Campania Felix – Via Benedetto Croce a Napoli

250 metri di meraviglie

Avete mai sentito parlare di Spaccanapoli? Non troverete mai questa denominazione nella toponomastica ufficiale, tuttavia il concetto è ben chiaro ai napoletani: con questo termine, infatti, si indica una delle arterie storiche della città, già tracciata in epoca greco-romana, e i suoi prolungamenti in entrambe le direzioni. Il “soprannome” nasce dalla prospettiva che si apprezza dalla collina del Vomero: facilmente individuabile dall’alto di Castel Sant’Elmo, la strada sembra “spaccare” in due il centro cittadino. Per estensione, il nome si riferisce a tutta la zona.

Si tratta di uno dei quartieri più vivaci e frequentati della città: ancora saldamente abitato da napoletani, animato da studenti universitari e normalmente affollato di turisti, offre uno dei panorami culturali più interessanti di Napoli. Iniziamo quindi il nostro breve ma densissimo viaggio lungo Spaccanapoli. Il tratto compreso tra Piazza del Gesù Nuovo e Piazza San Domenico, lungo circa 250 metri, è Via Benedetto Croce, figura prestigiosa della cultura e della storia italiana, la cui residenza napoletana si colloca al civico 12. Ma andiamo con ordine e partiamo da Piazza del Gesù.

Il primo edificio che si incontra sulla sinistra è la Chiesa del Gesù Nuovo, la cui facciata cela un segreto: se osservate attentamente le bugne (le pietre di forma piramidale che costituiscono il paramento) noterete che vi sono incisi una serie di segni non immediatamente decifrabili.

Numerose sono le ipotesi avanzate per svelare il mistero: contrassegni di cottimo (una sorta di firma impressa dai tagliatori di pietra per poter essere remunerati in base ai pezzi realizzati), simboli massonici o, più recentemente, elementi evocativi di una partitura musicale.

La facciata sarebbe quindi una specie di enorme spartito: i sostenitori di questa tesi hanno giustamente intitolato Enigma il brano musicale individuato nella facciata. In mancanza di ulteriori argomenti, a voi scegliere l’ipotesi più convincente!

Di fronte si apre l’ingresso del celebre Monastero di Santa Chiara, esempio eccellente dell’incontro tra la cultura francese della Dinastia Angioina e la persistente tradizione architettonica napoletana. Il complesso, costruito all’inizio del XIV secolo e destinato ad accogliere una comunità di clarisse, costituisce la grande impresa del sovrano Roberto d’Angiò e, ancor più, della sua seconda moglie, Sancha de Maiorca.

La chiesa si presenta come un’immensa mole di tufo giallo, nobilitata da un rosone elegantemente traforato. Sulla sinistra una targa ricorda i dolorosi bombardamenti del 4 agosto 1943 e gli immensi danni patiti dalla struttura: malgrado le ferite della Seconda guerra mondiale, o forse proprio per queste, Santa Chiara è uno dei complessi religiosi più amati dai napoletani. Oltre alla chiesa, vale la pena visitare l’annesso chiostro maiolicato, straordinaria espressione della manifattura napoletana settecentesca.

Poco più avanti, al civico 4, incontrate lo store dell’azienda beneventana Strega. Qui potete assaggiare l’omonimo liquore, che vanta più di 150 anni di storia e si ottiene dalla distillazione di circa 70 erbe e spezie: tra le altre, cannella, ginepro, menta, oltre allo zafferano che conferisce il caratteristico colore giallo. Accanto al liquore, trovate cioccolato, torroncini e, nel periodo natalizio, pandori e panettoni. Una vera istituzione!

Continuate ad avanzare fino all’incrocio con Via San Sebastiano (tradizionalmente la via degli strumenti musicali per la presenza del vicino Conservatorio): a destra si erge il campanile di Santa Chiara, parzialmente ricostruito in forme rinascimentali dopo il terremoto del 1456 mentre a sinistra si eleva il prospetto laterale della Chiesa di Santa Marta.

Superato l’incrocio, sulla destra vi imbatterete in un altro nome eccellente della tradizione gastronomica napoletana: uno dei punti vendita della fabbrica di cioccolato Gay-Odin. Potete gustarvi, oltre a un’ampia gamma di cioccolatini nudi, tronchetti di cioccolato a sfoglie (Foresta), creme spalmabili, wafer e cialde farcite (noci e ghiande). Se avete intenzione di regalarli, potete scegliere una delle bellissime scatole con vedute storiche di Napoli: farete un figurone!

Un paio di civici più avanti, al nr. 59, Lombardi a Santa Chiara sforna pizze da quasi 100 anni: è infatti il 1922 quando Luigi Lombardi, figlio d’arte, apre una pizzeria accanto al campanile di Santa Chiara. Lo spostamento nella sede attuale si renderà necessario in conseguenza del bombardamento del monastero. Tra gli avventori illustri si ricordano Gabriele D’Annunzio, Matilde Serao, Salvatore Di Giacomo ma, soprattutto, Benedetto Croce che abitava proprio di fronte, dentro Palazzo Filomarino della Rocca. Quest’ultimo, più volte ristrutturato e restaurato, è caratterizzato dal monumentale cortile cinquecentesco e ospita tuttora L’Istituto Italiano per gli Studi storici fondato dallo stesso Croce nel 1947.

Agli appassionati di calcio non sfuggirà, al civico 14, lo store ufficiale della SSC Napoli, in cui campeggiano le gigantografie di miti dell’epopea contemporanea come Lorenzo Insigne e Dries Mertens, circondati dall’aura azzurra di abbigliamento e accessori.

Qui potete acquistare una maglietta e personalizzarla con il vostro nome e col numero che desiderate: una chicca per veri intenditori!

Di fronte spicca l’insegna verde di Smith carta e cartoni: si tratta di una ditta storica che da quasi un secolo propone nel proprio locale ogni genere di carta, cartone, imballaggi, scatole, articoli da disegno e chi più ne ha, più ne metta!

A proposito di edifici illustri, al nr. 19 si apre Palazzo Venezia, storicamente sede degli ambasciatori veneti nel regno: più volte rimaneggiato, vale la pena entrare e scoprire l’inaspettato giardino pensile dominato da una coffe-house decorata alla pompeiana e i locali che ospitano esposizioni d’arte, eventi e concerti.

Continuate quindi il vostro itinerario e raggiungete il nr. 23 per ammirare l’equilibrata armonia del cortile di Palazzo Tufarelli, chiuso da una bella scalinata settecentesca in piperno. Uscendo non potete non notare il portale monumentale del prospiciente Palazzo Carafa della Spina.

Ideato dall’architetto Ferdinando Sanfelice, è caratterizzato dalle figure di due satiri posti accanto allo stemma della famiglia. Una curiosità: i due mostri marini con la bocca spalancata, ricavati da colonne tortili, erano utilizzati come spegni-fiaccola.

Siamo agli ultimi, golosissimi metri di Via Benedetto Croce: al nr. 42 Passione di Sofì vi aspetta per introdurvi alla nobile arte del cuoppo, tipico street-food napoletano costituito da un cartoccio di carta paglia che accoglie deliziosi bocconcini fritti a vostra scelta.

Potrete assaporare palle di riso, crocché di patate, verdure in pastella, zeppole di pasta cresciuta, frittatine di pasta, ecc.

Se invece la vostra preferenza va all’aperitivo, al civico 30 il Leopoldo Cafebar propone, in accompagnamento alla vostra bibita, un assaggio di taralli: leccornie salate a base di farina, strutto, mandorle e pepe. Una vera delizia!

Un’ultima tappa prima di guadagnare l’ariosa bellezza di Piazza San Domenico.

Al nr. 35 trovate Eboli, nome storico della gioielleria napoletana dal 1960, nelle cui vetrine potete ammirare, tra le altre creazioni, un suggestivo assortimento di ex voto anticati.

Siete finalmente giunti al termine di Via Benedetto Croce: probabilmente questi saranno stati i 250 metri più densi e golosi del vostro soggiorno napoletano. Quale miglior promemoria per ricordarsi di Spaccanapoli?


PAOLA ARTIZZU
Laureata in Conservazione dei Beni Culturali, specializzata in Architettura Medievale, opero da 15 anni nell’ambito della divulgazione del patrimonio storico-artistico, archeologico e architettonico.
Collaboro con agenzie e tour operator nazionali e internazionali, curo la progettazione di itinerari tematici e negli ultimi anni mi sono concentrata sul segmento dei viaggiatori individuali: piccoli gruppi, coppie, famiglie.
Conduco visite guidate nei siti più noti della Campania: Napoli, Pompei, Ercolano, Caserta, Capri, Costiera Amalfitana, Salerno e Paestum, in lingua italiana, francese, inglese e spagnola.
Ho un interesse particolare per la legislazione del Turismo e dei BBCC e ho ricoperto il ruolo di Segretario Nazionale dell’Associazione GTI-Guide Turistiche Italiane”.

Contatti:
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