In Sardegna sono presenti diverse specie animali e vegetali endemiche, cioè che vivono solo in un certo territorio. Spesso si tratta di sottospecie, derivate da adattamenti evolutivi alle situazioni in cui si sono trovate a vivere. Tra le sottospecie di maggior rilievo vi parlo oggi del Cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus), presente in Sardegna e Corsica.



Come molte delle sottospecie animali che vivono in Sardegna, il Cervo sardo presenta dimensioni inferiori alla specie nominale, il Cervo nobile, presente nella penisola e in Europa. Questo è un adattamento alla struttura della vegetazione (la macchia mediterranea è infatti più bassa e densa) e alla minore disponibilità di cibo (che permette un accrescimento minore). Le differenze di clima e piovosità determinano anche un anticipo della stagione riproduttiva, che per il Cervo sardo inizia a fine agosto e per il Cervo nobile inizia a fine settembre.

Il periodo degli amori è un’occasione per fare un’esperienza di immersione nell’ambiente naturale e approfondire la conoscenza di questa specie, che diventa più facilmente avvistabile. Dalla fine del mese di agosto gran parte dei boschi sardi riecheggiano dei bramiti dei maschi del Cervo sardo, che emettono un suono, simile a un ruggito, tanto più profondo quanto più l’animale è in buone condizioni: è infatti insieme un modo di comunicare alle femmine la propria forma fisica e quindi il proprio potenziale riproduttivo e agli altri maschi la propria presenza nell’area in cui si riprodurrà. In questo periodo il maschio presidia un territorio, cercando di tenere le femmine all’interno e accoppiandosi con esse, ma deve anche sorvegliare che altri maschi concorrenti non insidino le femmine stesse. E’ quindi totalmente “preso” da queste occupazioni, tanto da trascurare talvolta l’alimentazione.

Se abbiamo la fortuna di trovarci in un luogo da cui osservare a giusta distanza, possiamo oltre che sentire i maschi bramenti, vedere e le inevitabili “schermaglie”, dapprima vocali poi e talvolta fisiche. Quando due o più maschi in età riproduttiva bramiscono, capita in genere che duellino vocalmente a lungo, spesso avvicinandosi tanto da potersi vedere, per saggiare la forza dell’avversario. Se nessuno dei contendenti desiste, si arriva allo “scontro” fisico: i due si affrontano spingendo i capi uno contro l’altro e colpendosi come prova di forza: nel bosco si sentono i colpi dei palchi che si toccano durante lo scontro. Il più forte dei due avrà la meglio e occuperà quell’area, mentre l’altro si allontanerà per tentare miglior fortuna altrove.

Anche l’esperienza del semplice ascolto del bramito è un’attività molto emozionante, ancora di più a fine giornata e con le prime tenebre o al chiaro di luna. A quest’ora gli animali si muovono nel bosco più attivamente e possiamo sentirli frusciare intorno a noi tra la vegetazione o addirittura vederli. Sentiamo fortemente anche l’odore degli ormoni, al massimo della produzione nella stagione degli amori.
Come ho già accennato in Sardegna il Cervo sardo è presente in diverse foreste, in seguito a un interessante progetto, avviato alla fine degli anni ’70, quando, a causa della caccia indiscriminata e del bracconaggio nonché della riduzione dell’habitat, la specie era ormai confinata a 3 areali separati, in cui era presente un numero esiguo di individui. Vennero creati in quelle località forestali (Foresta Sette Fratelli, Sulcis e Costa Verde) 3 recinti per il ripopolamento, all’interno dei quali vennero immessi alcuni capi prelevati nel territorio circostante. Dopo alcuni anni, si passò alla fase di ripopolamento vero e proprio: gli animali vennero prelevati dai recinti e liberati nei territori circostanti.
In seguito, vennero costruiti recinti di ripopolamento anche in altre aree in cui era storicamente accertata la presenza del Cervo. Durante le attività di ripopolamento furono donati alcuni capi anche alla Corsica, dove il Cervo ora ormai estinto. Più recentemente il Progetto Life One dear Two Island ha consentito di rafforzare la presenza della specie nel territorio sardo e in quello corso.
Grazie a questi progetti, oggi possiamo ascoltare il bramito nella stagione degli amori e osservare il Cervo sardo in numerose località: occorre sempre un atteggiamento rispettoso e attento ad evitare il disturbo. Potrete così vivere una delle emozioni più forti: quella dell’incontro col selvatico, che il naturalista sardo Domenico Ruju descrive come “gratuita e forte”, capace di suscitare in noi sensazioni ed emozioni uniche.
Se volete sperimentare tutto questo, l’appuntamento è in Sardegna a partire dalla fine del mese di agosto. Vi aspetto!
Vorresti organizzare una visita guidata qui?
Seguici sui canali social per non perdere novità, eventi, consigli e idee per il tuo tempo libero:
Ciao, sono Stefania Contini, una Guida Escursionistica Ambientale iscritta al Registro Regionale della Regione Sardegna. Sono una Biologa e Naturalista, Dottore in Ecopatologia della Fauna Selvatica, amo molto la mia Terra; dopo un percorso di formazione articolato ho capito che la mia vocazione è quella di accompagnare le persone “Alla scoperta di..”: è questo il nome della ditta individuale con cui esercito l’attività di guida nella gran parte del territorio sardo. Vivo nel sud-est dell’Isola, dove ho aperto il B&B Sette Fratelli, situato ai piedi della foresta omonima. Vi aspetto!