All’ombra dei Monti Sibillini – Sarnano (MC)

Possenti mura, porte che occhieggiano a contrade lontane, robuste colonne con leziosi capitelli, pettegoli vasi ornamentali di giardini segreti, ecco l’antico e fiero borgo di Sarnano che ancora oggi, spavaldo, si erge in cima al colle circondato dalla regale corona dei monti Sibillini.

Sarnano – Foto da destinazionemarche.it

Il cotto è l’elemento caratterizzante e predominante del paese che conserva intatto il suo impianto urbanistico ed architettonico tipicamente medievale.

Varcando la soglia dell’ogivale porta Brunforte, si entra subito nel piccolo centro e salendo la ripida erta, un tempo sbarrata dalla porta d’ingresso della prima cinta muraria, e oggi strada d’accesso verso la solenne mole della chiesa di San Francesco.

Vicino alla chiesa si scorge l’ingresso a tre curiose ed interessanti collezioni: il museo del martello “Sergio Masini” con oltre 500 martelli provenienti da 40 paesi, il museo dell’avifauna “Brancadori” e la mostra di armi antiche con ben 900 pezzi che vanno  dal XV al XX secolo.

Fiore all’occhiello di tanta ricchezza museale è, però, la pinacoteca comunale che, ospitata nell’antico convento delle clarisse conserva opere di Vittore Crivelli, Simone De Magistris, e Vincenzo Pagani. Seguendo il pendio del colle che conduce alla sua sommità, si osservano antiche costruzioni medievali ingentilite da variopinti fiori alle finestre e da piccoli e verdeggianti cortili interni la cui discreta bellezza alleggerisce la fatica della salita offrendosi come piccole oasi di profumi e colori.

Lo spazio aperto della piazza principale, con i suoi edifici che la circondano come in un caldo abbraccio, si staglia sui riflessi azzurrati del cielo e attraverso le sue architetture essa è spazio armonico, rappresentazione e sostanza, orgoglio e libertà, essa è lo stare nel mondo dei suoi cittadini.

I trecenteschi palazzi del podestà e dei priori, dalle spesse mura di mattoncini e dalle solide travi, ricordano la tenace volontà di affrancarsi dal giogo del dominus loci per esprimere il diritto di essere una comunità senza, però, mai dimenticarsi di Dio. E’ infatti, sul lato più corto della piazza che domina la meravigliosa chiesa di Santa Maria della Piazza che dal 1200, immobile e muta, presenzia agli avvenimenti della civitas che si raccoglie al suo interno per trovare il giusto rifugio e conforto dell’anima e del corpo.

L’essenzialità architettonica dello spazio interno della chiesa mira a quel misticismo monastico di cui la costruzione è figlia mentre gli affreschi, aggiunti successivamente, marcano lo spazio abitato dai semplici “homines bones” di Sarnano la cui devozione è sostenuta e veicolata dall’immagine affinché la loro preghiera arrivi a Dio. Gli affreschi, di notevole pregio, sono del settempedano Lorenzo D’Alessandro e del germanico Enrico Alemanno mentre le sculture  del XV secolo sono modellate dalle abili mani di un ignoto artista del XV secolo.

Passando dalla sfera del sacro a quella del profano, all’interno del palazzo priorale si scorge il piccolo teatro della Vittoria del XVIII e che è incluso nei 70 teatri storici che, ancora oggi, vanta la Regione Marche.

Scendendo dalla piazza di Sarnano e attraversando pittoreschi vicoli, si esce dal paese e, dopo qualche km si può raggiungere l’abbazia di San Biagio di Piobbico, vero monumento alla straordinaria presenza monastica il cui paziente e sapiente lavoro ha reso queste vallate ospitali e fertili. La fondazione risale all’XI secolo e nonostante i tanti rimaneggiamenti, la chiesa abaziale conserva ancora il suo misterioso fascino.

Sarnano vista dall’alto – Foto da Wikimedia

Volendo ristorarsi dal continuo, suggestivo ma faticoso saliscendi, ci si può fermare in uno dei locali del centro per gustare un tipico pasto locale che appaga gli occhi e il palato.

Le delizie di questo luogo si legano fortemente alla tradizione montanara che predilige la polenta, dell’ottimo formaggio di produzione locale, funghi e tartufi presenti nei boschi dei monti Sibillini, gustosi condimenti fatti con sugo di cinghiale, lepre e papera e la tradizionale coratella.

Sul fronte dei dolci non può mancare la famosa crostata al torrone, vera unicità sarnanese, preparata con canditi e frutta secca mescolati ad altri ingredienti segretissimi.

La crostata al torrone di Sarnano – Foto da turismosarnano.it

Se volete scoprire questo piccolo gioiello, sarò lieta di accompagnarvi!


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Mi chiamo Daniela, abito nelle Marche e precisamente a Macerata e lavoro come guida e accompagnatrice turistica da 25 anni. Svolgo la professione di guida turistica principalmente da Ancona fino ad Ascoli Piceno passando per piccoli ed incantevoli borghi dell’entroterra e adoro condurre i visitatori nel cuore autentico delle Marche svelando loro suggestivi ed infiniti angoli sconosciuti delle Marche “….ove per poco il cor  non si spaura”.
Amo narrare la bellezza della mia terra in modo insolito con letture e piccole teatralizzazioni affinché i visitatori conservino il ricordo di un viaggio che è vera esperienza. Se desiderate, dunque, conoscere meglio questo piccolo angolo di mondo, non esitate a contattarmi!

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