A Roma ci sono un’infinità di piccole e grandi chiese, Basiliche Maggiori, quelle cosiddette Minori (a seconda del Titolo) ed alcune perfino sconsacrate, che fanno parte, tutte, del paesaggio peculiare di Roma: centro del mondo Cristiano Cattolico.
La maggior parte di esse merita assolutamente di essere visitata, ma si sa che anche per una romana/o “de Roma” visitarle tutte risulta un’ardua impresa; proverò ad incuriosirvi su alcune e mi auguro proprio di riuscirci, così quando sarà finalmente possibile viaggiare liberamente (speriamo tutti presto), potremo di nuovo dedicarci di persona all’arte e alla cultura, includendole tra le varie mete da visitare. Sono dei preziosi scrigni che custodiscono opere scultoree e pittoriche, capolavori d’arte di inestimabile, ineguagliabile bellezza ed originalità, commissionate dai Papi a geniali artisti e loro migliori maestranze attraverso i secoli per enfatizzarne sempre di più lo splendore ed avvicinare così il popolo a Dio attraverso l’arte e lasciare al mondo occidentale ed orientale una preziosa eredità.

A Roma, sono molte le chiese dedicate a Gesù, alla Madonna, al culto dei Santi e dei Martiri, sono molto suggestive soprattutto le chiese paleocristiane o quelle di stile bizantino, nonché quelle in stile romanico gotico e rinascimentale.
Le chiese, a Roma, sono sempre lì, rassicuranti ed accoglienti; non aprono le porte solo ai conoscenti, ai simpatici e agli amici, ma proprio a tutti: bisogna solo rispettare gli orari di apertura e di chiusura. Non appena si entra al loro interno, generalmente c’è pace, silenzio: e, in punta di piedi, a volte, si evita di disturbare la felicità della celebrazione del matrimonio o l’intimità di un funerale. Comunque (e in tutti i casi), entrando in questi luoghi di intrinseca storia e bellezza, si lascia il rumore del traffico fuori e, a Roma, ce n’è, come in tutte le grandi città. Questo è stato da sempre il contrasto tra pace e grande caos che caratterizza questa bellissima città che, in verità, da secoli regala ai suoi abitanti e ai tanti visitatori luoghi remoti e romantici, pieni di verde e di fontanelle con dell’acqua limpida e fresca, i famosi “nasoni”; dove fare una semplice passeggiata significa rigenerarsi, assaporare e partecipare direttamente alla sua grandiosa ed eterna storia, passeggiando nei luoghi della storia di Roma, come l’area archeologica del Colosseo, il Foro Romano Palatino, il Pincio, Villa Borghese, il colle del Gianicolo, la Garbatella, il colle Aventino e poi le innumerevoli chiese; all’interno di esse, soprattutto quelle antiche, si rimane stupiti ed incantati da tutta una serie di dettagli che fanno emozionare. I loro spazi piccoli o grandi che siano, raccolti in un’unica o più navate suddivise da colonne per lo più originali, mostrano i loro meravigliosi soffitti, le loro volte abbondantemente decorate che sembrano fantastici cieli osannanti il sole, le nuvole le stelle gli uccelli tutte le creature e tutto il creato, la narrazione simbolica con al centro tutti i personaggi raccontati in episodi della loro vita, che hanno reso tutto ciò possibile.
Che dire, poi, dei graziosi puttini in stucco che, catturando il nostro sguardo, ci conducono dolcemente verso l’altare, dove ci attendono altri capolavori che alimentano il nostro stupore. Guardando dritto, in alto, scopriamo delle meravigliose cupole tutt’intorno affrescate a varie altezze, anche da capogiro (Basilica di San Pietro), con prospettive che ci catapultano in mondi fantastici e ci estraniano dal mondo terreno per la loro bellezza. Miriadi di cappelle, finemente decorate con opere di eccellenti artisti, un tempo di proprietà di questo o di quel Papa, di vescovi, di nobili e loro famiglie, erano utilizzate anche come luoghi tumulativi privilegiati dei loro cari (come in Santa Maria del Popolo e in molte altre chiese di cui più avanti vi parlerò) ai meravigliosi e straordinari catini absidali, ricoperti di lucenti mosaici dai colori accesi e vividi; tessere che vanno dal giallo oro al turchese/blu e al rosso rubino ed amaranto; alcuni originali che resistono miracolosamente all’usura del tempo; altri restaurati da mani esperte, attente, precise e amorevoli, grandi finestre dai colori variopinti di vetro o di alabastro o anche piccole finestrelle semplici, la cui luce filtra in modo tale da dare ancora più risalto ai quadri, alle statue, agli affreschi, alle canne degli organi rendendoli più luminosi; mentre all’esterno, a sentinella, svettano i variegati campanili che caratterizzano le varie chiese, alcuni restaurati e modificati in vari stili che delineano e segnalano le epoche in cui vennero eseguiti, a volte invece sono proprio quelli originali, così unici che presentano graziose bifore o trifore (finestrelle posizionate lungo l’altezza, caratterizzate da due o tre spazi separati da colonnine bianche), da dove appaiono semi visibili le campane pronte a scandire con il loro suono mezzogiorno. Ben comprenderete, data la moltitudine di chiese a Roma, che i campanili non suonavano mai in sintonia; alcune 5 minuti prima, altre 5 o più minuti dopo. Insomma, un gran caos. Da qui l’esigenza di Papa Pio IX nell’istituire un unico segnale atto a scandire a Roma le 12 in punto; ogni giorno dal 1846, che ci sia il vento, la neve (evento raro a Roma), il sole, un colpo di cannone (posizionato, da allora, in vari luoghi di Roma e, finalmente, dal 1904, sul colle del Gianicolo, sotto la statua di Garibaldi), ogni giorno, dà il via a tutte le campane delle chiese di Roma, spara un colpo a salve e segna mezzogiorno. È un rito inamovibile, quasi un dogma; vi si assiste gratis e rappresenta un’esperienza incredibile e indimenticabile, veramente da provare di persona (anche perché dal colle del Gianicolo si ha una straordinaria incredibile rilassante e romantica vista su Roma, come poche al mondo).
Alcune chiese sono state ampliate, rafforzate, restaurate dopo i terremoti e l’usura del tempo per volere dei Papi che si succedevano e che se ne prendevano cura attraverso i secoli; ora, sono tutte sotto la giurisdizione e la conservazione dello Stato Vaticano (solamente cinque chiese cattoliche a Roma non appartengono allo Stato Vaticano, ma allo stato francese, una delle quali è Trinità dei Monti, la chiesa bianca alla fine della scalinata di Piazza di Spagna). Alcune chiese sono state inglobate sopra quelle di epoche precedenti, che ospitavano un tempo lontano templi pagani o aree destinate ad altri usi durante il glorioso passato di Roma, ridisegnate sapientemente con validi interventi di attento restauro che testimoniano l’interessante passaggio storico dal paganesimo al cristianesimo senza comprometterne troppo l’originalità. Gli interventi di restauro furono attuati su richieste dei Papi nei vari periodi storici; alcune, le chiese più antiche, furono costruite fino a 7 metri più in basso rispetto al piano di calpestio di quelle attuali. Queste chiese sono ancora oggi visitabili: si coglie, con stupore ed ammirazione, lo sviluppo della trasformazione eseguita, a oggi ben visibile e rappresentata da alcuni esempi cardine, quali la Chiesa di San Clemente, SS Cosma e Damiano (solo per citarne due di indicibile bellezza ed importanza).

Tra le più importanti e grandi chiese figurano le quattro Basiliche Papali, le prime ad essere costruite nel mondo Cristiano; chiamate così perché hanno un altare dove solo il Papa può celebrare la Santa Messa. Le Basiliche Papali sono: la Basilica di San Giovanni in Laterano, la Basilica di San Pietro, la Basilica di San Paolo Fuori le Mura e la Basilica di Santa Maria Maggiore.
Vi sarete chiesti: perché proprio a Roma? Quando furono costruite tutte le chiese in ordine di tempo? Qual è il nesso tra il Cristianesimo e Roma, visto che Gesù non venne mai a Roma?
La risposta ai quesiti è molto semplice, basta riflettere e ripercorrere in ordine cronologico i fatti storici e le fonti storiche che abbiamo studiato da sempre: Gesù nacque a Roma? La risposta è no. Venne mai in visita a Roma? La risposta è, ancora, no. Non è un personale pensiero, lo dicono le fonti storiche; e, allora, dov’è il nesso?
Esaminiamo insieme i periodi salienti del Cristianesimo e capiremo molto bene lo sviluppo e il motivo dell’esistenza di così tante chiese a Roma.
Ricordate, Gesù nacque a Betlemme (villaggio presso Gerusalemme), che ai giorni nostri chiamiamo Palestina/Israele ma a quel tempo si chiamava Giudea/Galilea ed era una terra conquistata dai romani, era una delle Provincie Romane e quindi faceva parte dell’Impero romano. Ecco quindi il nesso: la Galilea, anche se molto lontana da Roma, era sotto il potere di Roma. Ricordate chi era l’Imperatore quando nacque Gesù? Cesare Ottaviano Augusto, primo Imperatore di Roma viveva nelle fantastiche e sfarzose Domus (palazzi imperiali) sul colle Palatino. E, ancora, chi rappresentava il potere di Roma in Galilea? Il governatore Quirinio, nell’anno del censimento, del cosiddetto “Anno 0” (2021 anni fa), ossia dal momento in cui contiamo il nostro calendario.
Dopo circa 33 anni (sempre secondo le fonti), circa 1988 anni fa, Gesù morì sulla croce a Gerusalemme, sotto il secondo Imperatore di Roma: Tiberio, a quel tempo in Galilea, era stato inviato il governatore Ponzio Pilato, che rappresentava e curava gli interessi per Roma: condannarono a morte Gesù, perché ritenuto da molti influenti cittadini e una parte del popolo un nemico del sistema, nemico di Roma e, di conseguenza, dell’intero Impero Romano. Gesù e i suoi seguaci (piccola cerchia di Apostoli e Discepoli) erano ritenuti pericolosi e Lui stesso un carismatico sobillatore, che riuniva folle e si proclamava il figlio di Dio, a capo di una piccola comunità ma molto fervida; il Suo pensiero infastidiva l’imperatore, il governatore, i sacerdoti del Tempio di Gerusalemme, i nobili del posto, che difendevano i compromessi con Roma. Gesù, invece, predicava ai poveri la giustizia, la carità. È nota una sua frase ricorrente: “gli ultimi saranno i primi”. Chiamando a sé molte folle e per tutti coloro contrari, disturbava l’ordine stabilito da Roma.
Per evitare che avesse successo e si ingrandissero le fila dei seguaci che andavano via via infoltendosi, pensarono di fermarlo e, come sappiamo, lo condannarono a morte sulla croce, anche se non avevano chiaramente validi motivi per farlo fino in fondo e qui, ricordiamo qualche timido tentativo del governatore della Giudea, Ponzio Pilato che rimandò al popolo dei Giudei la decisione finale. Mi permetto di aggiungere una mia riflessione personale: in quanto al successo Gesù ne ebbe in seguito nonostante il loro tentativo di fermarlo; per i credenti, tre giorni dopo la sua morte e la deposizione del Suo corpo nella tomba resuscitò e noi lo celebriamo, ogni anno con la Pasqua, da circa 1988 anni. Cosa successe dopo la sua morte e resurrezione? Tra gli Apostoli più vicini a Gesù in vita, in Galilea ricordiamo Pietro, il primo Apostolo di Gesù che arrivò a Roma nel 64 dopo la Sua nascita, mettendo in pericolo la sua vita per convertire gli animi di coloro che incontrava lungo il suo cammino, come del resto gli aveva detto di fare Gesù e fondare la chiesa che avrebbe accolto in seguito una grande comunità. Siamo dunque nel 64 d. c. quando Pietro, giunse a Roma, centro dell’Impero Romano “Caput Mundi” e anche il centro e a capo del mondo conosciuto in quel momento; tutte le vie conducevano a Roma e Pietro nel suo pellegrinare era proprio diretto a Roma (Omnes viae Romam ducunt- tutte le vie conducono a Roma, detto ancora oggi in uso); fu arrestato e condannato a morire sulla croce sul colle Vaticano, sotto l’Impero di Nerone, (64 d.C. ), ritenuto un convinto cristiano il più vicino a Gesù, rappresentava una vera minaccia in grado di avere un seguito e di ampliare così le fila dei seguaci di Cristo che, anche a Roma, cominciavano ad essere un discreto numero, però per condannarlo ci sarebbe voluto un buon motivo, una vera scusa per arrestarlo, venne così accusato, ingiustamente, dall’Imperatore Nerone, tra coloro sospettati di aver causato il famoso incendio di Roma (scoppiato nel 64 d.C.), Pietro non era a conoscenza di un altro Personaggio, che anche lui cristiano e anche lui appena giunto a Roma da Gerusalemme stesse per affrontare la sua stessa sorte: era Paolo che però non aveva mai incontrato di persona Gesù in Galilea nonostante vivesse nell’area a quel tempo, infatti non compare tra i 12 Apostoli, anzi era un oppositore e persecutore dei cristiani: secondo le fonti storiche Saulo di Tarso era il suo vero nome, il ricco mercante di stoffe, il vero nome di Paolo prima della sua conversione, che partecipò attivamente alla morte per lancio di pietre (lapidazione) di Santo Stefano a Gerusalemme, Discepolo di Gesù, che è considerato il primo martire della storia dopo Gesù e che noi ricordiamo e festeggiamo il giorno dopo Natale. Ecco chi festeggiamo il giorno dopo Natale: Santo Stefano per questo motivo e non solo per continuare a gustare con i nostri cari gli squisiti cibi di Natale. Quando anche Paolo giunse a Roma, nel 64 d.C. non era più il persecutore dei cristiani, si convertì sulla via di Damasco, e dopo l’episodio della luce che lo accecò all’improvviso, facendolo cadere da cavallo, sentì contemporaneamente la voce del Signore che gli disse: Saulo perché mi perseguiti? Sappiamo come andò, (dalle fonti), (famose e drammatiche sono le tele originali del Caravaggio che ricordano gli episodi dei due Santi martirizzati sotto l’Impero di Nerone): la Crocefissione di San Pietro e la Conversione di San Paolo che sono esposte nella Cappella Contarini nella Chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma. Paolo, dopo l’accaduto per qualche giorno non riuscì più a vedere (e qui l’allegoria: diventò cieco perché non era credente) dopo aver riflettuto, si convertì e riacquistò la vista, cambiò anche il nome da Saulo a Paolo, come fosse una nuova persona e da allora cominciò a diffondere la parola di Gesù a tutti quelli che incontrava ma giunto a Roma, nel 64 d.C. fu arrestato ingiustamente proprio come Pietro e accusato dello stesso reato: di aver appiccato il fuoco che bruciò Roma per 5 giorni causando tanti morti e molti danni.
Ad oggi non sono state ancora appurate le vere cause di quel famoso incendio (Roma 64 d.C.), molto probabilmente non fu di origine dolosa ma naturale, gli storici pensano che sia stato causato da una folata di vento e le povere case di legno della Suburra, la zona più povera di Roma in quel tempo, bruciarono velocemente e per 5 giorni Roma fu rasa al suolo. Giunta per Pietro l’esecuzione della condanna a morte per crocifissione sul colle Vaticano, nell’area dove a quel tempo c’era il Circo di Nerone, Pietro disse di voler essere posto in croce a testa in giù perché riteneva di valere meno di Gesù e fu accontentato; Paolo invece, fu condannato alla decapitazione in una zona a sud di Roma, chiamata “Tre Fontane” zona EUR, anche mèta di Pellegrinaggio. Noi crediamo che il corpo di Pietro si trovi sotto la grande Basilica di San Pietro in Vaticano, nelle grotte Vaticane, dove sono sepolti tutti Papi dopo di lui; San Pietro è considerato il primo Papa, a capo della prima Comunità cristiana; quando fu rimosso dalla croce il suo corpo fu preziosamente preservato, custodito e nascosto dai seguaci di Cristo fino a quando fu traslato da vari luoghi segreti, che solo la comunità cristiana conosceva, per evitare che fosse profanato e, quasi 3 secoli dopo la sua morte, fu posto dove tutto il mondo cristiano cattolico si reca per il suo culto e cioè sotto la Basilica di San Pietro, a lui dedicata e costruita subito dopo che l’Imperatore Costantino liberò i cristiani dalle persecuzioni con l’Editto di Milano (313 d.C. ), volle edificare una piccola chiesa laddove Pietro pagò con la vita la sua missione Divina, sul colle Vaticano, dove tutti i cristiani poterono andare liberamente a venerare il loro Santo.
Ecco perché è così importante visitare la Basilica di San Pietro in Vaticano, non solo per ammirare la bellissima Pietà di Michelangelo e i tantissimi altri inestimabili capolavori, inclusi i Musei Vaticani, ma perché al di sotto c’è la tomba con i resti umani di Pietro, considerato il primo Papa, dove poi tutti gli altri Papi vennero sepolti. Per visitare la Tomba è necessaria una speciale prenotazione. All’inizio era una piccola semplice chiesa voluta da Costantino, che diventò attraverso i secoli una grande Basilica, quella di oggi, restaurata e ampliata fino a diventare solenne, imponente, maestosa, restaurata nei secoli per volere dei Papi, impreziosita con opere dei più grandi artisti per rendere onore al culto di San Pietro crocefisso in quell’area che a quel tempo (64 d.C.) era occupata dal Circo di Nerone. Recarsi nella Basilica di San Pietro è considerato un importante pellegrinaggio da parte di visitatori di tutto il mondo ed è una forte emozione da non perdere. Anche all’altro Martire: San Paolo, Costantino dopo l’Editto di Milano (313 d.C.), volle altrettanto dedicare una chiesa: la Basilica di San Paolo Fuori le Mura, che fu costruita nell’area limitrofa dove avvenne la sua decapitazione e dove sotto e visibile ai fedeli giace il sarcofago con dentro il suo corpo; la chiesa voluta da Costantino, all’inizio era piccola e costruita per ricordare il martirio subìto da Paolo e dove i cristiani potevano andare a pregare liberamente sulla sua tomba.

Attraverso i secoli, dopo molti restauri ed ampliamenti voluti dai Papi, diventò, come accadde per la Basilica di San Pietro, una bellissima e grande Basilica, dove si possono ammirare importanti opere d’arte di indicibile bellezza, è molto interessante e coinvolgente visitarla, fa parte insieme alla Basilica di San Pietro di un pellegrinaggio da fare almeno una volta nella vita. I Santi Pietro e Paolo sono anche i Santi Protettori di Roma e si festeggiano il 29 di Giugno. Se è vero che l’Imperatore Costantino liberò i cristiani dalle atroci persecuzioni perpetuate in diversi modi contro i cristiani per almeno i primi tre secoli dopo la nascita di Gesù, con il suo famoso Editto di Milano (313 d.C.), quale fu allora la prima chiesa costruita in assoluto in tutto l’Impero Romano?
La prima e la più importante Chiesa di tutto il mondo Cattolico in assoluto è: la Basilica di San Giovanni in Laterano, chiamata la Madre e Capo di tutte le chiese cristiano cattoliche di Roma e del mondo: anche detta Arcibasilica Maggiore e la Cattedrale della Diocesi di Roma. Fu la prima chiesa ad essere costruita, consacrata intorno al 324 d.C., su uno dei terreni di proprietà di Fausta la moglie dell’Imperatore Costantino, circa 1708 anni fa; (non ve lo aspettavate vero? da sempre avete creduto che si trattasse della Basilica di San Pietro, che fu la seconda invece ad essere costruita, nonostante sia la più grande delle 4 Basiliche Papali, situata dentro lo stato Vaticano (istituito nel 1929).

Successivamente, coeva a San Pietro, cioè costruita qualche anno dopo fu la Basilica di San Paolo Fuori le Mura (Terza), dell’importanza delle due Basiliche abbiamo parlato ampliamente prima, ed infine l’ultima e la quarta Basilica costruita dopo che l’Imperatore Costantino liberò i cristiani fu Santa Maria Maggiore, (435 d.C.) dedicata alla Madonna.

Vi invito caldamente a visitare tutte e 4 le Basiliche Papali, perché ognuna vi regalerà un particolare confortevole abbraccio, un profondo e sublime stato di appartenenza: un’esperienza unica e fondamentale che vi invito a considerare quando possibile perché incuriosisce ogni visitatore cristiano cattolico e non, sia per capire lo sviluppo del Cristianesimo nei secoli attraverso l’arte, che sono sicura, vorrete approfondire dopo averle visitate, sia per provare di persona delle forti emozioni difronte a capolavori che tutto il mondo riconosce come perfezione e unicità sia nelle forme che nei contenuti, opere sublimi e coinvolgenti che conducono l’animo verso il bello e l’infinito, che fanno riflettere e che nutrono la nostra anima e coscienza e ampliano la nostra conoscenza.

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Sono Donatella, abito a Roma e sono un accompagnatore turistico abilitata lingua italiana e inglese.
Durante questi anni di attività nel turismo al quale mi dedico con molto piacere, ho sperimentato che ogni volta che si visita una nuova destinazione si scoprono tantissime emozionanti novità e, spesso, specialmente se il luogo ci è piaciuto particolarmente, la volontà di farvi ritorno per scoprire sempre di più.
Essere curiosi stimola la nostra voglia di conoscenza e alimenta la nostra immaginazione (leggenda o realtà?), in particolare quando si visita una città come Roma. L’importante è iniziare questo percorso: il resto viene da sé!