Sicilia, culla e crogiolo di Popoli che nei Secoli hanno lasciato una eredità che se ben valutata, potrebbe dare benessere e onore!
Tra gli aspetti storici che ci hanno lasciato in eredità è anche la passione per le auto e per le gare automobilistiche.
I Florio si inventarono, agli inizi del XX Sec. la “Targa Florio”. La più antica corsa automobilistica su strada.

Vi chiederete legittimamente cosa ha a che fare Nicosia sui Monti Erei, con la Targa Florio vista che la stessa, fin dalla notte dei tempi, si è sempre disputata su tre tracciati “Circuito piccolo, Circuito Medio e Circuito Grande” compresi nel comprensorio delle Madonie.
Ebbene all’epoca le gare automobilistiche, erano argomento delle Famiglie Nobili Siciliane e tra queste anche la Famiglia La Motta di Salinella con “Stefano La Motta”.
Quando la Targa Florio si cominciò a trasformare in Giro di Sicilia e siamo immediatamente dopo la fine della seconda guerra mondiale, il Barone Stefano La Motta – Nicosiano, avendo la passione per i motori e la disponibilità economica, comincio ad entrare nel mondo delle corse automobilistiche.
Dopo pochi anni nel giro di Sicilia e del 1951 e precisamente il primo di Aprile, a bordo di una ALFA ROMEO 1900 contrassegnata dal numero 222 in dinamiche che solo la strada potrebbe testimoniare, a Priolo Gargallo, un incidente autonomo, spezzò la vita al Barone ed al Suo Amico meccanico navigatore Ciccio Faracco!

FRANCESCO LA GRECA
In quella Terra di mezzo dove l’Autoctono guarda e valuta tutto con indifferenza e superficialità, badando solo alla sopravvivere dell’oggi magari appeso a quei fili invisibili del “Burattinaio” di turno, ignaro che la Terra che calpesta quotidianamente, nella quale tra i due epici momenti dell’Alba e del Tramonto tanto si è perso.
Ecco è lì in mezzo che sono nato ed avendo avuto la fortuna di prendere coscienza del fatto che tra Alba e Tramonto, fantastici unici, c’è tanto tempo andato e che non torna.
Allora mi occupo primariamente di cercare di far vedere, a Persone un po’ più attente e curiose, tutto ciò che l’Indigeno, si lascia scorrere sulla propria esistenza.
Sono autonoleggiatore di nascita che a piccoli passi ha sempre cercato di promuovere l’entroterra siciliano.
Entroterra racchiuso dall’estremo Appennino Siculo, tra Nebrodi e Madonie. Ricchissimo di ogni sorta d’interesse naturalistico, storico, paesaggistico e culinario.
Luoghi dove hanno visto lungo i “Potenti” di un tempo (saraceni – normanni – svevi).
Luoghi ove l’Eredità lasciata dai Potenti di un tempo, Brama visibilità e fama.