È quasi magia!
Che ne dite di scoprire un piccolo posto incantato, racchiuso nelle montagne della Valle d’Aosta, da raggiungere attraverso un percorso esperienziale tra arte, storia, cultura ed enogastronomia?
Mica male come premessa… non trovate?
Il Comune di Saint-Marcel, a pochi chilometri da Aosta, cela nei suoi lussureggianti boschi un luogo magico, teatro di un fenomeno naturale davvero sorprendente: sono le celebri Acque Verdi (Eve Verta in dialetto) situate a 1.373 metri d’altitudine, le cui particelle di woodwardite presenti alla sorgente “dipingono” tutto ciò che incontrano sul letto del ruscello. Il colore varia dal turchese intenso alle varie tonalità di verde generate, quest’ultime, dai depositi giallo-bruni provenienti dalle acque che scendono dalle miniere di Servette.

«En sortant de la mine de manganèse, nous allâmes voir une fontaine bleue, dont on parle beaucoup dans le pays, et qui est réellement digne de la curiosité des voyageurs…» : già nel XVII secolo il naturalista ginevrino Horace-Bénédict de Saussure descrisse la straordinarietà dell’Eve Verta.
“Uscendo dalla miniera di manganese, andammo a vedere una sorgente blu, di cui si parla molto nel villaggio, e che è realmente degna della curiosità dei viaggiatori. Non si tratta di una semplice sorgente, ma di un ruscello che farebbe girare un mulino e che scende in forma di cascata su delle rocce, dove offre il colpo d’occhio più gradevole e più straordinario.


Tutto il fondo del ruscello, rocce, pietre, legno, terreno, è coperto da una sostanza distinta da tutte le sfumature tra il verde e il blu; ciò che è interamente sotto l’acqua è di un bel blu cielo, ciò che è bagnato solo in parte è verde, ciò che è asciutto è di un blu cielo pallido. Il ruscello stesso, la cui acqua è perfettamente trasparente, scorre su un fondo colorato, schiumeggia e presenta, rifrangendosi, un effetto dei più singolari; somiglia alle fiamme colorate che si generano gettando del verderame sul legno in fiamme.
Questo ruscello sorge dalla terra dal fondo della valle, ai piedi della montagna che racchiude la miniera di rame di Saint-Marcel. Questa acqua non ha né gusto, né odore, né colore, essa è perfettamente trasparente“.



Come si raggiungono le fiabesche Acque Verdi? Dal parcheggio del Santuario di Plout si prosegue per pochi minuti lungo la strada asfaltata fino all’imbocco del sentiero n. 3C che salendo tra larici e abeti rossi porta al ruscello in circa 1 ora/1h30: lungo il percorso sono anche presenti i resti di alcuni fabbricati legati all’attività mineraria.


Il Santuario di Plout
A circa 960 metri d’altitudine, in mezzo al bosco, sorge il santuario più imponente della Valle d’Aosta: Notre-Dame de Tout-Pouvoir, le cui origini risalgono probabilmente al 1560 quando venne rinvenuto un simulacro della Madonna che divenne presto fulcro delle devozioni degli abitanti del luogo.


Intorno al 1640 un muratore, feritosi gravemente cadendo da un tetto, vi si recò più volte chiedendo la guarigione e, ottenuta la grazia, realizzò a proprie spese un piccolo oratorio dove esporre più degnamente la Vergine invocata con il nome di Notre-Dame des Ermites in riferimento all’abbazia svizzera di Einsiedeln alla quale i valligiani erano molto affezionati.
Con il passare del tempo il luogo divenne una meta sempre più frequentata dai fedeli e perciò nel 1714 gli abitanti dei villaggi circostanti decisero di costruire una cappella dove poter celebrare i sacri riti: il numero di devoti alla Madonna di Plout e le grazie ricevute aumentarono al punto di mutare il titolo in Notre-Dame de Tout-Pouvoir (Virgo Potens) e nel 1744 il Priore della Collegiata di Sant’Orso di Aosta, Charles Beltram, donò una statua della Vergine con lo scettro nella mano destra e Gesù bambino seduto sul braccio sinistro.

Nel 1784 arrivò il permesso di ingrandire l’edificio sacro e finalmente nel 1850 venne posta e benedetta la prima pietra: il santuario attuale, ultimato nel 1853, presenta una pianta a croce greca con una grande cupola al centro alta venti metri ed un inaspettato pronao in stile neoclassico a quattro colonne, di colore rosa, con l’affresco raffigurante la Vergine col Bambino tra i santi Brigida e Pietro Fourier sulla facciata.
Nelle due nicchie esterne sono collocate le statue di san Grato e san Marcello ad opera del marmista Luigi Franchi d’Ivrea.




All’interno, le pareti sono ricoperte da centinaia di doni ed ex-voto lasciati dai pellegrini in segno di riconoscenza ed affetto alla Madre di Dio, mentre le decorazioni sono state realizzate tra il 1852 e il 1854 dal pittore Giuseppe Stornone d’Ivrea: l’altare maggiore ospita la sopracitata statua lignea della Vergine de Tout-Pouvoir, oggetto di grande venerazione. L’organo a canne prodotto dalla ditta torinese Bossi-Vegezzi è tra i più antichi della Valle d’Aosta, risale infatti alla fine del XVIII secolo.


Nelle quindici nicchie del portico antistante l’edificio sacro sono affrescati i Misteri del Rosario realizzati nel 1841 dal pittore Laurentius (Laurent) Toso di Mongrando.
Il Santuario di Plout è raggiungibile in pochi minuti di auto da Saint-Marcel, imboccando dal capoluogo la strada che sale verso Les Druges, ed è accessibile solo durante le celebrazioni di Sant’Anna, compatrona del santuario, dell’esaltazione della Santa Croce oppure in qualche occasione particolare.

Il sito minerario di Servette
Nelle viscere della montagna, le antiche e suggestive miniere scavate dall’uomo e coltivate sin dai Romani per l’estrazione di rame e macine da mulino, sono luoghi ricchi di storia, natura e cultura tra i più alti d’Europa, a 1.800 metri di quota.
Le miniere sono un museo a cielo aperto da visitare in compagnia delle guide specializzate per scoprire tutti i segreti dei minatori e dei minerali celati nelle rocce. Forse non tutti sanno che a Saint-Marcel è presente il violano, un minerale molto raro dal colore viola intenso.
Il sito minerario di Servette, oltre alle parti sotterranee, consiste ancora in un discreto numero di strutture di servizio esterne: nel corso dei secoli sono state realizzate almeno sette strutture alle quali si aggiungono tre stazioni di partenza ed intermedie delle teleferiche, le strutture all’imbocco di alcune gallerie e i forni fusori, oltre alle varie fonderie sparse.
Per conoscere le varie tipologie di visita date un’occhiata qui: https://www.minieresaintmarcel.it/
Il Crudo di Saint-Marcel
La località valdostana è famosa anche per la produzione del Prosciutto Crudo di Saint-Marcel, l’originale alle erbe di montagna: dal 1985, riprendendo l’antica e sapiente ricetta, l’azienda La Valdôtaine propone un prodotto artigianale dal gusto inconfondibile, unico nel suo genere e nel vasto panorama italiano grazie al particolare microclima del luogo, dall’aria pura e poco umida di montagna, le cui erbe donano profumi e sapori delicati.

Le varie Merenderie ubicate sul territorio permettono a tutti i golosi di assaporare il Saint Marcel in ambienti singolari e ricercati lungo la “Via del Prosciutto”: si tratta di luoghi esclusivi in cui è possibile degustare il crudo abbinato ad altri prodotti locali d’eccellenza.
Dal prosciuttificio La Valdôtaine a Surpian prende il via il percorso gastronomico in quota, percorribile anche con le bici elettriche, che passa per i piccoli villaggi di Jayer, Enchasaz/Plout, Seissogne, Champremier, Layché fino a raggiungere l’incredibile punto panoramico di Les Druges dov’è possibile ammirare i 4.000 più importanti d’Europa: il Monte Bianco, il Monte Rosa e il Cervino. L’ultima tappa dell’itinerario sono le Miniere di Servette a 1.819 metri di quota.
Ogni anno, prima della pandemia, nel mese di giugno veniva organizzata la manifestazione ProsciutTiamo, la gran festa del prosciutto che ci manca tantissimo!
Per maggiori informazioni visitate il sito: https://www.prosciuttosaintmarcel.com/
Fossi in voi non mi lascerei sfuggire l’occasione di gustare il celebre risotto al cartoccio di Saint-Marcel oppure l’ottimo gnocco fritto col Crudo… da leccarsi i baffi!!


Allora, vi ho convinti?! 😊
Ciao a tutti, mi chiamo Caterina e sono giornalista, accompagnatrice turistica e guida museale. Nel tempo libero mi dedico alle altre mie passioni: l’arte, i viaggi e la promozione della mia amata regione, la Valle d’Aosta, un piccolo scrigno tutto da scoprire! Seguite i miei consigli per conoscere le curiosità e le meraviglie custodite tra le montagne più alte d’Europa. Siete pronti a partire?
Non esitate a contattarmi: libellulatour@gmail.com