Ti racconto le Marche – Il borgo di Fabriano (AN)

Non solo carta!

A ridosso degli Appennini, a due passi dall’Umbria incastonata nella valle del fiume Giano si trova la città di Fabriano, rinomata per la produzione della carta e che, dal XII secolo, è stata centro dinamico di commerci e artigianato che ne hanno fatto un polo produttivo importante e conosciuto in Italia e in Europa.

Fabbri, vasai, tessitori, mastri cartai hanno forgiato un passato illustre ancora oggi testimoniato da bellissime architetture medievali e da artisti che hanno punteggiato la città e il suo territorio di opere d’arte.

Erede di una storia eccezionale, Fabriano è anche la città natale di artisti del calibro di Gentile da Fabriano e prima di lui del maestro Allegretto Nuzi di cui oggi, in particolare, storici e studiosi ne stanno valorizzando la grande personalità artistica.

Attraversando la caratteristica piazza del comune fiancheggiata dal lungo loggiato di San Francesco e abbellita dalla fontana di Jacopo Grondolo detta di “Sturinalto” per il suo alto zampillo d’acqua, ecco scorgere la meravigliosa quinta prospettica del grandioso duecentesco palazzo del podestà, il più antico della regione Marche.

Il Loggiato di San Francesco – Foto di Victortorresan

Solenne cerniera tra il centro e la periferia, la mole del palazzo del podestà viene alleggerita da un grande arco ogivale nel cui intradosso le tracce di un antico affresco narrano di cavalieri, duelli e dame il cui destino viene sottoposto al “ghiribizzo” di una instabile ruota della fortuna.

Salendo verso l’antico ospedale della carità, oggi prestigiosa sede della pinacoteca comunale “Bruno Molajoli”, si scoprono magnifiche opere d’arte che un tempo impreziosivano chiese e monasteri e che sono testimoni di una committenza raffinata e aggiornata sulle novità artistiche delle varie epoche.

Di fronte alla pinacoteca si impone, alta e maestosa, la cattedrale di San Venanzio il cui santo titolare ricorda l’antica diocesi camerte a cui Fabriano apparteneva. Chiesa di antica fondazione, l’attuale costruzione è il risultato del rifacimento tardo cinquecentesco che ha impreziosito il suo interno con meravigliosi stucchi, altari brulicanti di putti e bellissimi dipinti, tra cui spicca la pala della crocefissione di Orazio Gentileschi. Inoltrandosi verso la parte absidale si scopre quanto rimane dell’architettura trecentesca abbellita con eleganti affreschi tre-quattrocenteschi.

Proseguendo verso l’area dell’antico Castrum Novum, si arriva al grande complesso domenicano di S. Lucia Novella la cui chiesa conserva le famose cappelle gotiche affrescate dal maestro Allegretto Nuzi nel XIV secolo con le storie di S. Orsola mentre l’adiacente convento è oggi sede del bellissimo museo della carta e filigrana, meta imprescindibile per chi si trova a Fabriano.

Esperti mastri cartai mostrano la produzione artigianale della carta che nei secoli ha visto l’introduzione di macchinari che via, via hanno trasformato la produzione manuale in una produzione proto-industriale facendo di Fabriano il centro più importante di esportazione della carta e filigrana.

Dopo avere visitato l’attuale mostra su Allegretto Nuzi “Allegretto Nuzi a Fabriano.  Oro e colore nel cuore dell’appennino”, incantati e anche un po’ storditi dallo scintillio di ori, decori floreali, preziosi tessuti operati, in una selva di tavole, polittici e altaroli, Fabriano offre al visitatore varie possibilità per un meritato ristoro. Una vasta ed interessante tradizione enogastronomica che affonda le radici nel medioevo vede, infatti, ottimi formaggi come il case cc, il caprino, l’ho slattato, il raveggiolo e il cacio in forma di limone insieme all’insaccato principe di questa zona: il salame lardellato di Fabriano.

La crescia fojata, un cilindro formato dall’arrotolamento di una sfoglia di pasta sulla quale si spargono ingredienti come: mele, cannella, zucchero, uvetta, semi di anice, potrebbe essere un’ottima alternativa per una breve sosta.

Il tutto annaffiato con dell’ottimo Verdicchio DOC di Matelica!

Vi aspetto per scoprire insieme le Marche e le sue tradizioni!


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Mi chiamo Daniela, abito nelle Marche e precisamente a Macerata e lavoro come guida e accompagnatrice turistica da 25 anni. Svolgo la professione di guida turistica principalmente da Ancona fino ad Ascoli Piceno passando per piccoli ed incantevoli borghi dell’entroterra e adoro condurre i visitatori nel cuore autentico delle Marche svelando loro suggestivi ed infiniti angoli sconosciuti delle Marche “….ove per poco il cor  non si spaura”.
Amo narrare la bellezza della mia terra in modo insolito con letture e piccole teatralizzazioni affinché i visitatori conservino il ricordo di un viaggio che è vera esperienza. Se desiderate, dunque, conoscere meglio questo piccolo angolo di mondo, non esitate a contattarmi!

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