Una delle numerose leggende sarde racconta che, quando Dio finì di creare il mondo, si ritrovò tra le mani dei residui di materiali di varia natura: rocce di ogni tipologia, montagne aspre e dolci colline, spiagge rocciose, ciottolose e sabbiose, scogliere a picco sul mare, pianure, fiumi e cascate, alberi, arbusti, fiori, etc. Non volendo sprecare nulla, decise di amalgamare questi ingredienti in un impasto che gettò in mare, fermandolo col piede destro per stabilizzarlo in superficie.
Nacque così la Sardegna, chiamata nell’antichità Sandaliotis perché vi si riconosceva l’orma di un piede umano. Questa leggenda dà conto della enorme variabilità di paesaggi e ambienti presenti nella nostra Isola: uno scrittore sardo amava ripetere “Sardegna: quasi un continente”.
Forse non tutti sanno che in Sardegna esiste anche un deserto di sabbia, costituito da campi di dune estesi circa 26 Km quadrati, che si estendono dalla costa verso l’interno per circa 3 Km e raggiungono altezze di oltre 100 m: si tratta di uno dei sistemi dunali più estesi d’Europa.
Le dune sono vive, cioè la sabbia viene movimentata dal mare e soprattutto dal vento, che la accumula grazie alla presenza di numerose specie vegetali adattate alla vita in ambienti così mutevoli ed estremi: pensate al vento, che qui può soffiare a oltre 100 Km/h, alla forte salinità, alla carenza d’acqua nel periodo estivo e alla presenza di acqua stagnante sia in seguito all’apporto dei corsi d’acqua, che alle mareggiate che alle precipitazioni nel periodo invernale.
Questa località meravigliosa si chiama Piscinas e si trova nella Sardegna sud-occidentale, in territorio di Arbus. Chi raggiunge questo paradiso, a piedi, in bicicletta, a cavallo o anche con mezzi a motore, può osservare immense distese di sabbia dorata, sempre più coperte dalla vegetazione via via che ci si inoltra verso l’interno. Sull’arenile si notano dei vagoncini situati su binari e alcuni edifici, uno dei quali restaurato e riconvertito a struttura ricettiva. Si tratta dei residui delle attività minerarie, che resero questo angolo di Sardegna famoso per circa un secolo, tra l’800 e il ‘900.
Qui sorgeva la Miniera Montevecchio, costituita da diversi cantieri di estrazione e trattamento dei minerali di Piombo, Zinco e Argento, concentrati in un filone lungo circa 8 Km. Dalla seconda metà del ‘900 le attività minerarie sono state dismesse e la Natura si è riappropriata degli spazi: il bosco ha ricoperto il suolo, circondando edifici e macchinari e il Cervo sardo ha trovato qui un ambiente adatto alla vita. E’ possibile incontrarlo mentre camminate nei boschi o lungo il litorale, soprattutto nel periodo degli amori, quando il maschio bramisce per manifestare la sua splendida forma alle femmine e allontanare i maschi rivali.

La spiaggia di Piscinas è così chiamata perché prima dell’attività mineraria ospitava delle pozze di acqua salmastra (piscinas), poi colmate dai materiali estratti dalle miniere che venivano trasportati con una piccola ferrovia per essere imbarcati e spediti. E’ ancora possibile vedere i residui del molo di ancoraggio per le barche.

Chi ama camminare ha la possibilità di scegliere diversi itinerari per raggiungere Piscinas: uno parte dal borgo di Montevecchio, un agglomerato di case in cui si trovava la sede della miniera, oggi quasi spopolato ma sede di attività legate alla valorizzazione delle strutture minerarie a fini turistici.
Dopo la visita al borgo, ci si dirige verso la spiaggia di Piscinas camminando in sentieri immersi nel bosco o nell’ampia sterrata costruita dai proprietari della miniera per movimentare i minerali. Incontrerete edifici, pozzi, laverie, etc, per lo più abbandonati. Potrete invece effettuare una visita guidata nei “Cantieri di Levante, a brevissima distanza da Montevecchio. Il percorso per Piscinas, prevalentemente in discesa, è lungo circa 18 Km. E’ quindi opportuno organizzare il rientro con una navetta o pernottare nell’hotel in spiaggia o nel vicino campeggio e tornare a Montevecchio il giorno successivo mettendo in conto un dislivello in salita di circa 800 m.

E’ anche possibile accorciare l’itinerario a piedi effettuando un avvicinamento in auto fino alla località di Portu Maga o fino a Ingurtosu, grazioso villaggio minerario o ancora raggiungere in auto il Pozzo Casargiu e partire da qui a piedi in direzione Piscinas, costeggiando e guadando continuamente il Rio Irvi, che presenta un fenomeno particolarmente curioso: l’acqua cambia colorazione dal rosso al verde-smeraldo. In realtà sono i sedimenti a cambiare colore al variare dell’equilibrio chimico continuamente mutevole a causa dell’apporto di acque di miniera, che contengono sali e complessi ricchi di metalli pesanti.

Un’altra particolarità di questo angolo di Sardegna è “l’Ara del Sole”, un’opera di Pietro Cascella, concepita in modo da “accogliere nel suo centro” il sole al tramonto il giorno del solstizio d’estate. Raggiungere la spiaggia con una piacevole camminata in questa occasione è quasi un rituale che vede partecipare un discreto numero di persone che contemplano in silenzio questo spettacolo immortalandolo con una fotografia ma soprattutto portando nel cuore l’emozione per uno spettacolo naturale veramente emozionante.


Camminando lungo la spiaggia di Piscinas in direzione sud, si raggiunge in circa 8 Km il litorale di Scivu, caratterizzato anch’esso da ampi campi dunali e dall’assenza di costruzioni.
In direzione nord merita una visita anche la località di Pistis, anch’essa caratterizzata da campi dunali ma soprattutto dalla “Casa del poeta”, un piccolo rifugio naturale tra i ginepri delle dune creato da un ex-minatore di Guspini che amava molto questi luoghi e decise di trascorrere qui il suo tempo libero insieme alla moglie per impedire il taglio della vegetazione. Potrete ancora trovare dei foglietti con poesie scritte da lui e appuntati sulle piante o contenuti in una cassetta in cui chi desidera può lasciare scritto qualcosa.

Una raccomandazione: i sistemi dunali sono bellissimi ma molto fragili. E’ vietato transitare sulle dune perché l’apertura di canali nella sabbia ne facilita l’erosione e, pian piano, porta alla perdita delle dune stesse. Questo fenomeno è molto sviluppato in diverse aree costiere sarde nelle quali la quasi totale scomparsa dei campi dunali viene contrastata con progetti di ripristino, che prevedono la recinzione delle dune, l’impianto di essenze vegetali delle sabbie e il divieto di calpestio.
Questi progetti stanno dando buoni risultati ma richiedono tempi lunghi, divulgazione e sensibilizzazione e il coinvolgimento attivo dei visitatori per l’adozione delle buone pratiche di comportamento. Appositi cartelli invitano a tutto questo.
Spero di aver suscitato la vostra curiosità: se così fosse, sarò lieta di accompagnarvi a scoprire le meraviglie di Piscinas e dintorni o di altre zone della nostra meravigliosa Terra!
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Ciao, sono Stefania Contini, una Guida Escursionistica Ambientale iscritta al Registro Regionale della Regione Sardegna. Sono una Biologa e Naturalista, Dottore in Ecopatologia della Fauna Selvatica, amo molto la mia Terra; dopo un percorso di formazione articolato ho capito che la mia vocazione è quella di accompagnare le persone “Alla scoperta di..”: è questo il nome della ditta individuale con cui esercito l’attività di guida nella gran parte del territorio sardo. Vivo nel sud-est dell’Isola, dove ho aperto il B&B Sette Fratelli, situato ai piedi della foresta omonima. Vi aspetto!