A Roma molti sono gli esempi di chiese o basiliche che non solo al loro interno, ma anche al di sotto ospitano delle vere e proprie meraviglie. San Clemente, Santa Cecilia, San Martino ai Monti sono solo alcuni degli edifici ecclesiastici con sotterranei più o meno sviluppati e stratificati in cui è possibile scorgere la storia del luogo o, ancora meglio, è possibile conoscere storie diverse ed interessanti. E’ questo il caso della Chiesa di Santa Maria in Via Lata, posta lungo la celebre Via del Corso. Una chiesa dalle forme barocche che, sotto il pavimento, ospita una serie di vani sotterranei pieni di leggende e narrazioni che, tra le altre cose, hanno a che fare con papi e santi. Vediamole assieme!
Emozionante è scendere i pochi gradini che ci portano al di sotto del piano di calpestio della moderna chiesa. Scendere sottoterra, a Roma, significa effettivamente viaggiare nel tempo, e questo accade anche in questo caso. Sotto Santa Maria in Via Lata sono oggi presenti sei piccoli spazi divisi in due file da tre, più un settimo vano poco più grande degli altri. Innanzitutto è sempre interessante concepire la loro stessa esistenza, poiché questi ambienti hanno origine da antichi edifici di epoca romana di cui, come in questo specifico caso, non ne conosciamo bene l’origine. Seguendo, infatti, alcune fonti scritte e storiche si presume che qui, duemila anni fa, vi era una grande area porticata, forse a due piani addirittura, al cui interno si aprivano numerose tabernae, locali in cui si vendeva cibo e bevande.

Secondo alcuni archeologi, invece, quest’antica area porticata, sulle cui ceneri e fondamenta sorge la Chiesa di Santa Maria in Via Lata, ospitava un horreum, un magazzino per derrate alimentari e non solo. Ma questa è solo la punta dell’iceberg, l’inizio della storia, poiché come spesso capita a Roma sin dal IV secolo d.C., con l’avvento del Cristianesimo, numerosi antichi edifici furono riutilizzati per altri scopi. E qui, quando ancora la Chiesa di Santa Maria in Via Lata non esisteva, sin dall’VIII secolo, dunque in pieno Medioevo, pare trovasse spazio una diaconia, una sorta di ufficio ecclesiastico che si occupava di aiutare i poveri ed i bisognosi affiancata, spesso, da una chiesa. Questa, dunque, è l’origine del luogo di culto il quale, però, poggia anche su storie che vedono protagonisti numerosi santi.
Entrando in quelli che sono oggi gli ambienti sotterranei, infatti, si trovano le riproduzioni di affreschi medievali che abbellivano completamente l’area, affreschi a carattere sacro staccati anni fa per essere musealizzati e preservati. Il vano di mezzo, però, ospita qualcosa di molto particolare: una piccola colonna. Perché essa è così importante? Perché secondo una tradizione proprio a questo elemento architettonico fu legato San Paolo durante la sua prigionia a Roma, prima della sua morte.
Ovviamente le versioni sul periodo romano di San Paolo sono moltissime, ma seguendo quella che riguarda la zona dove oggi c’è la Chiesa di Santa Maria in Via Lata pare che il santo fosse stato dato in consegna ad un soldato il quale doveva tenerlo d’occhio, prigioniero, all’interno della sua abitazione. Casa che combacerebbe con gli ambienti sotterranei oggi visitabili.
Ma c’è altro! Si può ad esempio vedere un pozzo il quale, secondo la tradizione, sarebbe servito nientemeno che a San Pietro per battezzare alcuni cristiani. Non solo San Paolo, infatti, che anche San Pietro avrebbe trovato posto in questo edificio che, secondo un’altra versione, sin dal I secolo d.C. doveva essere una sorta di domus ecclesia, una casa privata utilizzata come chiesa. Secondo un’altra tradizione ancora San Luca trovò dimora qui, e sempre qui il santo dipinse le sue famose immagini acheropite della Vergine e di Gesù. Incredibile quanto dei semplici ambienti sotterranei, posti sotto una chiesa romana, sappiano raccontare molte storie, vero?




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