Abbiamo raccontato percorsi cicloturistici nellโEstremo Nord e nel cuore del Mezzogiorno, questโoggi passiamo all’Italia centrale, anzi allโItalia di Mezzo.
Ho chiamato questo itinerario cosรฌ, anche se non รจ abitato da Hobbit, perchรฉ attraversa territori che non hanno una connotazione ben definita, ma sono una via di mezzo: nรฉ mare, nรฉ montagna; nรฉ grandi metropoli, nรฉ lande desolate; nรฉ tipicamente Nord, nรฉ tipicamente Sud e neanche Centro e basta, perchรฉ si parte dalla Romagna.
Ma proprio il fatto essere fuori dalle mete turistiche piรน conosciute ha reso il mio viaggio qualche estate fa (raccontato in questo diario) una sorprendente rivelazione. Durante i circa 200 km di questa pedalata, infatti, si nascondono alcune vere e proprie perle che scopriremo insieme.
Lโitinerario proposto รจ diviso in tre tappe, per un fine settimana lungo in bicicletta. Da un punto di vista tecnico lo definirei di livello intermedio, 200km e 2700m di dislivello. Ci sono delle salite, ma non sono impossibili, e per chi รจ meno in forma si possono delle varianti che le evitano. Le strade percorse sono perlopiรน provinciali, ma con poco traffico; a parte nella terza tappa in cui si ha una ciclabile dedicata, che costeggia il fiume Tevere di recente realizzazione.
Prima tappa: da Cesena a Bagno di Romagna
La partenza di questo percorso รจ da Cesena, idealmente dalla stazione ferroviaria per lasciare la cittร romagnola in direzione Sud, seguendo le tracce di quella che Bicitalia classifica come BI5 Ciclovia Tiberina (link: http://www.bicitalia.org/it/bicitalia/gli-itinerari-bicitalia/130-bi5-ciclovia-romea-tiberina ). Si tratta di un corridoio ciclistico che dal confine di Tarvisio conduce a Roma e che in questo tratto segue la vecchia Statale 3bis Tiberina, ora sostituita dalla nuova superstrada, e quindi utilizzata solo dal traffico locale. Non รจ una ciclabile separata, ma si pedala agevolmente su una strada ben asfaltata e larga che risale lenta e costante attraversando tutti i paesini della valle del fiume Savio, godendo della vista dell’Appennino Romagnolo, in alto e dei e TIR incolonnati sulla Superstrada, in basso.

Dei vari paesi attraversati, quello che merita piรน di tutti una sosta ed una visita รจ Sarsina. Si tratta di un comune di appena 3000 abitanti, ricordato per aver dato i natali a Tito Maccio Plauto, il piรน famoso autore di commedie comiche dellโantichitร . Giร prima di entrare in paese, infatti, sono numerose le locandine dellโArena Plautina, principale punto di interesse. Per visitarla bisogna raggiungere la frazione di Calbano, dopo una salita impegnativa di un paio di chilometri. La deviazione vale la pena.
Non si tratta di un vecchio teatro romano, come il nome potrebbe suggerire, ma di unโopera degli anni โ90, utilizzata per lo piรน per concerti, sia di musica classica che leggera.
La particolaritร di questa arena รจ quella di non essere una vera e propria costruzione chiusa, ma consiste in pratica soltanto in una piccola copertura che ripara gli spalti, simile a quelle degli stadi. Da un lato รจ poggiata direttamente sulla collina e dallโaltro su due pilastri posti ai lati del palcoscenico, in modo tale che il fondo della scena sia di fatto il panorama della vallata. Come a dire due spettacoli al prezzo di uno.
Lโarena รจ aperta per gli spettacoli, ma non รจ visitabile fuori da quegli orari. Durante il mio viaggio ho avuto la fortuna di imbattermi in lavori tecnici di allestimento della scena e quindi poter scattare le seguenti foto dellโarena e del borgo di Calbano, un piccolo e pittoresco balcone sulla valle del Savio.




Lโarrivo รจ a Bagno di Romagna, che, come suggerisce il nome รจ un centro termale, il che rende le sue strade un minimo frequentate da turisti. Sulla sponda del Savio opposta a dove sorge il centro del paese, se non si รจ stanchi per la pedalata si puรฒ camminare lungo il โSentiero degli Gnomiโ. Si tratta di unโattrazione pensata per lo piรน per bambini, con casette e pupazzi, in modo da invogliare anche i piรน pigri a camminare nel boschetto. La passeggiata e la vista panoramica sulle terme e sulla basilica di Santa Maria Assunta, ad ogni modo, sono piacevoli anche per gli adulti.


Seconda tappa: da Bagno di Romagna a Cittร di Castello
Si passa dalla Romagna allโUmbria, lasciando, quindi, la piadina per il testo. Si riparte in direzione Sud, risalendo ancora la vecchia statale 3bis per una decina di chilometri fino al passo di Verghereto.
Il percorso completo comprende lโascesa al Monte Fumaiolo, ma se non si ha gamba o un motore elettrico, in questo punto si puรฒ optare per continuare diritto ed alleggerire la tappa di un bel poโ di km e di dislivello. Qui la statale inizia a scendere e si ricongiunge allโitinerario completo un poco piรน avanti al bivio per Balze.
Chi, invece, non teme le salite dovrร svoltare a sinistra, subito dopo lโingresso a Verghereto e seguire le indicazioni per il Monte Fumaiolo. Si affrontano due salite, prima il poggio della Biancarda, seguito dalla discesa fino al bivio della Straniera (prende il nome da un ristorante sulla strada) ed alla salita conclusiva fino ai 1400m del Monte Fumaiolo. In totale 11km e 600 m di dislivello.
Arrivati in cima al valico si possono raggiungere le sorgenti del Tevere, assicurando le bici da qualche parte e seguendo un percorso a piedi. La sorgente in sรฉ non รจ imponente, in quanto il Tevere non nasce in un unico punto, ma da tante fonti sparse per il monte che poi confluiscono in un unico corso dโacqua.
Il percorso segnalato indica un punto convenzionale, quello dove il Regime scrisse sopra un monumento celebrativo โqui nasce il fiume sacro ai destini di Romaโ. Un possente obelisco sormontato dallโaquila imperiale e la testa della Lupa sui quattro lati, il tutto in un recinto da cui sgorgano quattro gocce dโacqua. A pensarci bene questo luogo rappresenta il Fascismo proprio bene, tanta retorica e poca sostanza. Per fortuna stiamo parlando di un secolo fa e movimenti politici che indicano un fiume come sacro per far credere che un popolo sia migliore di un altro non si vedono da un Po.

Da qui in poi la tappa รจ tutta in discesa. Il primo tratto รจ molto ripido, con tratti fino al 18%, verso la localitร Balze di Verghereto per poi riprendere la ex-SS3bis, che in questo tratto diventa una curiosa strada-fantasma.
Tra Canili di Verghereto, ultimo comune dellโEmilia-Romagna, e Valsavignone, in Toscana,
cโรจ un pezzo di strada di un paio di km, lasciato senza manutenzione nella foga di decentramento dellโItalia.
Per motivi di sicurezza questo tratto รจ chiuso al traffico dal 1998 ad eccezione di mezzi di soccorso e traffico locale, tanto cโรจ la superstrada. In bici si passa tranquillamente: la strada non sta crollando, ma il fondo stradale รจ sconnesso e la carreggiata si รจ ristretta perchรฉ il bosco piano piano sta riprendendo il suo spazio. Anzi, a patto di non avere copertoncini troppo sottili, รจ anche piacevole essere testimoni di questa piccola rivincita della Natura.

Questa tappa prosegue parallela al corso del fiume Tevere, dal lato della strada, con vista sulla diga di Montedoglio ed attraversando i paesi di Pieve Santo Stefano (AR) e Sansepolcro (AR), prima di giungere a Cittร di Castello (PG). Cโรจ una strada alternativa, buona per i ciclisti allenati o con piรน giorni a disposizione, che passa piรน nei pressi del fiume Tevere, ma piรน difficile, perchรฉ non รจ su un percorso segnalato, รจ piรน lunga e con tratti sterrati.
La Ciclovia del Tevere vera e propria (clicca qui per scoprirla), inizia piรน avanti e costituisce la traccia della terza tappa.
Terza tappa: da Cittร di Castello (PG) a Perugia
Cittร di Castello รจ il principale centro dellโalta valle del Tevere, i palazzi e le chiese del suo centro storico meritano una sosta ed una visita.


Da qui ci immettiamo nella Ciclovia del Fiume Tevere, โrealizzato secondo lโesempio delle grandi ciclovie fluviali del Nord Europaโ come recita il cartello posto allโingresso. Il primo tratto da Cittร di Castello ad Umbertide, di circa 30 km, รจ su ciclabile dedicata con distanze e direzioni segnalate ad ogni incrocio ed in questo รจ effettivamente simile ai percorsi turistici del Nord Europa.
La pista รจ stata aperta solo dal 2018 ed รจ ancora poco conosciuta e frequentata, durante il mio viaggio non ho incrociato nessuna bicicletta, ma soltanto trattori visto che il percorso passa proprio in mezzo ai campi coltivati. Ma sicuramente in questi anni, la situazione sarร cambiata visto lโaumento del numero dei cicloturisti e dei km di ciclovia da parte della regione Umbria.

Da Umbertide, altro centro che merita una sosta, il percorso รจ misto, una parte sulla viabilitร ordinaria, strade secondarie poco trafficate, una parte su sentieri stretti in mezzo alla boscaglia. Per sentiero non intendo una stradina ciclabile in ghiaia o in terra battuta, o con un qualche tipo di fondo costruito; ma in alcuni tratti cโรจ a malapena la larghezza per passare con una sola bici. Non รจ un percorso difficile, perchรฉ i saliscendi sono pochi e brevi, ma ci vuole una bici adatta, mountain bike o gravel, a meno di non essere disposti a scendere dalla sella nei tratti piรน impervi. Si attraversano antichi poderi, abbazie (lโAbbazia di San Salvatore di Montecorona) e piccoli paesi (Ponte Pattoli) ed avvicinandosi alla cittร le strade si fanno un poโ piรน trafficate ed i sentieri lasciano il posto ad un ampio parco lungo il fiume.


Continuando a scendere il Tevere si fa sempre piรน largo, fino ad aprire la vista su un invaso, oltre il quale cโรจ un vecchio ponte in legno. Siamo a Ponte San Giovanni, alle porte di Perugia, il cui centro si trova in alto a destra su un gruppo di collinette che guardano il fiume dall’alto verso il basso. Giocoforza la strada per arrivarci รจ in salita, sono 6 km di saliscendi dal momento che la cittร non ha un’unica sommitร , ma ognuno dei cinque quartieri storici ha la sua cima.

Arrivarci in bici รจ abbastanza faticoso, ma suggestivo: la cittร ti appare a pezzi, un campanile dopo l’altro, man mano che si sale o si completa una curva. Per chi non ama la salita c’รจ anche il treno, dove si puรฒ caricare la bicicletta fino alla stazione centrale e quindi dimezzare il tratto da pedalare, oppure assicurare la bici in qualche modo ed arrivare in centro con autobus o mini-metrรฒ. Qualunque sia il mezzo con cui vorrai salire, ne varrร la pena: le sue strade, medievali, i palazzi e le chiese, inserite nel panorama descritto sopra ti affascineranno e scoprirai che Perugia non รจ solo la cittร dei cioccolatini.

Non ti resta che preparare le borse e partire! Per qualsiasi dubbio puoi scrivermi o dare un’occhiata al mio sito web, in cui troverai anche la mappa e il gpx.
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Gerardo Della Greca
Classe 1981, salernitano di nascita e residente a Milano da una decina dโanni. Ho da sempre la passione per i viaggi, il cibo, la bicicletta e lโambiente, che racconto sul mio blog Ruote e Ruoti. Organizzo โpubblicamenteโ escursioni in bicicletta, di uno o due giorni, da volontario per alcune associazioni di cui faccio parte o per la scuola dei miei figli.
Sul blog racconterรฒ soprattutto le mie esperienze, come ciclo-viaggiatore o come ciclista urbano, sperando di farvi conoscere il piacere di un bel giro in bicicletta e di una bella mangiata e bevuta al termine della pedalata. Se convincerรฒ un solo lettore a mettersi sui pedali, mi riterrรฒ completamente realizzato!