All’ombra dei Monti Sibillini – Pievebovigliana Valfornace (MC)

Antichissimo centro dei Monti Sibillini, Pievebovigliana è un gioiello incastonato in un paesaggio di estrema bellezza e ricco di risorse naturali che da sempre sono state fondamentali per la sopravvivenza dei popoli che si sono avvicendati su queste alture.

Foto panoramica dal quotidiano on line Picchio News

La sorgente carsica intermittente del lago di Boccafornace, la pineta di Quartignano, il lago di Polverina, i boschi di castagno di Monte Savino e i pascoli montani, sono la perfetta e attrattiva cornice che ha visto insediamenti umani fin dalla preistoria testimoniati dalla raccolta archeologica del bellissimo museo “Campelli”.

Crocevia di tanti popoli, l’antica Plebs Bovelliana è stata centro di aggregazione degli abitanti dei tanti villaggi sparsi nel territorio circostante e ha modellato il suo abitato secondo la natura del luogo e dei tempi dove il passaggio di condottieri, pellegrini, papi e santi l’ha spesso posta al centro di battaglie e congiure.

Pievebovigliana – Chiesa di S. M. Assunta – Foto da pievebovigliana_0

Attraversando la piazza principale del paese, che si apre ai piedi dell’antico castello, si scopre uno dei piccoli, grandi tesori di Pievebovigliana gelosamente custodito all’interno del palazzo comunale.

L’ordinata e compiuta esposizione delle opere d’arte e dei pezzi archeologici del museo civico “Raffaele Campelli” con le sue tre sezioni, è una meravigliosa e sorprendente narrazione dell’identità di Pievebovigliana e dei suoi abitanti che, nel corso dei secoli, hanno saputo lasciare un segno indelebile della loro millenaria presenza disegnando un paesaggio di ampie vallate armoniose, di industriosa capacità produttiva e di poetico talento artistico. Il museo raccoglie anche una bellissima collezione di xilografie di Maria Ciccotti e il prestigioso lascito dell’artista contemporaneo Gino Marotta.

Lasciando la parte bassa del paese si sale il pendio del colle per raggiungere la maestosa e antica Pieve di Santa Maria Assunta le cui navate, per secoli, hanno riecheggiato di quella religiosità semplice e genuina tipica degli abitanti di questa terra. La pieve, inoltre, stupisce ed incanta per l’antica cripta romanica a cui fa da contrappunto la chiesa superiore, fortemente rimaneggiata in epoche successive.

Lasciando le silenziose stradine del castello di Pievebovigliana e scendendo lungo la valle del Chienti, non si può fare a meno di notare il ponte romanico di Pontelatrave, l’antico convento francescano per il quale San Francesco avrebbe donato un crocefisso trecentesco andato distrutto in un incendio alla fine dell’800, e l’imponente castello di Beldiletto, inconfutabile testimonianza del dominio della potente famiglia dei Da Varano di Camerino.

Attraversando, per un breve tratto, la valle del Chienti si sale all’antico castello dei Conti di San Maroto a circa 500 mt con un’ampia veduta sulla valle sottostante e sulla città di Camerino. All’interno dell’antico castello, nel silenzio di un borghetto di pochi abitanti, solenne e taciturna si staglia sullo sfondo ondulato dei monti Sibillini, una delle architetture romaniche più belle ed originali della regione: la chiesa di San Giusto.

San Giusto in San Maroto – Foto da Panoramio

La sua struttura è il risultato di un delicato gioco di soluzioni ed equilibri geometrici che per lungo tempo hanno ammantato di mistero il manufatto stesso e il suo virtuoso progettista. Il gioco dicromatico della cortina muraria, le perfette proporzioni, l’ardita soluzione della copertura senza centina e l’essenziale euritmia dello spazio interno, incantano, affascinano e attraggono perché:

”La bellezza è una specie di armonia visibile che penetra soavemente nei cuori umani”.

Ugo Foscolo

Nel 2017 Pievebovigliana si fonde con il piccolo comune di Fiordimonte e assume il nome di Valfornace.

Importante azienda locale conosciuta a livello nazionale, è la distilleria Varnelli che proprio nell’attuale comune di Valfornace ha il suo stabilimento. Fondata nel 1868 grazie all’esperienza erboristica di Girolamo Varnelli, la Distilleria Varnelli di è la più antica casa liquoristica marchigiana.

Attraverso quattro generazioni di erboristi ha mantenuto con scrupolosa professionalità i vecchi metodi di lavorazione artigianali e la segretezza delle ricette con cui si assicura l’alto standard qualitativo dei prodotti.

Dopo il terremoto del 2016 il cuore di questo gioiello dell’entroterra maceratese è stato profondamente ferito da crolli importanti del suo piccolo ma prezioso centro storico. Ci auguriamo che possa tornare a rivivere presto!

Se volete scoprire questo piccolo gioiello, sarò lieta di accompagnarvi!


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Mi chiamo Daniela, abito nelle Marche e precisamente a Macerata e lavoro come guida e accompagnatrice turistica da 25 anni. Svolgo la professione di guida turistica principalmente da Ancona fino ad Ascoli Piceno passando per piccoli ed incantevoli borghi dell’entroterra e adoro condurre i visitatori nel cuore autentico delle Marche svelando loro suggestivi ed infiniti angoli sconosciuti delle Marche “….ove per poco il cor  non si spaura”.
Amo narrare la bellezza della mia terra in modo insolito con letture e piccole teatralizzazioni affinché i visitatori conservino il ricordo di un viaggio che è vera esperienza. Se desiderate, dunque, conoscere meglio questo piccolo angolo di mondo, non esitate a contattarmi!

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