Eccomi di nuovo a raccontarvi di un piccolo pezzo di Sardegna. Per chi ancora non lo sapesse, sono una guida turistica sarda e mi piace molto far conoscere luoghi poco frequentati della mia isola.
In tanti di voi probabilmente faranno le vacanze in Sardegna, e magari alcuni di voi sono alla ricerca di posti lontani dal turismo di massa, dove rifugiarsi, prendersi un attimo di relax e godere appieno della vacanza.

Uno di questi luoghi è sicuramente l’Ogliastra, coi sui piccoli paesini sparsi tra le montagne che raccontano storie antiche e custodiscono il primato di popolazione più longeva d’Europa.
Paesini in cui le tradizioni antichissime sono rimaste inalterate, abitati da persone umili e ospitali, come succede a Gairo, un piccolo villaggio di poco più di 1300 anime, la cui storia travagliata ha ancora dell’incredibile.

Gairo si trova nella bellissima Ogliastra e la sua storia è davvero singolare. Il suo nome sembrerebbe derivare da due parole greche “ga” e “roa”, “terra che scorre”. La Gairo che vediamo oggi è frutto di nuove abitazioni costruite a partire dagli anni cinquanta, infatti, non si trovano strutture più datate.
Il motivo di un paese così giovane deriva dalla sua storia, forse tra le più tormentate e da cui potrete capire anche l’origine del suo nome.
Anni fa Gairo sorgeva poco più in basso dell’attuale posizione. Le piogge torrenziali durante le varie stagioni, causavano continui smottamenti e frane, sino alla triste e tragica alluvione del 1951, che verrà ricordata per sempre per aver cambiato il volto del paese.
La violenza del nubifragio fu talmente forte da causare il crollo di alcune abitazioni e rendere il paese inagibile. Fu così che Gairo venne abbandonata e gli abitanti costruirono altrove le loro case. Non riuscendo a mettersi d’accordo sulla posizione del centro, stabilirono la divisione di Gairo in tre parti: Gairo Cardedu, Gairo Sant’Elena, Gairo Taquisara, quest’ultima conosciuta per essere una delle tappe del Trenino Verde.


Ciò che più affascina i visitatori che capitano da queste parti è, però, Gairo Vecchio, il più grande paese fantasma della Sardegna, una meta suggestiva diversa dal solito e che attrae per il mistero che ancora trasmette.

Le case un tempo erano luoghi abitati e pieni di vita, oggi sono avvolte da un’aura spettrale. Addentrarsi tra le sue vie ha un qualcosa di lugubre e allo stesso tempo spaventoso. Il silenzio è tombale e la vegetazione rigogliosa circonda le vecchie abitazioni.

Alcune case sono crollate, altre si reggono ancora in piedi, nessuna finestra o segno di presenza umana se non per le mura delle abitazioni, che si aprono al paesaggio circostante, tra rovi e alberi di fico.


In alcune ancora si possono osservare i resti di ciò che era il passato di Gairo, vecchi caminetti o armadi a muro, che sembrano quasi sospesi in aria e che resistono al passare del tempo.
Le insegne delle vie, parlano e sembrano raccontare di come la natura si sia appropriata di questo luogo diventato un posto fantasma, testimoni delle tracce umane e di una vecchia vita che animava il paese.



Una visita in questo posto, vi farà conoscere un parte autentica e incontaminata della Sardegna, in cui gustare cibo genuino e dove respirare l’aria pulita delle montagne circostanti, dove le caprette pascolano in libertà e dove si può quasi toccare il cielo con un dito.
Vi aspetto per scoprire insieme questi magici luoghi!
Ciao mi chiamo Marta, classe 1986, abito in un paesino della Barbagia, Mamoiada, proprio nel centro di quella splendida isola chiamata Sardegna. Mi definisco un’instancabile sognatrice, con la passione dei viaggi zaino in spalla e una gran voglia di vivere e scoprire.
Sono una guida turistica certificata e dal mio lavoro ho ereditato la grande voglia di raccontare la mia isola e i posti poco conosciuti. Mi piace trasmettere emozioni nelle persone che scelgono di visitare la Sardegna insieme a me. Vi aspetto!
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