L’abitato di Iseo, nel lontano Medioevo, prese a svilupparsi attorno al porto, al mercato, alla pieve e al castello: tutt’oggi si può facilmente constatare che si tratta di una cittadina sviluppatasi attorno ad un vecchio borgo medioevale, di cui attualmente è possibile ammirarne alcuni resti.
Passeggiando lungo via Mirolte, si può ad esempio osservare il Castello Oldofredi: esso segnava il limite meridionale del centro storico e si trovava vicino a una delle porte della cinta muraria, Porta Mirolte, il cui nome significa mura alte.

Il nome del castello, Oldofredi, non si collega alla nota famiglia ghibellina: non ci sono infatti documenti che ne attestino il possesso. La famiglia Oldofredi era acerrima nemica di Venezia e politicamente vicina sia ai Visconti che agli Scaligeri.

Ebbe legami di parentela con Pandolfo II Malatesta e possedeva sul lago d’Iseo un castello: è proprio il lago che involontariamente diede alla famiglia il titolo “da Ysé-Isei”.
L’aspetto attuale è il risultato di varie modifiche apportate nel corso del tempo: dovete infatti immaginare che nel corso del XI-XII secolo ci fosse il mastio circondato da un grande recinto difensivo, che oggi non è più visibile, mentre parte dello stesso è inglobato in quella che oggi è la biblioteca civica.
Fu proprio questo il castrum che venne distrutto e incendiato da Federico Barbarossa nel 1161: probabilmente qui risiedevano le guarnigioni bresciane.
Nel corso del XIII-XIV secolo, sui resti del primo nucleo venne eretto un nuovo castello con un fossato profondo scavato nella roccia. Esso fu reso raggiungibile sia dalla campagna che dal paese.


Un ingresso è ancora oggi visibile: in origine vi era un ponte levatoio e, sul portale d’accesso con arco a sesto acuto, era presente il simbolo della famiglia Della Scala.
Gli Scaligeri dominarono il Bresciano ed ebbero rapporti con gli Oldofredi e con Iseo. Sarà però con Venezia che il castello perderà la sua funzione strategica di controllo del territorio.
L’edificio visse pertanto diversi cambiamenti e nel 1586 divenne addirittura un convento: la chiesa di S. Marco, eretta in tale periodo, è oggi sala civica e ospita il Museo della Guerra.

Per la prima volta quest’anno, in città, nelle giornate del 31 luglio e del 1° agosto, è stata organizzata la rievocazione della presa del castello da parte di Barbarossa.
Essa fu interpretata sulla base di un poema incompiuto e di autore ignoto, intitolato “Carmen De Gestis Federici Imperatoris In Lombardia” che cita “…Iseo, messa a ferro e fuoco e rasa al suolo”.
È interessante osservare che una copia di questo manoscritto si trova a Roma presso la Biblioteca Vaticana e una si trova a Milano presso la Trivulziana.
Inutile dire che questa iniziativa ha riscosso parecchio successo e probabilmente verrà nuovamente riproposta il prossimo anno.
Vi aspetto per accompagnarvi alla scoperta di Iseo, del suo Castello e di molto altro!
Sono Vanessa Marcolla, guida turistica abilitata per la lingua tedesca, iscritta con l’Associazione Arnaldo da Brescia, fondata nel 1986, la più attiva e conosciuta in città e provincia. Il mio ambito di lavoro è la città di Brescia, la sua provincia con i laghi (Iseo e Garda), la Franciacorta – rinomata terra di vini e patria indiscussa del Bollicine Franciacorta – e la Valle Camonica. E’ in questa valle che risiedo da più di 20 anni: ho imparato ad amarla e apprezzarla, per la sua storia, legata soprattutto alle incisioni rupestri (Patrimonio UNESCO dal 1979), i suoi borghi, i suoi paesaggi montani.
Brescia, “La leonessa d’Italia” è la città che amo, ricca di storia, colpisce il visitatore per il bianco latteo del suo marmo di Botticino. Esso caratterizza chiese e palazzi. Al visitatore attento non sfugge il vicoletto nascosto, un particolare portale, un affresco che il tempo ancora non si è portato via.
Vi farò conoscere arte e storia, il buon cibo e il “saper bere bene”. Vi aspetto!
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