarico
Pronti a tuffarvi in Via Toledo? Imboccatela e raggiungete il civico 329.
Qui potrete toccare con mano l’eccellenza della manifattura napoletana: dal 1860 infatti la ditta Talarico realizza ombrelli, parasole, ventagli e bastoni da passeggio.
Le vetrine ai lati del portone e nel vestibolo vi mostreranno le pregiate creazioni: un mix di qualità, tradizione e creatività. Ammirate i manici di castagno, bambù, limone di Sorrento e quelli figurati con teste di cani, gatti, pappagalli. Ai soggetti della tradizione si accostano quelli contemporanei: tra gli altri, il corno portafortuna, San Gennaro, Harry Potter e Maradona.
Se volete fare un regalo originale, col servizio “Custom umbrella” potete ordinare un ombrello personalizzato: nella città del sole, l’ombrello diventa un’opera d’arte!



3. Il “Made in Naples” di Napolimania
A proposito di regali originali, camminate un altro minuto per raggiungere il civico 312 e tuffarvi nella fantasiosa genialità di Napolimania. Nata nel 1994 “per una pura forma di goliardico campanilismo” la società intende “tramandare la napoletanità in tutte le sue sfaccettature”.
Questo negozio coloratissimo è il posto giusto per conoscere e apprezzare l’ironia e l’autoironia napoletana: frasi, detti e modi di dire caratterizzano e valorizzano le innumerevoli creazioni. Perdetevi tra tutine per “scugnizzi”, t-shirt con la sagoma di Totò, tazzine con vedute del golfo, calamite con Pino Daniele e Massimo Troisi. Mille oggetti che, senza prendersi troppo sul serio, celebrano seriamente l’orgoglio partenopeo.



4. Il cortile coperto di Palazzo Zevallos
Continuate a godervi lo struscio, avanzando tra prestigiosi palazzi nobiliari, vetrine illuminate e imponenti sedi bancarie. Al numero 185 troverete Palazzo Zevallos Colonna di Stigliano, una delle Gallerie d’Italia, il polo museale e culturale di Intesa Sanpaolo.
Superate il solenne portale in marmo e piperno del ‘600 e accomodatevi nel magnifico salone: si tratta dell’antico cortile del palazzo, coperto negli anni ‘20 del Novecento da un ampio lucernario. Resterete a bocca aperta di fronte agli eleganti vetri policromi con decorazioni in stile floreale, i marmi rilucenti e le balaustre sinuose: una vera meraviglia!



5. La sfogliatella di Pintauro
A questo punto, probabilmente, vi sarà venuta fame: al civico 275 troverete pane per i vostri denti.
La goduria inizia prima ancora di entrare nel tempio della sfogliatella. Di fronte alla storica struttura, in marmo bianco e grigio, le vostre narici saranno immediatamente conquistate da una deliziosa fragranza di zucchero, canditi e aromi speziati. Accomodatevi all’interno di questo piccolissimo locale dal sapore antico, con le pareti di marmo su cui campeggia trionfale la scritta: “Qui nel 1785 nacque la sfogliatella”.
A Napoli Pintauro è una vera istituzione: uno di quei nomi scolpiti per sempre negli annali della città. Capirete il perché nel momento in cui i vostri denti affonderanno nelle croccanti pieghe di pastasfoglia. Quando udirete la calda morbidezza di quel canto melodioso, quando incontrerete l’umida dolcezza dei canditi che si sublimano nella ricotta e nella cannella, allora sarà tutto chiaro…



Che altro aggiungere? Buon appetito!
PAOLA ARTIZZU
Laureata in Conservazione dei Beni Culturali, specializzata in Architettura Medievale, opero da 15 anni nell’ambito della divulgazione del patrimonio storico-artistico, archeologico e architettonico.
Collaboro con agenzie e tour operator nazionali e internazionali, curo la progettazione di itinerari tematici e negli ultimi anni mi sono concentrata sul segmento dei viaggiatori individuali: piccoli gruppi, coppie, famiglie.
Conduco visite guidate nei siti più noti della Campania: Napoli, Pompei, Ercolano, Caserta, Capri, Costiera Amalfitana, Salerno e Paestum, in lingua italiana, francese, inglese e spagnola.
Ho un interesse particolare per la legislazione del Turismo e dei BBCC e ho ricoperto il ruolo di Segretario Nazionale dell’Associazione GTI-Guide Turistiche Italiane”.
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