L’aquila e dintorni con Carla – Via Fortebraccio e Vico San Flaviano

In questo nuovo articolo vi vorrei portare alla scoperta dei palazzi, delle piazzette e degli archi che si aprono intorno ad una delle più belle vie della mia città, L’Aquila, tra via Fortebraccio e vico San Flaviano, tra la zona detta “delle coste”.

Questa parte della città è ricca di edifici medioevali, rinascimentali e settecenteschi: siamo nel cuore del quarto di Santa Giusta (precedentemente San Giorgio) nel quadrante sud-orientale della città, una zona ricca di scalinate molto impervie.

La strada di cui vi parlerò è dedicata al più grande nemico della città: Andrea Fortebraccio da Montone, il più grande capitano di ventura del XV° secolo e signore di Perugia.

Egli fu un grande visionario, perché voleva l’unità dell’Italia centrale, ma il suo sogno finì il 4 giugno 1424 proprio nella strada che a lui sarà dedicata., al numero civico 23.

Dopo quattro giorni di agonia Fortebraccio morì a causa delle ferite riportate, ma ancora oggi ogni tanto gli inquilini di questo palazzo, anche dopo il terremoto del 2009, sentono il fantasma del più grande capitano di ventura sbattere forte i piedi sul pavimento.

Mi piace molto questa strada perché è un alternarsi di palazzi nobiliari importati e di case di modeste dimensioni.

Alcuni edifici con affreschi lungo via Fortebraccio

Prima di arrivare al palazzo n. 23, nel Medioevo, al numero civico 11, vi era la sede della potente e importantissima Corporazione della lana.

Portale medievale della Corporazione della Lana

Ma scendendo verso Porta Bazzano, una delle 14 porte urbiche della città, a sinistra troverete il bellissimo palazzo Santospago-Dragonetti la cui proprietaria è una carissima amica di famiglia che mi consente di farlo visitare ad amici e clienti.

Più che come palazzo questo edificio fu costruito come villa suburbana con orti annessi, tanto che all’angolo dell’edificio vi è ancora lo stemma della famiglia Dragonetti, la quale ne ordinò la costruzione.

Proseguendo per qualche passo lungo la strada, si trova un altro palazzo molto bello ed elegante, oggi convento delle suore francescane: palazzo Alfieri.

Questo bellissimo edificio, come il precedente, fu costruito nel XV a titolo di residenza estiva della famiglia Alfieri che successivamente lo vendette a Barbara Micarelli per fondarvi l’Istituto “Santa Maria degli Angeli”, che ha caratterizzato la formazione delle donne aquilane e non solo.

La facciata che da su via Fortebraccio è suddivisa in due parti: la prima, più antica, si sviluppa su tre livelli, con apparati decorativi tardo-medievali, quali le finestre bifore a carattere trecentesco; la seconda parte è tardo-rinascimentale, e il prospetto risulta concluso dalla presenza della chiesa di Santa Maria degli Angeli.

Di fronte a questo palazzo, inoltre, si trova un arco basso e largo che porta verso uno dei posti più belli dell’Aquila, piazza San Flaviano. Sull’arco, nel corso dei secoli, è stata costruita una torretta e gli edifici ai lati della piccola e impervia stradina sono abitazioni medievali modeste.

Proprio intorno a queste strade, qui da noi denominate coste, sorgeva il ghetto ebraico cittadino di cui purtroppo non resta nulla se non il nome di una strada “chiassetto degli ebrei”.

Qualche mese fa mentre ero con un piccolo gruppetto di clienti, un carissimo amico d’infanzia mi ha fatto visitare i sotterranei di queste strade, costituiti da una serie di cunicoli scavati nella roccia e usati come riparo per il bestiame e non solo.

Girovagare tra Costa due Stelle, Via Lepidi, Costa ed arco di San Flaviano è come perdersi in una pagina del medioevo tra Andrea Fortebraccio da Montone e gli Alfieri e i medici ebrei della città e il grande artista Silvestro dall’Aquila che proprio qui abitava.

Il momento più bello per godere di questo angolo della città è al tramonto, quando gli ultimi raggi del sole toccano delicatamente la pietra aquilana per donargli un colore bianco-rosato del tutto particolare.

Se volete visitare L’Aquila, i suoi cortili e le sue chiese insieme a me, contattatemi: sarà un vero piacere accompagnarvi!


Ciao, sono Carla, archeologa e guida turistica della regione Abruzzo e della provincia di Roma.
Sono nata a L’Aquila nel 1975 in pieno centro storico, in una delle strade più belle di questa meravigliosa città. L’Aquila mi ha formato, ha sviluppato il mio gusto per il bello e il piacere di scoprire l’antichità. È proprio questo mio amore che mi ha fatto decidere di diventare archeologa e poi guida turistica prima della regione Abruzzo e poi della provincia di Roma.
Alla mia città, a volte antipatica, a volte madre tenera, a volte respingente come quella notte di 11 anni fa che ha cambiato per sempre la mia vita e quella di tutti gli aquilani, ho promesso che avrei contribuito alla sua rinascita e fedele a questo impegno da quest’estate ho deciso di farla conoscere ai turisti ma soprattutto agli aquilani organizzando, almeno due volte a settimana, tour di un’ora circa che mi permettono di scoprire ogni giorno la ricchezza non solo storico-artistica ma anche gastronomica.
Che tipi di passeggiate organizzo? Cerco sempre di mostrare palazzi o monumenti difficili da visitare se non si è in compagnia di una guida amante dell’inedito; oltre alle passeggiate cittadine organizzo anche quelle nei dintorni non solo a piedi ma anche in bicicletta perché, da un paio di anni, ho deciso di abbandonare la macchina per i due pedali e io, il mio cagnolino Gerry, e la mia bici Guendalina andiamo ovunque alla ricerca del particolare.
Contatti
Email: levisitedicarla@gmail.com
Cellulare: 3497820922
Sito web: http://www.guidaturisticacarlaciccozzi.it/
Facebook: Guida turistica Carla Ciccozzi

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