La Chiesa di San Pietro e Biagio e il Parco del Brolo a Cividale del Friuli (UD)

Arte e relax in città

La Chiesa di San Pietro e Biagio si trova in Borgo Brossana a Cividale, all’uscita del tempietto Longobardo.

Zona molto suggestiva dalla quale inoltre è possibile ammirare il fiume Natisone.

Scorcio di Borgo Brossana

La forma attuale della Chiesa risale al XV secolo, ricostruita su una precedente chiesa del XII secolo e su due sacelli danneggiati dalle alluvioni del 1468, 1472 e 1474.

Così riportano le cronache:

Lu Nadixon fu quasi per tutta la piazza di Porta Brossanae per tutte le case, menó zuso molte case colli muri della piazza, zittá zuso lu muro del cimiterio, tolse li mantili zoso dalli altari della chiesa; […] fo acqua fino al volto dell’usso della giesa de Santo Pietro de Porta Brossana. “Il Natisone distrugge il territorio del villaggio di Briscis, il ponte di Premariacco, e nel giorno 27 s’innalza a tale livello che nella chiesa di S. Pietro e Biagio in Borgo Brossana a Cividale l’acqua sormonta un cubito sopra gli altari

Si decise quindi di costruire una nuova chiesa che comprendesse le tre precedenti e come architetto fu scelto Maestro Pietro Tedesco.

La bellissima facciata venne arricchita dagli affreschi tra il 1506-1508.

Questi sono attribuiti al cividalese Giampaolo Thanner e ad un certo Zuan de Toscanis. Nei libri camerari troviamo nel 1506 “m° Zuan des Toschanys per infreschar la fazada de la giesia per chomysion de ly velini”; nel 1508 “a m° Paulo depentore per resto del pagamento de la fazata”.

A causa del cattivo stato di conservazione le pitture murali esterne vennero completamente ricoperte nell’Ottocento e furono rimesse in luce solo attorno agli anni Venti del secolo scorso. In seguito altre opere di salvaguardia vennero messe in atto per garantire un consolidamento, seppur minimo, della materia pittorica. 

È solo col progetto messo a punto nel 2013 che gli affreschi sono stati recuperati in maniera compiuta. I dipinti che noi oggi possiamo ammirare mostrano san Cristoforo, San Giorgio che uccide il drago, i Santi Pietro e Biagio a cui è intitolato l’oratorio, San Nicolò e un altro santo vescovo.

Il portale d’ingresso, che porta incisa la data del 1492, fu realizzato in stile gotico fiorito ed è opera di Biagio de’ Meritis e Antonio de Locria.

L’interno della Chiesa è a navata unica, con due cappelle e con tetto a capriate.

La chiesa si presenta affrescata anche all’interno, lungo la parte centrale con opere del Duecento e Trecento, intervallate da monofore ingrandite e in seguito rese gotiche.

Sulla parete destra sono raffigurati due santi probabilmente San Placido e San Tommaso e nel medesimo lato della Chiesa, è possibile ammirare la Cappella di San Biagio, decorata nel XIV e XV secolo da vari autori. Le pitture collocate sullo zoccolo della parete raffigurano i mesi dell’anno, attraverso immagini di caccia e lavori nei campi. Dodici bellissime scene della vita di San Biagio invece, sono ubicate sulla cupola: questi affreschi sono suddivisi in due gironi. Altri due episodi sono narrati più sotto, ai lati della finestra. Sopra quest’ultima è presente un Cristo in mandorla.

Sulla parete dell’altare, nel 1927 è stato messo in luce e restaurato un maestoso San Biagio in trono onorato da due gruppi di devoti, presumibilmente opera della metà del secolo XV. Raffigurante il medesimo Santo, è presente nel presbiterio una pala d’altare, opera del pittore cividalese Pietro Miani e risalente al 1507. La predella fu dipinta da Secante Secanti agli inizi del XVII secolo con scene del Martirio.

Nell’arco absidale si trova una rappresentazione dell’Annunciazione di Marco Vecelio, opera del 1604. Superbi e in ottimo stato di conservazione sono i trittici che è possibile ammirare sulla parete sinistra della Chiesa e che immortalano: “L’incredulità di San Tommaso e San Niccolò e San Martino”, la “Madonna in trono fra due Santi” ed i “Tre Santi”.

L’interno della Chiesa non è spesso visibile, in quanto quest’ultima solitamente viene aperta in occasioni particolari, come per il Santo Patrono o le giornate del FAI.

Accanto a San Pietro e Biagio è presente il Parco del Brolo, sistemato nel 2013.

La zona sorge all’interno di un “brolo” racchiuso in parte dal tratto murario di Borgo Brossana e in parte da abitazioni private che compongono il tessuto storico della città, con ingresso da piazzetta San Biagio.

Le cartografie storiche mostrano come, un tempo, l’area fungesse da “brolo” per le case tuttora esistenti. Solitamente questi spazi erano caratterizzati dalla presenza di frutteti o vigneti, o utilizzati come orti veri e propri. L’origine del nome “brolo” rimanda, infatti, a un luogo piantato con alberi, e nel medioevo, a un parco o giardino.

Il parco del Brolo

Ed è proprio immersi nel relax della natura che ci si può fermare per un momento di totale benessere, accompagnati dal vento che lievemente muove le fronde degli alberi, dai colori e dai profumi di questo incantevole luogo!

Uno scorcio del Natisone

CLAUDIA MUSCARÀ
Mi chiamo Claudia, e sono laureata in Conservazioni dei Beni Culturali. Amo l’arte e sua la capacità di abbracciare l’animo degli osservatori. Amo la luce, i colori, l’abbinamento che crea una sinfonia. Lavoro come addetta in ambito museale ed inoltre accompagno i visitatori nelle sale della mostra di Illegio, un piccolo paese della Carnia dove ogni anno vengono allestite importanti esposizioni. È bello poter essere di supporto in un momento di contatto artistico e rivivere ogni volta le emozioni che suscitano le opere, attraverso  gli occhi dei visitatori. Vi aspetto per visitare insieme!
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