Pistoia, un valzer con Cenerentola – Il bordone del pellegrino

Trovandovi in centro a Pistoia vi capiterà di incontrare pellegrini che arrivano nella nostra città percorrendo uno dei numerosi cammini che qui si incrociano. Nel 2021 si celebra infatti in città, come a Santiago di Compostela, l’Anno Santo Jacobeo. Ecco perché ce ne sono tanti!

Uno dei segni di riconoscimento dei pellegrini è il bastone.

Al giorno d’oggi sarà forse più frequente trovarne muniti di bastoncini da trekking, ma se ne vedono anche molti che portano con sé un bastone più o meno nodoso.

L’uso che se ne fa è lo stesso. Sia il bastone che i bastoncini aiutano a camminare su percorsi sterrati, sassosi o impervi, aiutano a scaricare il peso dalle gambe alle braccia, sono utili per attraversare zone in cui la vegetazione invade il cammino, aiutano a trasportare pesi, possono anche servire per difendersi da animali importuni o aggressivi.

Se guardate verso la facciata della Cattedrale di San Zeno vedrete che anche una delle due statue sulle falde del tetto ne è provvista!

La Cattedrale di San Zeno di Pistoia

Infatti, la statua di destra rappresenta San Giacomo, per i Pistoiesi San Jacopo, nelle sue vesti di protettore non solo della città ma di tutti i pellegrini.

Ciò lo si desume dal fatto che indossa un galero, una pellegrina e porta il bordone. Cioè: indossa un cappello a larghe falde, porta un corto mantello ed è munito di uno strano bastone.

Fin dal medioevo il bastone del pellegrino ha un nome particolare: è il “bordone”. Non si sa perché.

Forse perché lo stesso nome è dato alla trave portante del tetto, o magari perché è il nome della canna dell’organo che fa da supporto continuo a un brano musicale.

Il bordone era un bastone con un’estremità ricurva e una punta ferrata, per potersi meglio difendere in caso di attacchi di animali ma anche di briganti. Era però spesso dotato di strani nodi, due o tre pomoli: il primo serviva probabilmente per usare lo strumento come un’asta, attaccandoci fazzoletti, pezzi di stoffa o bandiere; mentre, il secondo, un poco più in basso, serviva per appoggio alla mano, e spesso si vede nelle rappresentazioni che vi si attaccava una zucca come contenitore per l’acqua o altri oggetti. Il terzo, infine, poteva servire per impugnare il bastone con due mani, a scopo di difesa.

Uno studioso tedesco mi ha inoltre dato un’interpretazione ancora più suggestiva. I nodi o pomoli del bordone non sono sempre alla stessa altezza, ma “calibrati” sull’altezza di chi lo porta e servivano anche per orientarsi con le stelle.

Girando per la città troverete molte rappresentazioni di “bordoni”. Nelle mani di San Jacopo sulla facciata del Duomo, sorretto da un angelo nell’affresco sotto il portico della Cattedrale, di nuovo come simbolo di san Jacopo nello splendido altare d’argento, sulla sorprendente e coloratissima facciata dell’ex ospedale del Ceppo, addirittura sopra il delicato pozzo del Leoncino nella pittoresca piazza della Sala.

Io vi aiuto con qualche foto, a voi il compito di scoprirne altri!

Ma già che siamo sulla Sala, vero centro gastronomico della città, perché non fare una sosta? Magari gustando un tagliere di affettati tipici o assaggiando la “jacopina”.

In autunno, poi, potete provare una specialità molto particolare: il migliaccio pistoiese.

Si tratta di una specie di torta sottile, una crêpe, fatta con farina, uova, scorza d’arancia, cannella, zucchero e… sangue di maiale. Si faceva nel periodo in cui si ammazzava il maiale ed è rimasta una specialità non facile da trovare. Ma sulla Sala ci sono ancora locali che la propongono.

Non fatevi impressionare dagli ingredienti, provatela! Sarà una sorpresa!


Laura Galigani – Centro Guide Pistoia
Il Centro Guide è nato nel 2001 da gruppo di guide turistiche abilitate per Pistoia e in alcuni casi per altre provincie della Toscana. Siamo laureati in diverse discipline, dalle lingue alla storia dell’arte.
 Offriamo visite guidate della città a cadenza regolare sia per i turisti che viaggiano individualmente, che per gruppi che provengono da tutto il mondo. Inoltre, prepariamo visite a tema e notturne che spesso coinvolgono anche i pistoiesi.
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