Veneto delle meraviglie – Asolo (TV) e le Tre Regine

Passeggiata nella Perla della marca trevigiana

Quando si sale dal Forestuzzo e si passa la Porta Loreggia, si ha l’impressione di essere sul punto di entrare in un altro mondo, un mondo dove tutto si è fermato. Un mondo fatto di vicoli stretti e in qualche modo romantici, di portici che si succedono con piacevole armonia e di scorci di panorama che in giornate limpide e soleggiate fanno scorrere l’occhio ben oltre la linea dell’orizzonte.

Questa è Asolo, la città dei cento orizzonti, così come la ebbe a definire il poeta Giosuè Carducci quando venne in visita. Qui, sulle colline che svettano di poco dal piano della strada statale sempre molto trafficata, tutto ci appare ancora impregnato della storia dei grandi e dei piccoli visitatori che hanno abitato e che hanno reso celebre il borgo.

Nata come insediamento paleoveneto, nota già in epoca romana, ma sviluppatasi a partire dall’epoca medievale, Asolo è diventata con l’arrivo di Venezia Repubblica uno dei luoghi di villeggiatura preferiti dalla nobiltà della bella città d’acqua. E tante sono le ville che costellano le colline dell’asolano: ai piedi della Rocca simbolo della cittadina, si erge maestosa Villa Scotti Pasini, e spostandosi di poco, rigorosamente a piedi per poter meglio assaporare la natura di questo luogo, si intravvedono più o meno nascoste e impreziosite da giardini sistemati in modo sapiente, Villa Cipriani, Villa Mattei e Villa Contarini.

Villa Scotti Pasini con sopra la Rocca

Asolo può contare tre grandi “regine”: una è la bella Caterina Corner (Cornaro per le cronache italiane) che si ritirò tra questi colli e lasciò Cipro nelle mani dell’ambiziosa Repubblica Serenissima che seppe però ricompensare la regina con una cospicua rendita annuale, i possedimenti e il casino di caccia verso Castelfranco Veneto e il feudo di Asolo in cui Caterina si ritirò fino allo scoppio della guerra tra il Papato e Venezia (Lega di Cambrai).

Con la regina di Cipro, Asolo divenne centro di cultura raffinata dove si incontravano poeti e scrittori, architetti, pittori e musicisti: qui Pietro Bembo ebbe l’ispirazione per i suoi “Gli Asolani” e qui l’Arte seppe svilupparsi con rara innovazione e raffinato gusto. Ad Asolo poi non può mancare la sosta davanti alla celebre casa di Eleonora Duse che tanto avrebbe voluto trascorrere gli ultimi anni della sua avventurosa vita in questo luogo sereno e tranquillo, ma le avverse condizioni economiche la portarono, ormai anziana, a calcare ancora le scene in teatri lontani e morì a Pittsburgh nel 1924.

Se si scende dalla Casa Longobarda, esemplare elegante della trasformazione artistica voluta dalla regina Cornaro, si giunge in poco tempo al cimitero della cittadina, dove passeggiando tra le tombe ci si imbatte pure in quella raccolta e semplice dell’attrice che cambiò la storia del teatro e fu ispiratrice e straordinaria interprete dei testi di Ibsen e di D’Annunzio, solo per citare i più noti a lei legati. Non a caso l’iscrizione sulla facciata della “Casa rosa” dove la Duse avrebbe voluto ritirarsi mostra una lapide dettata dallo stesso Vate che ebbe con lei un’appassionata e travagliata storia d’amore. Nel cimitero di Asolo riposa anche la terza regina; Freya Stark.

Castello Regina Cornaro

Attraversando di nuovo la Piazza Maggiore e tornando verso la Porta Loreggia, si intravvede la Casa appartenuta all’audace esploratrice inglese che gli abitanti più anziani ricordano di avere spesse volte incontrato nei vicoli di Asolo: nella tranquilla cittadina trevigiana la passione per l’archeologia e il ricordo dei viaggi in Libano, Siria, Iraq, Yemen si erano trasformati in un mondo fatato e meraviglioso, fatto di arazzi, tappeti, oggetti, libri e persino piante esotiche, tutto silenziosamente e accuratamente conservato al di là del muro di cinta della Villa in cui Freya abitò.

Potremmo continuare ancora e ricordare il poeta Robert Browning, che qui ambientò il celebre Pippa Passes, Igor Stravinsky, Ernest Hemingway, Carlo Scarpa e, più vicini a nostri tempi, Marcello Mastroianni, Caterine Deneuve, Peter O’Toole, Vittorio De Sica e molti altri, tutti stregati dal sogno estatico di queste atmosfere, un sogno dal quale, per dirla con lo scrittore trevigiano Giovanni Comisso, “il visitatore non vorrebbe mai più risvegliarsi”.

Su tutto imperversa il colore, sì proprio il colore della terra veneta che dai toni freddi del Massiccio del Grappa, che sorveglia e difende la cittadina di Asolo, passa al calore della pianura, e non si può non pensare ai nostri pittori che hanno cercato di trasferire sulle proprie tele l’emozione dei toni che anche allora squillavano e ammaliavano gli occhi.

Per questo motivo prima di lasciare Asolo è doverosa la visita al Duomo al cui interno, all’inizio della navata sinistra, non sfugge la bella tavola di Lorenzo Lotto, dipinta nei primi anni del 1500, che ci racconta con profonda devozione l’Apparizione della Madonna tra San Ludovico di Tolosa e Sant’Antonio Abate.

La facciata del Duomo

Potremmo raccontarvi ancora tante cose su Asolo, ma pur essendo guide, pensiamo, da viaggiatrici a nostra volta, che troppe parole possano sciupare l’esperienza che ognuno di noi è invitato a fare tra queste colline di cipressi e di ulivi che pare riecheggino le parole dell’affascinante esploratrice: “Curiosity is the one thing invincible in Nature”. E allora lasciamoci condurre dalla curiosità: ne saremo forse sopraffatti e rapiti eppure, parafrasando ancora Freya, la curiosità sarà il vero impulso con cui saremo in grado di viaggiare perché, fino a quando ciascuno dei luoghi visitati riuscirà a condurci lungo sentieri intimi e personali e farà affiorare il sentimento, netta sarà la differenza tra coloro che viaggiano e coloro che fanno i turisti.

Per un’esperienza che possa definirsi completa, non dimenticate la divertente sosta in uno dei bacari tipicamente veneti. Ce ne sono vari disseminati nei vicoli di Asolo e, in particolare, sotto i portici di Via Browning: proprio nel rinomato “Al Bacaro” è d’obbligo accompagnare un buon vino locale e un piatto di bigoli ai gustosi sottolio preparati dai proprietari!

Se questo articolo su Asolo vi ha incuriositi, non perdetevi il mio video sulla Posti e Pasti TV! Vi porterò a spasso per questa città mostrandovene scorci magnifici e rivelandovi altre curiosità interessanti. Vi aspetto!


CHIAVE di VOLTA è un’organizzazione di guide turistiche qualificate, esperte e appassionate, che opera dagli anni ‘90 in Veneto. Ha sempre puntato alla qualità dei servizi offerti e alla ricerca di itinerari meno frequentati e noti. Il gruppo delle guide è coordinato da Deborah Marra, guida accreditata in Veneto da molto tempo. Laureata in Lingua e Letteratura Giapponese, è lei stessa un’instancabile viaggiatrice e, da qualche anno, ha pubblicato anche dei libri, “Vegana? No, chemio” (2016) e “Cupido è guercio” (2020).
Per chi ama visitare città e luoghi artistici accompagnato da una guida professionale, CHIAVE di VOLTA è sicuramente il referente per scoprire, e riscoprire, il Veneto. Consigli e itinerari personalizzabili sono disponibili nel sito www.chiavedivolta.com e nella pagina Facebook  www.facebook.com/deborahmarrachiavedivolta

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