Campania Felix – Passeggiata al Porto di Napoli

A spasso tra architettura, curiosità e leccornie

Siete appena sbarcati a Napoli e avete giusto un paio d’ore prima di rimbarcarvi? Siete solo di passaggio ma non volete perdervi una bella sfogliatella? Volete comunicare ai vostri amici dove siete con un selfie inequivocabile? Questo itinerario è quello che fa per voi!

Lasciatevi alle spalle la Stazione Marittima, monumentale architettura degli anni ‘30 e incamminatevi verso la prospiciente Piazza del Municipio, vivace ed elegante cuore amministrativo della città.

Dal porto verso il castello

Verso sinistra si staglia il Castelnuovo, universalmente conosciuto col nome di Maschio Angiono, voluto dal re francese Carlo d’Angiò nella seconda metà del XIII secolo ma fortemente rimaneggiato in seguito. In fondo, a chiusura della piazza, si erge Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli: il nome si riferisce alla cinquecentesca Chiesa di San Giacomo degli Spagnoli che venne inglobata nell’edifico ottocentesco. Alle spalle si eleva la collina del Vomero coronata dalla candida mole della Certosa di San Martino.

La collina di San Martino

Verso destra si apprezza la bella facciata ottocentesca del Teatro Mercadante, contraddistinta dalle quattro coppie di cariatidi.

Attraversate la strada (Via Acton) e iniziate a costeggiare il castello: godetevi le brune torri del Beverello e di San Giorgio che si stagliano verso il cielo e la gialla cortina tufacea delle murature. Rivolgete ora lo sguardo verso destra e man mano che salite, godetevi le scoperte legate ai lavori della Metro Linea 1: strutture portuali e termali di età romana, tracce di edilizia angioina e apparati difensivi aragonesi e vicereali. Il progetto della stazione, firmato dagli architetti Àlvaro Siza ed Eduardo Souto de Moura, è in via di completamento: con l’ipotizzata integrazione delle imbarcazioni di epoca romana qui rinvenute, costituirà un vero e proprio spaccato della storia di Napoli.

Giunti al ponte levatoio, ammirate l’arco d’ingresso della fortezza: capolavoro dell’arte rinascimentale firmato da artisti di varia cultura, culmina nella rappresentazione dell’entrata trionfale di Alfonso D’Aragona a Napoli nel febbraio del 1443. In alto, al di sopra delle nicchie con le quattro virtù cardinali e il rilievo con due allegorie fluviali, si erge la statua di San Michele.

Continuate il percorso lasciandovi alle spalle l’arco trionfale: intercettata Via Vittorio Emanuele III, girate a sinistra. Uno slargo, che attualmente accoglie i tipici bus panoramici per il giro città, precede la ripida discesa verso il mare tagliata lungo l’antico fossato. Sulla destra si scorge la mole rossa e grigia del Palazzo Reale incorniciata dal verde dei giardini. Lungo la cancellata ammirate le due sculture bronzee dei Domatori di cavalli, dono dello Zar Nicola I a re Ferdinando II.

Percorrete il marciapiede che costeggia i giardini di Palazzo Reale fino a raggiungere il portico d’ingresso del Teatro San Carlo: prestigioso tempio della musica costruito per volontà di Carlo di Borbone nel 1737, ancora oggi rappresenta un’eccellenza nel panorama lirico internazionale.

Con le spalle all’ingresso, rivolgete lo sguardo verso destra: resterete di stucco di fronte alla monumentalità della Galleria Umberto I! Passaggio coperto cruciforme inquadrato da quattro eleganti edifici, costituisce un eccellente esempio di architettura di fine ‘800. Attraversate la strada, salite i gradini e voltatevi a contemplare la facciata del San Carlo, sormontata dal gruppo scultoreo di Partenope tra i geni della commedia e della tragedia.

Guadagnate il centro della Galleria e ammirate la maestosità dell’alta cupola in ferro e vetro. Prima di allontanarvi, fatevi fare una bella foto-ricordo col vostro segno zodiacale: infatti il mosaico al centro del pavimento rappresenta i venti, lo Zodiaco e le quattro stagioni.

Finalmente è arrivato il momento di una parentesi dolce. Indirizzatevi verso il braccio di sinistra rispetto alla direzione da cui prevenite. Subito prima di uscire, sulla destra, si apre la minuscola, ma non per questo meno deliziosa, pasticceria Sfogliatella Mary: probabilmente dovrete fare un po’ di coda, ma ne vale la pena!

Con le papille gustative che danzano la tarantella e uno sbuffo di zucchero a velo sul naso imboccate Via Toledo verso sinistra. Si tratta di una delle strade più vivaci ed emblematiche della città: percorsa a tutte le ore da una folla eterogenea e invadente, incrocerete studenti chiassosi, gentiluomini eleganti e visitatori affascinati, e forse un po’ frastornati, da tanta esuberante napoletanità. Godetevi l’intrigante miscuglio di miseria e nobiltà, di luce e ombra, di palazzi nobiliari e vicoli stretti «addo’ ‘o sole nun se vede ma se vede tutto ‘o riesto», come recita una celebre canzone.

Via Toledo sfocia nella piccola Piazza Trieste e Trento che conserva, sulla sinistra, una preziosa testimonianza degli antichi mestieri napoletani: una “banca dell’acqua” o “acquafrescaio”. Si tratta di un minuscolo chioschetto bizzarramente ricavato nella facciata della Chiesa di San Ferdinando. Tipicamente decorato con foglie e frutti di limone, potete tuttora gustarvi acqua aromatizzata al limone, limonata e “premuta” di arancia, oltre alle più moderne bibite industriali.

Così rifocillati, siete pronti a continuare il cammino: attraversate la piazza in direzione dell’imponente Palazzo Zapata (nr. 48) che ospita il Museo Artistico Politecnico. Sul portone sussiste lo stemma S.M.D.P. (Santa Maria Del Popolo): in effetti l’edificio è stato sede dell’Ospedale del Popolo degli Incurabili che diede vita alla Scuola Medica Napoletana.

Soffermatevi ad apprezzare la prospettiva sulla piazza: a sinistra riconoscete Via Toledo, di fronte la facciata neoclassica di San Ferdinando, a destra i prospetti laterali del Teatro San Carlo e del Palazzo Reale su cui si staglia la cosiddetta “Fontana del carciofo” (nomignolo legato alla bizzarra corolla che decora il bacino superiore).

Continuate lungo il marciapiede fino all’incrocio con Via Chiaia, elegante arteria pedonale su cui si aprono gli ambienti del Gran Caffè Gambrinus: aperto nel 1860, è uno dei più prestigiosi della città, tradizionalmente luogo di incontro dell’intellighènzia napoletana. Vale la pena entrare per ammirare la racchissima offerta della pasticceria (babà, sfogliatelle, pastiera, code d’aragosta, capresine…) incorniciata da raffinate decorazioni liberty.

Passate attraverso il prezioso locale e accomodatevi nel salotto della città: l’ariosa e imponente Piazza del Plebiscito. Sulla sinistra, si eleva la facciata del Palazzo Reale, iniziato nel 1600 su disegno di Domenico Fontana ma modificato successivamente. A destra chiude la prospettiva la Basilica di San Francesco di Paola, caratterizzata dal bel colonnato neoclassico.

Attraversate la piazza godendovi la sfilata di statue di Palazzo Reale: si tratta dei ritratti degli otto sovrani più significativi delle dinastie che hanno plasmato la storia della città, da Ruggero il Normanno a Vittorio Emanuele II di Savoia.

Giunti dall’altra parte, voltatevi un attimo ad apprezzare un’altra prospettiva della collina del Vomero su cui potrete riconoscere la mole tufacea di Castel Sant’Elmo, accanto alla già menzionata Certosa di San Martino.

Percorrete quindi il marciapiede di Via Cesario Console per raggiungere la terrazza sul mare. La vostra passeggiata si conclude con il selfie più bello del mondo: sullo sfondo il Vesuvio, la Penisola Sorrentina e l’isola di Capri.

Siete arrivati alla fine del vostro itinerario: a questo punto potete decidere se tornare sui vostri passi e gustarvi un eccellente caffè prima di ripartire o continuare lungo la strada che si apre alla vostra sinistra e raggiungere il porto attraverso i Giardini del Molosiglio e il Beverello.

Qualunque sia la vostra scelta, sappiate che questo è stato solo un assaggio…

Buon viaggio e arrivederci a Napoli!


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PAOLA ARTIZZU
Laureata in Conservazione dei Beni Culturali, specializzata in Architettura Medievale, opero da 15 anni nell’ambito della divulgazione del patrimonio storico-artistico, archeologico e architettonico.
Collaboro con agenzie e tour operator nazionali e internazionali, curo la progettazione di itinerari tematici e negli ultimi anni mi sono concentrata sul segmento dei viaggiatori individuali: piccoli gruppi, coppie, famiglie.
Conduco visite guidate nei siti più noti della Campania: Napoli, Pompei, Ercolano, Caserta, Capri, Costiera Amalfitana, Salerno e Paestum, in lingua italiana, francese, inglese e spagnola.
Ho un interesse particolare per la legislazione del Turismo e dei BBCC e ho ricoperto il ruolo di Segretario Nazionale dell’Associazione GTI-Guide Turistiche Italiane”.

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