I gemelli del Fiume Lao
Tante sono state le dominazioni che si sono succedute in Calabria. Il territorio di cui vi racconterò oggi è fiero testimone dell’antica presenza Longobarda nelle terre del sud, in un luogo al confine tra quello che
era il dominio che si estendeva nei territori del Pollino di questa popolazione “barbara”, e l’adiacente zona sotto il controllo dell’Impero Bizantino. Proprio qui i Longobardi decisero di istituire la sede di uno dei loro Gastaldati, nella Valle del Lao, il Castrum Layni. Punto di controllo e comunicazione tra la costa tirrenica e l’entroterra fino alla fascia ionica.

I Longobardi decisero di fortificare un colle, conosciuto oggi come Colle di San Teodoro, stesso nome della chiesa dedicata al santo protettore, edificando oltre alle mura difensive un castello che avrebbe resistito a diversi assedi ma non al tempo e all’incuria dell’uomo. Diventando nel tempo, sede del cimitero cittadino. Ad oggi risulta visibile solo uno dei bastioni imponenti che vennero eretti, e parte del perimetro circostante. Al di sotto del castello si sviluppò invece la cittadina che discendendo dal colle poteva godere di un importante panorama sulla valle del Mercure – Lao, e fungere da strategico punto di controllo. Il tempo fece decadere i Longobardi e il conseguente ruolo principale della località; la popolazione ormai stanziata nel territorio, rimase a dare vita al borgo di quello che avrebbe preso il nome di Laino Castello.
In alto a destra il Bastione del castrum Torre campanaria della Chiesa di San Teodoro
Lo sviluppo di Laino Castello, e della presenza dei monaci della famosa e importante Eparchia del Mercurion, che tanto si era diffusa proprio in questi luoghi tra il X e l’XI secolo d.C., contribuirono alla formazione del secondo centro abitato posto a pochi metri dal corso del Fiume Mercure – Lao: Laino Borgo, differenziandosi così rispetto al primo. Diversi ovviamente erano i collegamenti tra le due località che costituivano importanti scambi commerciali e amministrativi.



Il destino di queste due località fu tuttavia molto differente. Nel 1960 a causa di problemi di dissesto idrogeologico, l’abitato di Laino Castello venne dichiarato inagibile e “da trasferire in altro luogo”, inaugurando un lento ed inesorabile declino del paese. Nel 1982 un terremoto segnò definitivamente la fine del borgo: gli ultimi abitanti rimasti si trasferirono sul pianoro poco distante dove nel frattempo si era spostata il resto della popolazione; area dove oggi sorge il nuovo centro di Laino Castello. Il centro storico, ferito e colpito dalle calamità naturali, rimase lì, testimone di una gloria e una vitalità antica. Le case, i palazzi nobiliari, le chiese andarono incontro a disfacimento, trasformandosi in un vero borgo fantasma.



Dettagli del borgo abbandonato di Laino Castello
L’istituzione del Parco Nazionale del Pollino e la volontà del territorio ha permesso ad oggi, di progettare e sviluppare insieme alle comunità locali la possibilità di recuperare questo stupendo e caratteristico centro urbano fermo nel tempo. Oggi con la messa in sicurezza della parte alta, è diventato un centro di ospitalità diffusa, e meta turistica tra le più interessanti e panoramiche della Valle del Mercure. Da borgo fantasma a fulcro di attività sociali, turistiche e culturali. Tra le più caratteristiche da segnalare sono le manifestazioni durante il periodo natalizio che vedono il centro storico di Laino Castello, diventare un presepe vivente particolarmente suggestivo, per i luoghi e le ambientazioni che si attraversano passeggiando tra le stradine e i vecchi edifici del paese, tra botteghe, officine, e buon cibo tradizionale locale.
Il paese di Laino Borgo è invece diventato la capitale del rafting e del kayak del meridione d’Italia. La valorizzazione del fiume Lao per la pratica di questi sport adrenalinici e appassionanti, svolti in sicurezza dalle associazioni locali, hanno favorito la diffusione di diversi centri per la loro pratica: unico modo per poter osservare dall’interno le meravigliose Gole del Lao, uno dei siti Patrimonio UNESCO del Pollino Global Geopark. In tal modo Laino Borgo si è mantenuto paese vitale e accogliente con i tanti turisti che ogni anno raggiungono i suoi territori per visitare e vivere esperienze uniche. Nel piccolo borgo, occupa la piazza principale la Chiesa del Santo Spirito, di origine medievale, ricostruita nella prima metà del ‘700 con la costruzione della cupola di base ottagonale di inizio ‘800 affrescata dal pittore mormannese Francesco Bloise.


Facciata e cupola della Chiesa del Santo Spirito
Altra pregevole caratteristica urbana di Laino Borgo è la ricchezza e presenza dei tanti portali lapidei che abbelliscono e rendevano ancor più prestigio alle famiglie nobiliari e ricche del paese. Ognuno, sapientemente modellato da artigiani locali, noti in tutto il circondario, con in evidenza in alto al centro lo stemma della famiglia di appartenenza. Anche questo era un modo per ostentare la propria ricchezza e affermare il proprio potere con capolavori artigiani tanto più affinati quanto maggiore era la possibilità economica della famiglia proprietaria. Via Roma, la strada che conduce sul ponte in ferro sul fiume Lao, è il luogo perfetto dove ammirare tanti di questi caratteristici elementi.



Stemmi delle famiglie di Laino
Quasi per chiudere il cerchio che lega i due centri, qui a Laino Borgo si svolge un’altra importantissima manifestazione nel periodo pasquale che vede protagonisti tutti gli abitanti ognuno con un suo ruolo logistico o artistico: la Giudaica, una rappresentazione della Passione di Cristo, che da secoli è momento di appartenenza forte e concreto della popolazione.
Laino Castello e Laino Borgo, i paesi gemelli del Lao, sono luoghi semplici ma ricchi di storia e carichi della presenza più che millenaria dell’uomo, in un luogo dalle bellezze naturali non paragonabili ad altre in tutto il territorio del Pollino.
Tra una visita e l’altra vi consiglio di degustare i famosi prodotti locali in due eccellenti agriturismi che si trovano l’uno a Laino Castello, Agriturismo “La Quiete del Vecchio Pino” (http://laquietedelvecchiopino.it) “un’occasione per incontrare concretamente la cucina tradizionale di qualità, contaminata dall’apporto stagionale di cacciagione e frutti spontanei”, e l’altro a Laino Borgo, Agriturismo “Al Verneto” (https://www.alverneto.it) con le loro ricette dei “sapori e saperi delle tradizioni contadine, tramandate sapientemente da propri nonni”.
Tanti i piccoli itinerari che permettono di esplorare gli angoli nascosti tra storia e natura di questi centri al confine tra l’entroterra e la costa tirrenica. Appena possibile vieni a visitare questi luoghi con me, e ammirare le loro meraviglie: contattami subito. Ti racconterò le loro tante altre caratteristiche naturalistiche e storiche. Ti aspetto!
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Ciao, sono Andrea. Vivo nell’area protetta più grande d’Italia: il Parco Nazionale del Pollino, tra Calabria e Basilicata. E proprio qui, amante della mia stupenda e controversa terra, sono diventato prima Guida ufficiale del Parco (2013), e poi Guida Turistica abilitata (2019). Ho intrapreso questa strada con passione e voglia di fare perché credo nel valore di questo territorio che ha conservato luoghi ricchi di arte, storia e natura davvero unici.
Ti aspetto per visitarli insieme!