Itinerario in van – Dimensione 4000

L’itinerario internazionale qui proposto parte e ritorna ad Aosta, delineando un tour che in pratica circumnaviga il massiccio del Bianco che con la cima di 4810 m risulta essere la più alta elevazione d’Europa.

Aviosuperficie di Aosta

Avendo molto tempo a disposizione è possibile allargare il giro e congiungersi con tratti di strada descritti successivamente.

Il percorso di cui parlerò passa su strade secondarie molto tortuose ed evita volutamente autostrade e superstrade che a mio avviso sono la negazione del viaggio di vacanza e di scoperta, però sono molto comode, sebbene noiose, per raggiungere più velocemente la meta e permettono di “tagliare” parti non indispensabili del viaggio, quando si ha poco tempo a disposizione.

Quindi sarà cura del lettore decidere se attenersi strettamente alle strade proposte, oppure reinterpretare il viaggio secondo le proprie esigenze, mantenendo inalterati i punti fondamentali di passaggio.

Oppure ancora sarà possibile prendere spunto dalle pagine di questo capitolo per realizzare un viaggio dai contenuti simili ma dalle caratteristiche e dalle tempistiche completamente diverse.

Ad esempio sostituendo il passaggio dal Piccolo San Bernardo con la veloce e costosa traversata del Tunnel del Monte Bianco.

Il Monte Bianco

In tal modo non si viaggerà nella parte più settentrionale della Savoia e si perderanno molti particolari del tour, ma sarà possibile realizzare il giro in breve tempo e soprattutto sarà possibile farlo anche in inverno, quando il passo del Piccolo San Bernardo è chiuso per neve.

Verso il San Bernardo

Ad ognuno le proprie scelte e via verso la nostra avventura!

Lasciata la caratteristica piazza Chanoux nel centro di Aosta, si prosegue verso la Francia, seguendo l’asse vallivo principale fino a Morgex o se preferite fino a Pré-Saint-Didier, dove si lascia la strada che prosegue verso Courmayeur, per svoltare verso sudovest e raggiungere La Thuile.

La strada regionale 39 si inerpica ripida e stretta tra le pareti della gola e con tra curve e tornanti oltrepassa la nota stazione sciistica di fama internazionale.

Per me si tratta di ricordi meravigliosi che mi riportano ai tempi della Naja, quando a La Thuile facevo l’istruttore militare di sci e guidavo il terzo dei van della mia vita, un Bedford 2,3 diesel molto americanizzato, con una camperizzazione molto personalizzata realizzata da me personalmente con il supporto della Solaria, allora neonata azienda alle primissime esperienze, dello staff dell’officina di mio padre che era concessionario General Motor Bedford e della Vanning Italia, una delle prime aziende italiane, appena nate all’epoca e specializzate nella decorazione di mezzi speciali e di van.

Incredibile a quei tempi pensare al successo che i van avrebbero avuto 40 anni dopo, all’epoca si era in “quattro gatti” in tutta Italia e ci si salutava quando ci si incontrava sulle strade del Mondo.

Tornando al percorso e lasciando pensieri, ricordi e nostalgia, si continua a viaggiare fino al confine e si entra in Francia sulla dipartimentale 1090 che conduce a La Rosiere, dove inizia una sequenza di tornanti che in breve degradano su Bourg Saint Morice, che raggiungeremo per imboccare, alla periferia Nord, la D 902 con direzione Beaufort davanti a noi dopo il Lac de Roselend.

A Beaufort la strada cambia nome e diventa D70 che seguiremo fino a quando ci immetteremo nella D218B.

Valicato il Col de Saises a 1650 mslm inizieremo la discesa verso il fondovalle.

VW T4 nel fondo valle di Aosta

Siamo al confine Nord est della Savoia e seguiamo la D 909 fino al Col de Aravis in territorio dell’Alta Savoia e poi  fino Saiant-Jaan-De-Sixt.

Il Lago di Ginevra

Ancora qualche chilometro per arrivare ad Annemasse e poi finalmente Ginevra con il lago e la sua caratteristica fontana a getto.

Barche a vela sul Lago

Vi aspetto nella seconda parte di questo articolo per raccontarvi il resto dell’itinerario. Stay tuned e… a presto!


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Mi chiamo Fabrizio Bruno e sono nato in Provincia di Cuneo al cospetto del Monviso, dove vivo tutt’ora, nella Valle del Po, quando non sono in viaggio.
Da oltre trent’anni mi occupo professionalmente di viaggi, attività outdoor, discipline sportive attive ed estreme e turismo tecnico, come consulente, docente e accompagnatore nonché come organizzatore, con il Tour Operator Culture Lontane di cui sono socio e direttore.
Sostengo ed insegno a colleghi e allievi che per essere sempre frizzante e piacevole nei confronti dei clienti è importante non essere monomaniacali; anche per questo motivo nell’arco dell’anno spazio da una disciplina all’altra, cambiando spesso regione, nazione e continente. Passo infatti da attività molto slow, quali il volo in mongolfiera, il trekking o il turismo enogastronomico ad altre molto adrenaliniche e veloci, quali il rafting, i viaggi in moto e le escursioni in 4×4 tra le piste e le dune del deserto.
Abitualmente vivo più di 300 giorni l’anno fuori casa e racconto le mie esperienze on line oppure sui libri e sulle guide turistiche che pubblico da oltre 20 anni. Ho viaggiato in oltre 100 stati del mondo, in alcuni per poche volte, in altri molto più sovente (ad esempio sono stato 69 volte in Islanda), in altri luoghi ho vissuto per lunghi periodi, come ad esempio è avvenuto per il Sahara, il Nord del Brasile, l’Ovest degli USA e l’Est del Canada.

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