Protagoniste indiscusse della scena
Dai precendeti articoli su Tarquinia, avrete ormai appreso che è stata una città fortemente legata agli etruschi.
Parlando di questa popolazione, non si può non dedicare un capitolo a parte a coloro che hanno contribuito a farne un popolo ricco, invidiato e temuto: le donne!

Le signore dell’epoca erano belle, enigmatiche, potenti e consapevoli, per incontrarle si deve venire a Tarquinia e scendere i gradini delle tombe della necropoli. In questa foto riemergono dalla notte dei tempi con i loro volti pallidi e assorti, i capelli morbidi raccolti sulla nuca.
Indossavano abiti ricamati e trapuntati, mantelli di lana e strane calzature. Alcune si presentavano danzando e scuotendo le nacchere a ritmi folli, altre si muovevano regali e lente consapevoli del mistero che le avvolgeva.



Ma le vere signore di Tarquinia, colte e raffinate, appaiono piene di splendore sedute a banchetto nelle loro case o nei loro giardini, sdraiate su letti coperti di stoffe preziose, circondate da danzatori e giocolieri.

Gli uomini le guardavano con rispetto offrendo l’uovo, simbolo di feconda immortalità, tenuto tra il pollice e l’indice della mano alzata.
Nelle tombe di età tarda, quando la lotta contro Roma era ormai cominciata, esse avevano lo sguardo piene di oscure consapevolezze. Intorno a loro ogni sorriso sembra svanito per sempre e il gioioso convito di ospiti nella cerchia famigliare si era ormai trasformato in banchetto funebre nell’Ade.

Il veloce girotondo dei danzatori era ormai diventato un mesto corteo di anime. Le donne etrusche, presaghe e sensibili, sapevano che il tempo concesso dagli dei alla loro nazione stava per scadere.
Presto il felice popolo dei tirreni sarebbe scomparso e sulla sacra Tarquinia sarebbe caduto l’oblio.
A questo punto sarete curiosi di conoscerle personalmente! Vi invito quindi a Tarquinia, ospiti nelle dimore dell’aldilà, dove tutto può succedere in memoria di fasti e banchetti millenari! A presto!
Mi chiamo Claudia Moroni. Sono una guida turistica abilitata dal 2006 nella regione Lazio. Vivo a Tarquinia, nel cuore della Maremma, la porta d’ingresso della Tuscia, una città dove gli etruschi hanno lasciato tracce indelebili tanto che le necropoli con le tombe dipinte sono diventate insieme a Cerveteri nel 2004 un sito Unesco. L’essere una guida turistica, per me, significa amare il territorio in cui vivi, con le sue ricchezze artistiche, culturali e ambientali, e cercare di trasmettere questo amore alle persone che si affidano a me per conoscere la zona. Insomma, mi piace considerarmi una “custode” della mia terra, dei suoi segreti e delle sue bellezze!
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