Oltrepò Pavese – Escursione in Valle Staffora da San Ponzo a Cà del Monte

Vorrei iniziare questa esperienza con il provare a descrivervi un percorso, che non so dirvi perché, ma è capace di stupirmi ogni singola volta che lo percorro, molte volte solo, a volte in compagnia. Non per i panorami, molto suggestivi, non per la storia, ma probabilmente la tranquillità e la pace del luogo, che ogni volta mi rimette al mondo, è uno dei luoghi che preferisco nel territorio che vi racconterò da qui in avanti.

Ci troviamo in Oltrepò Pavese, in Valle Staffora, più precisamente nel borgo San Ponzo di Semola, da qui inizia il percorso ad anello che passa per Guardamonte e Cà del Monte. 

Dopo aver parcheggiato la macchina, carichiamo lo zaino in spalla e partiamo!

Il percorso inizia dalla pieve romanica che sorge nella piazza del borgo, nel quale ci addentriamo. Siamo circondati da case in pietra, si respira un’aria antica che ci porta indietro nel tempo.

Seguendo i segnavia che troviamo tra i vicoli, in poco tempo usciamo dal centro abitato. La strada poco trafficata, passa tra campi e piccoli frutteti, fino all’inizio del sentiero, dove troviamo l’indicazione per le grotte di San Ponzo.

Il bosco ci avvolge subito, siamo circondati da piante che ci accolgono e ci scortano per tutta la nostra esperienza. Poco dopo l’ingresso in questo mondo verde, attraversiamo un piccolo ponte sul torrente Semola; da qui iniziamo a salire percorrendo una strada larga, molto comoda, che ci porta in tutta tranquillità fino alla prima tappa.

Da San Ponzo alle Grotte

Notiamo che il bosco cambia, ci troviamo in un castagneto, nel quale ci possiamo sedere per riposare tra saggi alberi secolari.

A pochi metri, una cappelletta costruita in una grotta attira la nostra attenzione. Possiamo osservare come l’acqua abbia nel corso del tempo scavato la roccia, creando delle cavità, in cui San Ponzo si ritirò nel III secolo per vivere come eremita.

Dopo aver ripreso fiato, torniamo a camminare ed ecco che inizia la parte più impegnativa del percorso, la salita fino a Guardamonte, ma ne vale la pena, fidatevi! II percorso si stringe un po’ ma è ancora comodo, da qui si entra in una parte di bosco meno battuta. Tra un ramo e l’altro, possiamo ammirare la Valle Staffora, che protetta dal castello di Nazzano, si apre sulla Pianura Padana.

La fatica si fa sentire e la testa inizia a guardare i piedi, i quali un passo dopo l’altro si accomodano sul terreno; scopriamo così che non siamo gli unici a frequentare il tracciato: il terreno umido ci mostra infatti le impronte di un abitante del bosco, che molto più agilmente di noi si sposta in cerca di cibo.

Un’impronta nel bosco

A proposito di mangiare! Si sta facendo ora di pranzo, meglio muoversi e arrivare in cima! Con questo pensiero in testa, le gambe ci portano fino a Guardamonte. Percorriamo un piccolo sentiero circondato da ginestre e roverelle che ci segnano la via fino ai terrazzoni di pietra che sorvegliano la Valle Staffora. In lontananza vediamo Varzi, e data l’ora, direi di accomodarci a mangiare un bel panino con il salame, di fronte ad un bellissimo panorama.

Panoramica sulla Valle Staffora

Visto che ci sono, vi parlo un attimo di cibo: il Salame di Varzi ha una storia legata al territorio, infatti la conformazione e la presenza di boschi di castagni, faggi e querce hanno permesso l’allevamento del maiale fin dall’epoca romana. La posizione poi della valle sulla via del Sale lombarda, ha avuto un ruolo importante nella costruzione del gusto di questo prodotto, che è certificato con la Denominazione di Origine Protetta a livello internazionale. Per potersi dire salame di Varzi bisogna stare alle regole di produzione di un disciplinare molto rigido. Consiglio di mangiarlo con il pane micca, squisito!

Dopo esserci rifocillati, ricominciamo a muovere i primi passi con molta calma. Scendiamo di qualche metro, per poter osservare le falesie di arenaria sulle quali eravamo accampati a mangiare poco prima. La parete si presenta di un colore giallo, come la sabbia, in cui si vedono molto bene tracce di tempo molto lontano, parliamo di tempi geologici, milioni di anni. Infatti la parete di roccia è tempestata di fossili di conchiglie, che ci portano a quando la superficie sulla quale ci troviamo era sommersa dal mare, sembra assurdo…

Fossili Arenaria

Dopo esserci riposati, possiamo fare l’ultimo pezzo di strada che ci porta su diversi punti panoramici dai quali possiamo vedere anche la vicina Val Curone. Passiamo in siti di importanza archeologica, per la presenza di manufatti e insediamenti di uomini dell’età del ferro. Arriviamo così a Cà del Monte, ad aspettarci c’è l’osservatorio Astronomico, che vigila sui cieli dell’Oltrepò Pavese e ci mostra sempre punti di vista mozzafiato, grazie al basso inquinamento luminoso.

Cupola Osservatorio Cà del MOnte

Seguendo la strada che porta verso Serra del Monte, appena dopo l’osservatorio teniamo la destra. Sul nostro cammino vediamo dei grandi cartelli, i quali ci informano della presenza di percorsi per il ButterflyWatching, in cui possiamo osservare moltissime delle specie di farfalle che popolano il territorio oltrepadano. Segno di una grande biodiversità, che si cerca di mantenere viva per la sua bellezza e importanza a livello ecosistemico.  

Proseguendo per la strada incontreremo l’Agriturismo di Cà del Monte, e poco dopo sulla sinistra troveremo l’ingresso per un’area verde; in fondo alla quale c’è una terrazza con una vista mozzafiato sulla Val Curone e sulla pianura, incorniciata dalle Alpi che sullo sfondo la fanno da padrone. Nelle giornate più limpide riusciamo a vedere chiaramente il Monte Rosa e verso Ovest una cima appuntita spicca all’orizzonte: il MonViso.

Una volta che ci si siamo rifatti gli occhi per bene, è ora di ripartire e chiudere l’anello. Usciamo dall’area verde e proseguiamo, fino a raggiungere il percorso da seguire per tornare da dove tutto è iniziato. Anche se questo pezzo segue la strada ci troviamo immersi nel bosco; sulla sinistra quando gli alberi si diradano, si fa spazio nel paesaggio il castello di Pozzol Groppo.

Il Catello di Pozzol Groppo

Poco più avanti troviamo il sentiero da seguire per concludere l’escursione, piccoli campi a sinistra e il bosco selvaggio a destra che controlla i contadini. I campi verranno piano piano rimpiazzati dalla valle che si allarga. In questa parte potremo osservare i segni lasciati da una frana, infatti la parete opposta alla nostra mostra tutti gli strati dalla quale è composta.

Affioramento strati rocciosi frana

Sul nostro percorso ci sarà un restringimento ma riusciremo a continuare tranquillamente. Passo dopo passo, seguiamo il tracciato attraversato da un piccolo torrente, che anche con la sua modesta portata modella nel tempo la roccia. Dopo aver saltato il corso d’acqua, ci ritroviamo nel bosco fitto, che ci abbraccia e ci scorta sugli affioramenti di arenaria fino a tornare alle gotte di San Ponzo. Ripercorrendo la salita iniziale torneremo nel centro abitato dove abbiamo lasciato la macchina.

Come dicevo all’inizio, non so spiegare perché questo luogo mi faccia sentire così bene. Se un giorno vi trovaste a camminare per questi sentieri, spero che possiate provare anche voi le mie stesse emozioni!

Informazioni sul percorso

Il percorso inizia dalla piazza del paese, passa per il borgo e arriva fino all’ingresso del bosco dove si trova il cartello che indica le grotte. Fino a qui il percorso non è segnato con i numeri, ma solo con il segnavia bianco rosso. Dalle grotte il percorso per guardamonte è segnato con un piccolo segnavia nel bosco con il numero 07. Una volta arrivati in cima bisogna proseguire sul tracciato principale fino ad un incrocio, qui si gira a sinistra. Il percorso si stringe e porta verso le terrazze, a destra invece scende e porta ad un agriturismo e ad una fontanella. Per arrivare a Cà del Monte, seguire poi il percorso 103. Dall’osservatorio seguire la strada verso Serra del Monte. Ad un piccolo incrocio tenere la destra e imboccare il percorso 194 per chiudere l’anello. Nell’ultima parte, dopo aver attraversato il torrente, c’è un affioramento di arenaria nel quale bisogna fare attenzione, non è ripidissimo, ma si potrebbe scivolare. Dopo l’affioramento si passa in una zona ben segnata, bisogna prestare attenzione alle frecce che accompagnano i segnavia.

In tutto sono circa 10 km, la durata al netto delle pause è di circa 4 ore, il dislivello positivo è di circa 450 m, è importante avere abbastanza acqua per la giornata. Vi aspetto!


LEONARDO MASCIARELLI
Ciao, mi chiamo Leonardo, e l’Abruzzo è la mia terra natale. Da quando ho pochi anni, però, mi sono trasferito in Oltrepò Pavese. La natura è il filo conduttore che mi ha portato prima a scegliere di seguire il corso di studi in Scienze Naturali e poi proseguire e applicare ciò che ho appreso diventando guida escursionistica. Ho intrapreso questo percorso perché credo che il modo migliore per valorizzare questo territorio, sia quello di farvi conoscere la storia, le tradizioni e la natura che lo rendono speciale. Vi aspetto!
Email: leonardo.masciarelli@gmail.com
Instagram @unabruzzeseinoltrepo

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